Irpef: “La Regione Puglia non aumenti l’addizionale ma riduca i costi della politica”

BARI. “Le conseguenze della revisione di spesa voluta dal Governo rischiano di dare vita all’ennesimo bagno di sangue. Il sangue, ben inteso, dei soliti noti: lavoratori, pensionati e cittadini che ‘vantano’ un reddito con ritenuta alla fonte, che finiranno col pagare le furberie di taluni e gli eccessi di altri”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, ricorda, proprio mentre a Roma si discute animatamente di “pacchetti crescita” come “una vera e sana rinascita economica del Paese e del Meridione in particolare passi inevitabilmente attraverso una equa e proporzionale redistribuzione del reddito. Senza un rilancio dei consumi, che impulsi una svolta anche alla produzione ed al mercato occupazionale, ogni altro discorso che abbia come soggetto lo sviluppo è una perdita di tempo. E’ il così detto gatto che si morde la coda: senza lavoro, e quindi senza reddito, non ci sono consumi e senza consumi non esistono produzione e sviluppo. Eppure, una regola basilare dell’economia sembra sconosciuta alla classe politica e dirigente nazionale e non solo, che continua a bastonare e penalizzare chi non ha più la forza di sopravvivere”.
Pugliese, in particolare, fa appello alla Regione Puglia, affinché non si avvalga della facoltà, offerta dalla famigerata “spending review”, di aumentare dello 0,6% l’addizionale regionale Irpef. “Significherebbe, in soldoni, una stangata da circa 120 euro pro capite per i quasi due milioni di residenti in Puglia. Davvero troppo per una popolazione già di per sé tra le più tartassate d’Italia”.
“Piuttosto – suggerisce il Segretario Generale della UIL regionale – si continui a perseguire, ancor con maggiore durezza, l’evasione fiscale, vera piaga di questo Paese e del Sud della penisola. E si dia vita a una riforma seria e decisa della politica, che elimini con un colpo di spugna i costi esagerati che la contraddistinguono. La riduzione a 50 dei consiglieri regionali diventi subito una piacevole realtà, si riducano a 10 i membri della Giunta, con un massimo di due esterni. Si prescinda dallo stuolo di collaboratori e consulenti che prosciugano puntualmente le casse degli enti locali… Insomma: le alternative all’ennesimo bagno di sangue ci sono, basta solo seguire una logica nuova e di buona politica”.