BARI. Il Consigliere regionale e vicecapogrupo Massimo cassano ha diffuso la seguente nota:
“Ennesimo annuncio bluff in materia di sicurezza e tutela della salute. Questa volta sott'accusa finisce Emersanmare, il servizio per le emergenze e soccorso in mare. Pochi giorni fa l'assessore Amati annunciava la presenza di 13 postazioni con idromoto e idroambulanze in altrettante note località balneari pugliesi. A distanza di poco più di una settimana, e nonostante l'ottimo lavoro svolto dal personale impegnato, apprendiamo la verità: sono solo sette le postazioni attive, mentre mancano all'appello ancora quelle di Lesina, Rodi Garganico, Margherita di Savoia, Giovinazzo, Bari, Otranto. In particolare nel capoluogo di regione, non sarebbe stato ancora individuato il sito che ospiterà la postazione di soccorso, mentre ormai la stagione volge al termine.
Da sottolineare che il servizio per le emergenze e il soccorso in mare in altre regioni italiane (prime fra tutte Emilia Romagna, Veneto, Friuli e Liguria) è realtà consolidata e ben organizzata da moltissimi anni. In Puglia invece, nonostante i toni trionfalistici di Amati, al solito si parte in ritardo, a stagione quasi conclusa, e in maniera disorganizzata, dove tutto è lasciato al senso del dovere e alla preparazione del personale delle associazioni coinvolte. Personale che – da quanto si apprende – pur operando tra mille difficoltà è riuscito in pochi giorni a rendersi protagonista di spettacolari soccorsi.
A questo punto, in un'interrogazione che presenterò al presidente Nichi Vendola e all'assessore Fabiano Amati, chiederò chiarimenti sia sui ritardi con cui Emersanmare è stato attivato, sia sul posizionamento delle postazioni, sia sul loro numero dimezzato rispetto al progetto originario. Tra l'altro l'estate in corso è già stata drammaticamente segnata da una lunga serie di tragedie sulle coste pugliesi affollate di turisti e in una regione in cui il ‘118’ spesso funge da alternativa ai posti di primo soccorso”.
“Ennesimo annuncio bluff in materia di sicurezza e tutela della salute. Questa volta sott'accusa finisce Emersanmare, il servizio per le emergenze e soccorso in mare. Pochi giorni fa l'assessore Amati annunciava la presenza di 13 postazioni con idromoto e idroambulanze in altrettante note località balneari pugliesi. A distanza di poco più di una settimana, e nonostante l'ottimo lavoro svolto dal personale impegnato, apprendiamo la verità: sono solo sette le postazioni attive, mentre mancano all'appello ancora quelle di Lesina, Rodi Garganico, Margherita di Savoia, Giovinazzo, Bari, Otranto. In particolare nel capoluogo di regione, non sarebbe stato ancora individuato il sito che ospiterà la postazione di soccorso, mentre ormai la stagione volge al termine.
Da sottolineare che il servizio per le emergenze e il soccorso in mare in altre regioni italiane (prime fra tutte Emilia Romagna, Veneto, Friuli e Liguria) è realtà consolidata e ben organizzata da moltissimi anni. In Puglia invece, nonostante i toni trionfalistici di Amati, al solito si parte in ritardo, a stagione quasi conclusa, e in maniera disorganizzata, dove tutto è lasciato al senso del dovere e alla preparazione del personale delle associazioni coinvolte. Personale che – da quanto si apprende – pur operando tra mille difficoltà è riuscito in pochi giorni a rendersi protagonista di spettacolari soccorsi.
A questo punto, in un'interrogazione che presenterò al presidente Nichi Vendola e all'assessore Fabiano Amati, chiederò chiarimenti sia sui ritardi con cui Emersanmare è stato attivato, sia sul posizionamento delle postazioni, sia sul loro numero dimezzato rispetto al progetto originario. Tra l'altro l'estate in corso è già stata drammaticamente segnata da una lunga serie di tragedie sulle coste pugliesi affollate di turisti e in una regione in cui il ‘118’ spesso funge da alternativa ai posti di primo soccorso”.
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