ROMA. Si è svolta nella serata di venerdì 17/08 la riunione dell’Esecutivo Provinciale di “Grande Sud” per esaminare la vertenza nazionale dell’Ilva, allargata ai vertici regionali del movimento politico nelle persone del segretario regionale, on. Rosario Polizzi e del responsabile regionale dipartimento attività produttive, Franco Merafina.
Unanime la presa di posizione dell’esecutivo nel rimarcare l’importanza del polo siderurgico per l’intera provincia ionica, sito che rappresenta la maggiore risorsa occupazionale per l’intero territorio di Terra Ionica. “Grande Sud”, rimarca, anche il forte impatto ambientale che provoca l’Ilva nelle zone circostanti l’industria e la carenza di controlli adeguati in questi anni, da un lato l’Ilva per i tarantini rappresenta il 70% dell’economia della Provincia di Taranto, ma dall’altro, ha creato alla nostra terra danni ambientali considerevoli che si sono rivelati mortali per tantissimi nostri concittadini.
In tal senso, con la collaborazione della Cattedra di Fisiopatologia della Facoltà medica di Bari e di un azienda specializzata, “Grande Sud” ha predisposto un progetto di controlli clinici, già anticipato dal Prof. Polizzi con una lettera aperta al Presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, che potrà coinvolgere i cittadini, gli operatori dell’Ilva, abitanti di una sorta di ZONA ROSSA: Rione Tamburi e Paolo IV, con la collaborazione volontaria dell’azienda specializzata in collegamenti di teleassistenza e telemedicina.
Un'assistenza sul piano epidemiologico che richiederebbe un impegno concreto e costante delle Istituzioni e dell’Azienda Ilva, che noi di “Grande Sud” riteniamo fondamentale per la salvaguardia della salute dei cittadini ionici.
A Riva e ai vertici dell’Ilva, chiediamo un confronto aperto, per delineare nuovi scenari di “diversificazione dell’industria” con la possibilità di presentare un progetto alternativo all’eventuale chiusura dell’area caldo creando un monitoraggio continuo e giornaliero dello stabilimento, c’è la reale volontà di continuare ad investire su Taranto?
Ai vertici regionali e governativi, si chiede, di fare fronte comune, senza sterili attacchi sperando che i fondi eventualmente disponibili abbiano un terminale operativo e non un panorama sanitario già carente a gestire la quotidiana assistenza.
Così in una nota l'esecutivo provinciale tarantino di Grande Sud.
Unanime la presa di posizione dell’esecutivo nel rimarcare l’importanza del polo siderurgico per l’intera provincia ionica, sito che rappresenta la maggiore risorsa occupazionale per l’intero territorio di Terra Ionica. “Grande Sud”, rimarca, anche il forte impatto ambientale che provoca l’Ilva nelle zone circostanti l’industria e la carenza di controlli adeguati in questi anni, da un lato l’Ilva per i tarantini rappresenta il 70% dell’economia della Provincia di Taranto, ma dall’altro, ha creato alla nostra terra danni ambientali considerevoli che si sono rivelati mortali per tantissimi nostri concittadini.
In tal senso, con la collaborazione della Cattedra di Fisiopatologia della Facoltà medica di Bari e di un azienda specializzata, “Grande Sud” ha predisposto un progetto di controlli clinici, già anticipato dal Prof. Polizzi con una lettera aperta al Presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, che potrà coinvolgere i cittadini, gli operatori dell’Ilva, abitanti di una sorta di ZONA ROSSA: Rione Tamburi e Paolo IV, con la collaborazione volontaria dell’azienda specializzata in collegamenti di teleassistenza e telemedicina.
Un'assistenza sul piano epidemiologico che richiederebbe un impegno concreto e costante delle Istituzioni e dell’Azienda Ilva, che noi di “Grande Sud” riteniamo fondamentale per la salvaguardia della salute dei cittadini ionici.
A Riva e ai vertici dell’Ilva, chiediamo un confronto aperto, per delineare nuovi scenari di “diversificazione dell’industria” con la possibilità di presentare un progetto alternativo all’eventuale chiusura dell’area caldo creando un monitoraggio continuo e giornaliero dello stabilimento, c’è la reale volontà di continuare ad investire su Taranto?
Ai vertici regionali e governativi, si chiede, di fare fronte comune, senza sterili attacchi sperando che i fondi eventualmente disponibili abbiano un terminale operativo e non un panorama sanitario già carente a gestire la quotidiana assistenza.
Così in una nota l'esecutivo provinciale tarantino di Grande Sud.