Introna: “Sulle modifiche elettorali le prerogative dei consiglieri restano intatte”


BARI. Una nota del presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna – con preghiera di pubblicazione - sull’attività in vista della modifica della legge elettorale regionale.

“Il documento consegnato dal gruppo tecnico ha soddisfatto pienamente il mandato assegnato agli esperti di Prefettura e Consiglio, secondo quanto richiesto dall’Ufficio di Presidenza, su indicazione della Conferenza dei capigruppo. Vale a dire, esattamente: verificare i profili di legittimità costituzionale per poter procedere all’adeguamento dell’attuale legge elettorale pugliese, la n.2 del 2005, ai rilievi mossi dalla Consulta nella sentenza n. 188/2011.
Il comitato ha elaborato alcune ipotesi di modifiche e provveduto a sviluppare una serie di proiezioni, sulla base dell’irrinunciabile riduzione dell’Assemblea a 50 consiglieri. Questo e non altro il contenuto verso il quale si è rivolta l’attenzione degli esperti. Tutti gli altri elementi restano impregiudicati e affidati alle decisioni del legislatore regionale e della politica. Il lavoro, peraltro condotto egregiamente, non ha affrontato alcun altro aspetto, né la soglia di sbarramento, né il numero delle circoscrizioni né la parità di genere, sui quali saranno chiamati a pronunciarsi gli organi consiliari e ci sarà spazio per il contributo di ogni singolo consigliere.
Sono decisioni che appartengono evidentemente alla politica e che sicuramente potranno essere approfondite nel corso del confronto in settima commissione, prima di approdare in Consiglio per il dibattito e l’approvazione definitiva.
Il lavoro svolto dal gruppo tecnico va inteso quindi come una semplice proposta di adeguamento alle ‘censure’ della Corte Costituzionale, che andranno necessariamente osservate nelle modifiche da apportare alla legge regionale 2/2005.
Gli esperti, ai quali va il mio apprezzamento, non hanno travalicato in alcun modo il mandato ricevuto: le prerogative dei consiglieri restano intatte e il Consiglio è sovrano. La parola passa al legislatore, prima nella commissione e poi nella sede plenaria dell’Aula”

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