BARI. “Altro che Campionaria. Da ora in poi la chiameremo la “Fiera dei misteri”, tanto è alta la cortina di fumo e confusione che si alza su procedure di vendita degli spazi, su assunzioni ed esternalizzazioni varie. Una sola cosa sembra non essere un mistero: la Fiera sta sprofondando sempre di più in una crisi nera, gettando alle ortiche un patrimonio indiscusso che andava invece innovato attraverso competenze specifiche nel settore ed azioni lungimiranti che tenessero conto anche del momento storico di estrema difficoltà che stanno vivendo le imprese, dalle piccole e medie alle grandi.
Le procedure di esternalizzazione per lavorare in Fiera, sbandierate come un nuovo corso di trasparenza e addio alle clientele, si sono trasformate, a quanto si apprende da notizie di stampa, in una beffa ai danni di quanti, soprattutto giovani, speravano di poter accedere ad una opportunità di lavoro, anche se per pochi giorni. Vogliamo capire se è vero che una delle società private vincitrici del bando indetto dalla Fdl per selezionare il personale della Fiera, la Bari Congressi, avrebbe chiuso anzitempo (oggi anziché domani) la possibilità di inviare i curriculum. Una selezione fatta in tutta fretta in soli tre giorni.
Come pure chiediamo chiarezza sulle politiche relative alla vendita degli spazi che da una parte hanno lasciato fuori numerose aziende locali ed inevase richieste esterne, pur in presenza di spazi invenduti, dall’altra aprono inquietanti interrogativi su alcune procedure di gara relative al padiglione 129, un tempo utilizzato per Agrimed.
Dall’inchiesta della Gazzetta emerge uno spaccato perlomeno discutibile sui criteri di assegnazione dello spazio oggi appannaggio di The Hub Bari.
Non vorremmo che il nuovo corso della Fiera consistesse in un mero, grande e già visto appalto esterno per costruire altre gioiose macchine da guerra elettorali per prossime e personali Fabbriche”.
Lo dichiara in una nota il sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, coordinatore cittadino del Pdl Bari.
Le procedure di esternalizzazione per lavorare in Fiera, sbandierate come un nuovo corso di trasparenza e addio alle clientele, si sono trasformate, a quanto si apprende da notizie di stampa, in una beffa ai danni di quanti, soprattutto giovani, speravano di poter accedere ad una opportunità di lavoro, anche se per pochi giorni. Vogliamo capire se è vero che una delle società private vincitrici del bando indetto dalla Fdl per selezionare il personale della Fiera, la Bari Congressi, avrebbe chiuso anzitempo (oggi anziché domani) la possibilità di inviare i curriculum. Una selezione fatta in tutta fretta in soli tre giorni.
Come pure chiediamo chiarezza sulle politiche relative alla vendita degli spazi che da una parte hanno lasciato fuori numerose aziende locali ed inevase richieste esterne, pur in presenza di spazi invenduti, dall’altra aprono inquietanti interrogativi su alcune procedure di gara relative al padiglione 129, un tempo utilizzato per Agrimed.
Dall’inchiesta della Gazzetta emerge uno spaccato perlomeno discutibile sui criteri di assegnazione dello spazio oggi appannaggio di The Hub Bari.
Non vorremmo che il nuovo corso della Fiera consistesse in un mero, grande e già visto appalto esterno per costruire altre gioiose macchine da guerra elettorali per prossime e personali Fabbriche”.
Lo dichiara in una nota il sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, coordinatore cittadino del Pdl Bari.