Ilva: operai in sciopero. Spunta nuovo filone d'inchiesta. Ministri tra poche ore in città
TARANTO. Comincia stamani alle dieci l'ultima tranche di scioperi indetta da Fim Cisl e Uilm per scongiurare la chiusura dell'Ilva di Taranto dopo il provvedimento di sequestro. Due saranno le ore di astensione dal lavoro e sino a mezzogiorno. La Fiom Cgil non aderisce allo sciopero ritenendo ingiusto protestare contro la magistratura.
+ Clini e Passera a Taranto tra scioperi e proteste
+ Bonelli a Clini: quale commissione per revisione Aia?
+ Tribunale fissa date esame atti difensori. "Serve legge che limiti i giudici"
+ Stefano: da ministri ci attendiamo risposte concrete
+ Passera: impegno per evitare chiusura senza ritorno
+ L'altolà del questore di Taranto: domani stop ai cortei
+ Divieto anche per l'apecar
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+ Si tentò di 'ammorbidire' commissione Aia
La protesta di oggi coinvolgera' il "cuore" dello stabilimento, ovvero gli altoforni e l'acciaieria che costituiscono l'area a caldo messa sotto sequestro dal gip Patrizia Todisco con un'ordinanza firmata lo scorso 25 luglio, e l'area della laminazione, da dove escono i prodotti finiti.
Lunedi' e martedi' scorsi avevano invece scioperato altre aree del siderurgico. La protesta era partita lunedi', all'indomani degli ultimi provvedimenti del gip - venerdi' e sabato scorsi - con i quali e' stato detto che il sequestro dell'Ilva non contempla la facolta' d'uso produttiva, si sono rivisti i compiti dei custodi giudiziali e si e' revocata la nomina a custode del presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante. Contro questi ultimi provvedimenti del gip l'Ilva ha fatto ricorso al Riesame e alla vigilia di Ferragosto i relativi atti son stati consegnati dallo stesso Ferrante al Tribunale di Taranto.
Se l'area a caldo e' stata messa sotto sequestro con l'accusa di disastro ambientale e per questo reato sono ancora agli arresti domiciliari gli ex presidenti dell'Ilva, Emilio e Nicola Riva (figlio di Emilio) e l'ex direttore del siderurgico di Taranto, Luigi Capogrosso, mentre sono tornati in libertá altri cinque indagati, c'e' pero' un altro filone di indagine aperto dalla Procura di Taranto e riguarda il ruolo che un ex consulente dell'Ilva, Girolamo Archina', mandato via da Ferrante nei giorni scorsi, e membri della famiglia Riva avrebbero avuto alfine di orientare a proprio favore le ispezioni e le relazioni delle pubbliche amministrazioni sul rilascio all'Ilva dell'Autorizzazione integrata ambientale - una vera e propria autorizzazione - concessa all'azienda il 4 agosto dello scorso anno.
Da una serie di intercettazioni depositate dalla Guardia di Finanza in Procura - ma in proposito l'inchiesta e' ancora in una fase iniziale - emerge che Archina' e Fabio Riva - figlio di Emilio e vice presidente del gruppo Riva - avrebbero fatto pressioni su Regione, Arpa Puglia e organi ministeriali affinche' l'Ilva non venisse penalizzata, i controlli ambientali "ammorbiditi" e gli stessi dati sulle emissioni inquinanti ridimensionati e sfumati.
Nell'indagine sarebbe anche coinvolto un perito nominato anni addietro dalla Procura come consulente in un'inchiesta sull'inquinamento. Su questo secondo filone di inchiesta indaga il sostituto procuratore Remo Epifani - mentre l'inchiesta sull'inquinamento e' affidata al pool guidato dal procuratore Franco Sebastio - e ci sono quattro persone indagate per concorso in corruzione in atto giudiziari.
La Procura ha usato parte di queste intercettazioni nelle due udienze al Tribunale del Riesame di giorni addietro, dove si e' discusso del ricorso dell'Ilva contro l'ordinanza del gip Todisco del 25 luglio. Il deposito di queste intercettazioni e' stato fatto dall'accusa per evidenziare come gli indagati andassero confermati agli arresti domiciliari in quanto dotati di un potere condizionante sulle pubbliche amministrazioni.
Domani, intanto, saranno a Taranto in Prefettura i ministri dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e dell'Ambiente, Corrado Clini, che in Prefettura a partire dalle 11.30 incontreranno i rappresentanti della Regione Puglia, delle amministrazioni locali di Taranto e dell'Autorita' portuale. A seguire, nella tarda mattinata, l'Ilva e nel primo pomeriggio Confindustria e sindacati confederali. Particolari misure di sicurezza saranno disposte nei pressi della Prefettura.
LA DENUNCIA DI PEACELINK: VOGLIONO 'AMMORBIDIRE' I GIUDICI - ''Ogni mese due persone a Taranto sono uccise dall'inquinamento industriale: i ministri che venerdi' saranno in Puglia dovrebbero ringraziare il gip Todisco che vive sotto scorta. Invece, vengono per fermare il corso della giustizia''. Lo afferma Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, che invita tutti a partecipare al corteo di venerdi'. Il 17 agosto - dice - da Taranto parte un movimento per tutte le citta' inquinate. Creeremo un fronte nazionale e non ci fermeranno piu'''.
Intanto il 'comitato donne per Taranto' sara' alla manifestazione del 17 agosto prossimo, quando a Taranto arriveranno i ministri Clini e Passera, anche per dire ''grazie al gip Patrizia Todisco e ai magistrati di Taranto''.
Sull' inquinamento prodotto dall'Ilva la politica - dice il comitato - e' stata ''assente'' ed e' quindi intervenuta la magistratura.
''Ora si assiste ad un improvviso e quanto mai 'strano' risveglio della politica che sta tentando di frenare le azioni della magistratura''.
La protesta di oggi coinvolgera' il "cuore" dello stabilimento, ovvero gli altoforni e l'acciaieria che costituiscono l'area a caldo messa sotto sequestro dal gip Patrizia Todisco con un'ordinanza firmata lo scorso 25 luglio, e l'area della laminazione, da dove escono i prodotti finiti.
Lunedi' e martedi' scorsi avevano invece scioperato altre aree del siderurgico. La protesta era partita lunedi', all'indomani degli ultimi provvedimenti del gip - venerdi' e sabato scorsi - con i quali e' stato detto che il sequestro dell'Ilva non contempla la facolta' d'uso produttiva, si sono rivisti i compiti dei custodi giudiziali e si e' revocata la nomina a custode del presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante. Contro questi ultimi provvedimenti del gip l'Ilva ha fatto ricorso al Riesame e alla vigilia di Ferragosto i relativi atti son stati consegnati dallo stesso Ferrante al Tribunale di Taranto.
Se l'area a caldo e' stata messa sotto sequestro con l'accusa di disastro ambientale e per questo reato sono ancora agli arresti domiciliari gli ex presidenti dell'Ilva, Emilio e Nicola Riva (figlio di Emilio) e l'ex direttore del siderurgico di Taranto, Luigi Capogrosso, mentre sono tornati in libertá altri cinque indagati, c'e' pero' un altro filone di indagine aperto dalla Procura di Taranto e riguarda il ruolo che un ex consulente dell'Ilva, Girolamo Archina', mandato via da Ferrante nei giorni scorsi, e membri della famiglia Riva avrebbero avuto alfine di orientare a proprio favore le ispezioni e le relazioni delle pubbliche amministrazioni sul rilascio all'Ilva dell'Autorizzazione integrata ambientale - una vera e propria autorizzazione - concessa all'azienda il 4 agosto dello scorso anno.
Da una serie di intercettazioni depositate dalla Guardia di Finanza in Procura - ma in proposito l'inchiesta e' ancora in una fase iniziale - emerge che Archina' e Fabio Riva - figlio di Emilio e vice presidente del gruppo Riva - avrebbero fatto pressioni su Regione, Arpa Puglia e organi ministeriali affinche' l'Ilva non venisse penalizzata, i controlli ambientali "ammorbiditi" e gli stessi dati sulle emissioni inquinanti ridimensionati e sfumati.
Nell'indagine sarebbe anche coinvolto un perito nominato anni addietro dalla Procura come consulente in un'inchiesta sull'inquinamento. Su questo secondo filone di inchiesta indaga il sostituto procuratore Remo Epifani - mentre l'inchiesta sull'inquinamento e' affidata al pool guidato dal procuratore Franco Sebastio - e ci sono quattro persone indagate per concorso in corruzione in atto giudiziari.
La Procura ha usato parte di queste intercettazioni nelle due udienze al Tribunale del Riesame di giorni addietro, dove si e' discusso del ricorso dell'Ilva contro l'ordinanza del gip Todisco del 25 luglio. Il deposito di queste intercettazioni e' stato fatto dall'accusa per evidenziare come gli indagati andassero confermati agli arresti domiciliari in quanto dotati di un potere condizionante sulle pubbliche amministrazioni.
Domani, intanto, saranno a Taranto in Prefettura i ministri dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e dell'Ambiente, Corrado Clini, che in Prefettura a partire dalle 11.30 incontreranno i rappresentanti della Regione Puglia, delle amministrazioni locali di Taranto e dell'Autorita' portuale. A seguire, nella tarda mattinata, l'Ilva e nel primo pomeriggio Confindustria e sindacati confederali. Particolari misure di sicurezza saranno disposte nei pressi della Prefettura.
LA DENUNCIA DI PEACELINK: VOGLIONO 'AMMORBIDIRE' I GIUDICI - ''Ogni mese due persone a Taranto sono uccise dall'inquinamento industriale: i ministri che venerdi' saranno in Puglia dovrebbero ringraziare il gip Todisco che vive sotto scorta. Invece, vengono per fermare il corso della giustizia''. Lo afferma Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, che invita tutti a partecipare al corteo di venerdi'. Il 17 agosto - dice - da Taranto parte un movimento per tutte le citta' inquinate. Creeremo un fronte nazionale e non ci fermeranno piu'''.
Intanto il 'comitato donne per Taranto' sara' alla manifestazione del 17 agosto prossimo, quando a Taranto arriveranno i ministri Clini e Passera, anche per dire ''grazie al gip Patrizia Todisco e ai magistrati di Taranto''.
Sull' inquinamento prodotto dall'Ilva la politica - dice il comitato - e' stata ''assente'' ed e' quindi intervenuta la magistratura.
''Ora si assiste ad un improvviso e quanto mai 'strano' risveglio della politica che sta tentando di frenare le azioni della magistratura''.