ROMA. Salta il Consiglio dei ministri in un primo momento previsto per domani, seppure mai ufficialmente convocato. L'esecutivo guidato da Mario Monti avrebbe, infatti, dovuto discutere il decretone omnibus di Renato Balduzzi sulla sanita' e, per risolvere i nodi emersi negli ultimi giorni, si sarebbe deciso di posticipare la riunione. A quanto si apprende, il Cdm potrebbe tornare a riunirsi mercoledi' 5 settembre. I problemi da risolvere sono quelli sollevati nella riunione del preconsiglio dei ministri di martedi' scorso: alcune norme del decreto infatti sarebbero prive dei requisiti di urgenza richiesti a un decreto legge mentre per altre, come quelle relative all'apertura degli ambulatori 24 ore su 24, mancherebbe la copertura finanziaria. map/vlm
Tagli, sostituzioni e riformulazioni: sono queste le osservazioni delle Regioni al 'decretone' del ministro Balduzzi. Ma a leggere fino in fondo si trovano anche 5 articoli aggiunti ai 27 pensati dal ministero. Il primo taglio eclatante riguarda l'articolo 6 sul 'Programma nazionale per la non autosufficienza': "Cassare l'intero articolo", scrivono le Regioni, "Motivazione: mancanza di risorse; sovrapposizione delle competenze e violazione del Titolo V della Costituzione".
Eliminato anche l'intero comma 9 dell'articolo 11 ('Disposizioni in materia di vendita di prodotti del tabacco, di bevande e misure di prevenzione per contrastare la dipendenza da gioco d'azzardo patologico'), quello che riguarda l'obbligo di certificazione specialistica medico-sportiva. Ma iniziamo dal principio: nella premessa la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni fornisce "valutazioni dettagliate su ciascun articolo col forte auspicio che esse siano accolte in forma integrale".
Le proposte - si legge - sono rese nello spirito di "leale collaborazione tra soggetti istituzionali che in base alla norma costituzionale hanno responsabilita' concorrente nelle materie prese in esame". In termini generali "si sottolinea la assoluta necessita' che siano previste le adeguate coperture economiche per tutte le misure che, direttamente o indirettamente, prevedono ulteriori costi per il SSN" e si mette in chiaro: "Nessuna risorsa aggiuntiva potra' ricadere sulle Regioni".
La Commissione rimarca "che sul sistema sanitario gravano tuttora le incertezze e le preoccupazioni che hanno indotto la Conferenza delle Regioni a considerare impercorribile la comune elaborazione del nuovo Patto per la Salute senza che siano modificate le previsioni dei pesantissimi tagli del Fondo Sanitario Nazionale per il 2013 e 2014" e sottolinea che "con il decreto legge Spending Review il quadro si e' ulteriormente aggravato, non solo per gli anni in questione ma anche per il 2015".
Nelle osservazioni delle Regioni l'articolo 1 del maxi-decreto sulla sanita' ('Norme per la razionalizzazione dell'attivita' assistenziale e sanitaria') viene interamente sostituito e praticamente raddoppiato nella lunghezza con una sequela di principi e capitoletti che arrivano alla lettera 'p'. All'articolo 2 una prima aggiunta recita: "al comma 1 lett. b) dopo le parole: '...altri soggetti pubblici' aggiungere 'e privati'".
L'articolo 2 e' quello che riguarda i 'Principi fondamentali in materia di esercizio dell'attivita' libero professionale intramuraria' e nello specifico le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano (la materia sono le convenzioni per spazi ambulatoriali esterni, aziendali e pluridisciplinari, per l'esercizio di attivita' sia istituzionali sia in regime di libera professione intramuraria).
La seconda e ultima aggiunta riguarda "ulteriori modalita' e criteri per l'esercizio della libera professione intra ed extramuraria" da parte del personale del servizio sanitario "assicurando comunque il superamento della fase transitoria nell'utilizzazione degli studi professionali da parte dei dirigenti sanitari". In tal caso, "le norme di cui al presente articolo cessano di avere efficacia al momento dell'entrata in vigore delle disposizioni regionali".
Tagli, sostituzioni e riformulazioni: sono queste le osservazioni delle Regioni al 'decretone' del ministro Balduzzi. Ma a leggere fino in fondo si trovano anche 5 articoli aggiunti ai 27 pensati dal ministero. Il primo taglio eclatante riguarda l'articolo 6 sul 'Programma nazionale per la non autosufficienza': "Cassare l'intero articolo", scrivono le Regioni, "Motivazione: mancanza di risorse; sovrapposizione delle competenze e violazione del Titolo V della Costituzione".
Eliminato anche l'intero comma 9 dell'articolo 11 ('Disposizioni in materia di vendita di prodotti del tabacco, di bevande e misure di prevenzione per contrastare la dipendenza da gioco d'azzardo patologico'), quello che riguarda l'obbligo di certificazione specialistica medico-sportiva. Ma iniziamo dal principio: nella premessa la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni fornisce "valutazioni dettagliate su ciascun articolo col forte auspicio che esse siano accolte in forma integrale".
Le proposte - si legge - sono rese nello spirito di "leale collaborazione tra soggetti istituzionali che in base alla norma costituzionale hanno responsabilita' concorrente nelle materie prese in esame". In termini generali "si sottolinea la assoluta necessita' che siano previste le adeguate coperture economiche per tutte le misure che, direttamente o indirettamente, prevedono ulteriori costi per il SSN" e si mette in chiaro: "Nessuna risorsa aggiuntiva potra' ricadere sulle Regioni".
La Commissione rimarca "che sul sistema sanitario gravano tuttora le incertezze e le preoccupazioni che hanno indotto la Conferenza delle Regioni a considerare impercorribile la comune elaborazione del nuovo Patto per la Salute senza che siano modificate le previsioni dei pesantissimi tagli del Fondo Sanitario Nazionale per il 2013 e 2014" e sottolinea che "con il decreto legge Spending Review il quadro si e' ulteriormente aggravato, non solo per gli anni in questione ma anche per il 2015".
Nelle osservazioni delle Regioni l'articolo 1 del maxi-decreto sulla sanita' ('Norme per la razionalizzazione dell'attivita' assistenziale e sanitaria') viene interamente sostituito e praticamente raddoppiato nella lunghezza con una sequela di principi e capitoletti che arrivano alla lettera 'p'. All'articolo 2 una prima aggiunta recita: "al comma 1 lett. b) dopo le parole: '...altri soggetti pubblici' aggiungere 'e privati'".
L'articolo 2 e' quello che riguarda i 'Principi fondamentali in materia di esercizio dell'attivita' libero professionale intramuraria' e nello specifico le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano (la materia sono le convenzioni per spazi ambulatoriali esterni, aziendali e pluridisciplinari, per l'esercizio di attivita' sia istituzionali sia in regime di libera professione intramuraria).
La seconda e ultima aggiunta riguarda "ulteriori modalita' e criteri per l'esercizio della libera professione intra ed extramuraria" da parte del personale del servizio sanitario "assicurando comunque il superamento della fase transitoria nell'utilizzazione degli studi professionali da parte dei dirigenti sanitari". In tal caso, "le norme di cui al presente articolo cessano di avere efficacia al momento dell'entrata in vigore delle disposizioni regionali".
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