TARANTO. Continua la querelle giudiziaria tarantina. E la politica corre ai ripari per scongiurare la chiusura, che metterebbe a rischio l'intera azienda. Il governo ha intenzione di fare ricorso alla Consulta per contestare i provvedimenti della magistratura che rischiano di portare alla chiusura degli impianti dell'Ilva di Taranto. Lo ha detto al Gr1 il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà.
+ Clini riferirà il 14 agosto alla Camera
"Partiamo dal presupposto che la tutela della salute e dell'ambiente è un valore fondamentale che anche il governo vuole perseguire e anche dal presupposto che noi rispettiamo le sentenze dei giudici. Però, alcune volte queste sentenze - ha spiegato Catricalà - non sembrano proporzionate rispetto al fine legittimo che vogliono perseguire e quindi noi chiederemo alla Corte Costituzionale di verificare se non sia stato menomato un nostro potere: il potere di fare politica industriale".
A proposito del rischio di uno scontro con la magistratura, il sottosegretario ha replicato: "No. Noi contestiamo un singolo atto ritenendolo sproporzionato. Noi abbiamo stabilito con un decreto legge in linea con un orientamento preciso del Tribunale della Libertà di continuare le lavorazioni che non sono dannose, che non sono nocive e nel frattempo cominciare seriamente la politica di risanamento. E abbiamo stanziato centinaia di milioni proprio per questo. Questo decreto legge resterebbe privo di qualsiasi valore se l'industria dovesse smettere di lavorare, se il forno si dovesse spegnere. Sarebbe un fatto gravissimo per l'economia nazionale, sarebbe un fatto grave non solo per la Puglia ma per l'intera produzione dell'acciaio in Italia". Infine, Catricalà ha spiegato che i ministri che saranno in missione a Taranto il 17 agosto "dovranno parlare con il Presidente della Regione, con la Provincia, con il Comune. Speriamo che possano parlare anche con il Procuratore della Repubblica. E' chiaro che dovranno parlare anche con Ilva. La missione è molto importante e potrebbe anche servire a evitare il ricorso alla Corte Costituzionale".
Intanto anche per domani, le segreterie provinciali di Fim Cisl e Uilm Uil hanno proclamato due ore di sciopero degli operai. Previsti blocchi stradali lungo la statale Appia, dalle 10 alle 12. Per la Fiom-Cgil, si usa lo sciopero ''come attacco alle decisioni della magistratura''. Per questo la Fiom ha chiesto all'azienda per domani due ore di assemblea retribuita per informare i lavoratori sullo stato della situazione.
Il presidente del consiglio Mario Monti intende verificare con il servizio giuridico di Palazzo Chigi se vi siano spazi legali per un intervento del governo sulla questione dell'Ilva di Taranto per evitare la chiusura dello stabilimento.
Il premier, intanto, ha chiesto ai ministri competenti di recarsi sul posto il 17 agosto e di riferire sulla situazione.
E' quanto si apprende in ambienti di Palazzo Chigi. Il premier ha avuto contatti con Passera, Clini e Severino.
+ Clini riferirà il 14 agosto alla Camera
"Partiamo dal presupposto che la tutela della salute e dell'ambiente è un valore fondamentale che anche il governo vuole perseguire e anche dal presupposto che noi rispettiamo le sentenze dei giudici. Però, alcune volte queste sentenze - ha spiegato Catricalà - non sembrano proporzionate rispetto al fine legittimo che vogliono perseguire e quindi noi chiederemo alla Corte Costituzionale di verificare se non sia stato menomato un nostro potere: il potere di fare politica industriale".
A proposito del rischio di uno scontro con la magistratura, il sottosegretario ha replicato: "No. Noi contestiamo un singolo atto ritenendolo sproporzionato. Noi abbiamo stabilito con un decreto legge in linea con un orientamento preciso del Tribunale della Libertà di continuare le lavorazioni che non sono dannose, che non sono nocive e nel frattempo cominciare seriamente la politica di risanamento. E abbiamo stanziato centinaia di milioni proprio per questo. Questo decreto legge resterebbe privo di qualsiasi valore se l'industria dovesse smettere di lavorare, se il forno si dovesse spegnere. Sarebbe un fatto gravissimo per l'economia nazionale, sarebbe un fatto grave non solo per la Puglia ma per l'intera produzione dell'acciaio in Italia". Infine, Catricalà ha spiegato che i ministri che saranno in missione a Taranto il 17 agosto "dovranno parlare con il Presidente della Regione, con la Provincia, con il Comune. Speriamo che possano parlare anche con il Procuratore della Repubblica. E' chiaro che dovranno parlare anche con Ilva. La missione è molto importante e potrebbe anche servire a evitare il ricorso alla Corte Costituzionale".
Intanto anche per domani, le segreterie provinciali di Fim Cisl e Uilm Uil hanno proclamato due ore di sciopero degli operai. Previsti blocchi stradali lungo la statale Appia, dalle 10 alle 12. Per la Fiom-Cgil, si usa lo sciopero ''come attacco alle decisioni della magistratura''. Per questo la Fiom ha chiesto all'azienda per domani due ore di assemblea retribuita per informare i lavoratori sullo stato della situazione.
Il presidente del consiglio Mario Monti intende verificare con il servizio giuridico di Palazzo Chigi se vi siano spazi legali per un intervento del governo sulla questione dell'Ilva di Taranto per evitare la chiusura dello stabilimento.
Il premier, intanto, ha chiesto ai ministri competenti di recarsi sul posto il 17 agosto e di riferire sulla situazione.
E' quanto si apprende in ambienti di Palazzo Chigi. Il premier ha avuto contatti con Passera, Clini e Severino.
+ Sciopero di due ore e nuovi blocchi sull'Appia di Dario Durante
+ "Io sto con i giudici"
FERRANTE: RICORSO CONTRO DECRETO GIP - Ricorsi ''in tutte le istanze'' contro i provvedimenti del gip che estromettono Ferrante dalla custodia giudiziaria disposta dal Riesame e disponibilita' al risanamento ambientale: sono le due linee di lavoro dell'Ilva indicate dal presidente ai sindacalisti in un incontro tenuto nella tarda mattinata e concluso intorno alle 14. Lo riferisce il segretario Fim, Mimmo Panarelli.
''Siamo rimasti sorpresi dal provvedimento di venerdi' scorso del gip. Pero' io ritengo che le ragioni della collaborazione, del dialogo, del confronto, non vengono mai meno''. Lo ha detto il presidente di Ilva, Bruno Ferrante, all'arrivo nella sede della Regione Puglia per un incontro col presidente Nichi Vendola. ''Dobbiamo tutelare - ha aggiunto - le ragioni dei lavoratori di Ilva e dei cittadini tarantini che chiedono rispetto per la salute e rispetto per l'ambiente''.
MINISTRO SEVERINO ACQUISISCE ATTI GIP - Il ministro della giustizia Paola Severino chiederà l'acquisizione dei due provvedimenti con i quali il gip di Taranto Patrizia Todisco ha confermato il sequestro degli impianti dell'Ilva di Taranto e ha revocato la nomina di Bruno Ferrante dall'incarico di curatore dello stabilimento. Lo si apprende da fonti del ministero.
L'acquisizione dei provvedimenti è motivata dalla necessità di una valutazione degli atti per quanto è di competenza del Guardasigilli.
+ Casini: ordinanza punto di non ritorno?
+ Bersani: Governo faccia chiarezza
+ Idv insorge: criminale attaccare i magistrati
+ Il dato choc: a Taranto +15% tumori
Intanto il gip del tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha revocato per "palese conflitto di interessi" la nomina del presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, a custode e amministratore degli impianti dell'area a caldo sequestrati perché inquinano. Il provvedimento è stato emesso ieri sera e sono in corso le operazioni di notifica.
Al posto di Ferrante è stato nominato il presidente dell'ordine dei commercialisti, Mario Tagarelli. La notizia della revoca è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno.
La parola 'licenziamenti' non la vuole neppure pronunciare. Ma "se ci bloccano la produzione la prospettiva si complica" perché "dire no all'attività produttiva vuol dire togliere linfa vitale all'azienda. Viene meno la ragione stessa dell'esistenza dell'Ilva. E poi banalmente, se non produco come faccio a pagare 12mila persone?". Così il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, in un colloquio con La Stampa sottolinea che "non ce l'aspettavamo assolutamente, per noi è una doccia fredda" "a questo punto é chiaro che una parte dei nostri interlocutori vuole farci chiudere" ma "andremo avanti fino alla fine".
"Il mio compito vero - spiega Ferrante - è cercare di trovare una soluzione ragionevole per salvare l'azienda. Io ho sempre rispettato la magistratura" ma "in questo caso credo che fermare la produzione non si per nulla ragionevole".
"Registro - dice il prefetto - in tutti quelli con cui ho parlato un enorme sentimento di sorpresa, dal ministro Clini al presidente della Regione Vendola ai sindacati...". Perché si tratta "di un provvedimento insostenibile nei fatti". "Se la mia persona serve a rendere più forti le ragioni del dialogo - osserva - bene. Però provvedimenti così drastici aumetano la tensione e rendono tutto più difficile".
FERRANTE: RICORSO CONTRO DECRETO GIP - Ricorsi ''in tutte le istanze'' contro i provvedimenti del gip che estromettono Ferrante dalla custodia giudiziaria disposta dal Riesame e disponibilita' al risanamento ambientale: sono le due linee di lavoro dell'Ilva indicate dal presidente ai sindacalisti in un incontro tenuto nella tarda mattinata e concluso intorno alle 14. Lo riferisce il segretario Fim, Mimmo Panarelli.
''Siamo rimasti sorpresi dal provvedimento di venerdi' scorso del gip. Pero' io ritengo che le ragioni della collaborazione, del dialogo, del confronto, non vengono mai meno''. Lo ha detto il presidente di Ilva, Bruno Ferrante, all'arrivo nella sede della Regione Puglia per un incontro col presidente Nichi Vendola. ''Dobbiamo tutelare - ha aggiunto - le ragioni dei lavoratori di Ilva e dei cittadini tarantini che chiedono rispetto per la salute e rispetto per l'ambiente''.
MINISTRO SEVERINO ACQUISISCE ATTI GIP - Il ministro della giustizia Paola Severino chiederà l'acquisizione dei due provvedimenti con i quali il gip di Taranto Patrizia Todisco ha confermato il sequestro degli impianti dell'Ilva di Taranto e ha revocato la nomina di Bruno Ferrante dall'incarico di curatore dello stabilimento. Lo si apprende da fonti del ministero.
L'acquisizione dei provvedimenti è motivata dalla necessità di una valutazione degli atti per quanto è di competenza del Guardasigilli.
+ Casini: ordinanza punto di non ritorno?
+ Bersani: Governo faccia chiarezza
+ Idv insorge: criminale attaccare i magistrati
+ Il dato choc: a Taranto +15% tumori
Intanto il gip del tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha revocato per "palese conflitto di interessi" la nomina del presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, a custode e amministratore degli impianti dell'area a caldo sequestrati perché inquinano. Il provvedimento è stato emesso ieri sera e sono in corso le operazioni di notifica.
Al posto di Ferrante è stato nominato il presidente dell'ordine dei commercialisti, Mario Tagarelli. La notizia della revoca è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno.
La parola 'licenziamenti' non la vuole neppure pronunciare. Ma "se ci bloccano la produzione la prospettiva si complica" perché "dire no all'attività produttiva vuol dire togliere linfa vitale all'azienda. Viene meno la ragione stessa dell'esistenza dell'Ilva. E poi banalmente, se non produco come faccio a pagare 12mila persone?". Così il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, in un colloquio con La Stampa sottolinea che "non ce l'aspettavamo assolutamente, per noi è una doccia fredda" "a questo punto é chiaro che una parte dei nostri interlocutori vuole farci chiudere" ma "andremo avanti fino alla fine".
"Il mio compito vero - spiega Ferrante - è cercare di trovare una soluzione ragionevole per salvare l'azienda. Io ho sempre rispettato la magistratura" ma "in questo caso credo che fermare la produzione non si per nulla ragionevole".
"Registro - dice il prefetto - in tutti quelli con cui ho parlato un enorme sentimento di sorpresa, dal ministro Clini al presidente della Regione Vendola ai sindacati...". Perché si tratta "di un provvedimento insostenibile nei fatti". "Se la mia persona serve a rendere più forti le ragioni del dialogo - osserva - bene. Però provvedimenti così drastici aumetano la tensione e rendono tutto più difficile".
Tags
Taranto