“Il governo riveda la chiusura del tribunale di Lucera”

BARI. “Il tribunale di Lucera è un presidio indispensabile di legalità in un territorio fortemente minacciato dalla criminalità”. Solidarietà alle popolazioni e pieno appoggio alle ragioni dei sindaci arrivano dal presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna, che in una dichiarazione rivolge al Governo nazionale l’appello a voler riconsiderare il provvedimento di soppressione degli uffici giudiziari lucerini e delle cinque sedi distaccate in Capitanata e nel Gargano.
L’iniziativa del presidente segue il gesto di decine di sindaci dei Comuni del circondario, che hanno restituito al prefetto di Foggia le fasce tricolori, mentre il Comitato dauno per la difesa della legalità ha consegnato migliaia di tessere elettorali.
Introna si associa all’intervento del procuratore di Bari, Antonio Laudati, che in una recente nota ha definito “grave” la decisione dell’esecutivo nazionale di comprendere nel decreto di soppressione un’area particolarmente esposta al malaffare.
“Di fronte alla sollevazione del territorio, sosteniamo la fondatezza della protesta e insistiamo sulla priorità di un simbolo della presenza dello Stato in Capitanata”, sottolinea il presidente della massima Assemblea pugliese.
“Sono certo che in particolare il presidente del Consiglio Monti e il ministro della Giustizia Severino vorranno tenere conto del ruolo del tribunale di Lucera nel quadro della lotta alla mafia. La chiusura renderebbe più difficile il compito del pool antimafia barese, impegnato nel contrasto alle attività della criminalità organizzata. Al livello centrale non sfuggirà peraltro la portata di un fenomeno criminale locale molto insidioso, come la mafia garganica, che alimenta la faida interminabile che caratterizza da anni centri e campagne del promontorio, malgrado il lodevole impegno della Procura lucerina”. Da qui l’opportunità di “salvare” il tribunale di Lucera, come altri mandamenti risparmiati in Italia dalla scure dei tagli proprio per la realtà territoriale in cui operano.

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