Dalla Pro Inter all'Inter: la parabola nerazzurra di Fantantonio


di Nicola Zuccaro. Non è il canovaccio di un racconto ma è la realtà. E' il sogno di un ragazzo che si realizza dopo anni di peregrinazioni calcistiche. Antonio Cassano, dopo i primi calci tirati nei vicoli della Città Vecchia, indossa il nerazzurro in tenera età prima di approdare al settore giovanile del Bari.

Non è il nerazzurro dell'Internazionale di Patron Moratti ma della Pro Inter, società decana di quella che un tempo era la Lega giovanile sorta come da atti federali nel 1950. Un segno del destino? In più di una circostanza Fantanonio ha dichiarato di tifare per l'Inter forse per quei globuli nerazzurri, presenti probabilmente, in quantità numerosa rispetto a quelli biancorossi.

Se di destino si deve scrivere, Antonio Cassano è colui che mise in ginocchio in un sabato pre natalizio proprio l'Inter in una serata che occupa, a tutt'oggi, un posto di rilievo nella videoteca del Bari. Quel 2-1 quale risultato finale per i Galletti, convinse Massimo Moratti che, prima o poi, Antonio avrebbe vestito la maglia nerazzurra. Così è stato.

Fantantonio disegna non sul rettangolo di gioco, ma lungo le pagine degli almanacchi del calcio una parabola che, tinta di nerazzurro, traccia la realizzazione di un sogno: vestire la maglia della squadra per cui si è tifato sin da infante.

Un dettaglio di non poco conto in un calcio italiano alla spasmodica ricerca di bandiere a rischio di estinzione. Sarà Fantantonio a riaprire un ciclo, dai più dato come finito, del pallone italico? Ai posteri l'ardua sentenza.

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