di Nicola Zuccaro. Cala il sipario sui trentesimi Giochi Olimpici ed il tempo dei bilanci per il medagliere italiano incombe dovendo poi scorrere inesorabilmente come un film lungo di 28 medaglie.
Una in più della precedente Olimpiade ospitata da Pechino nel 2008. Sessantaquattro anni dopo, Londra si conferma terreno fertile per la pattuglia azzurra negli sport individuali e di lotta.
Dopo il bronzo femminile ottenuto nella lotta greco-romana dalla Forciniti è giunto, nell'ultimo week-end, l'oro dal taekwondo con l'eccellente prestazione di Carlo Molfetta. Due medaglie conseguite da due giovani atleti meridionali che hanno saputo incarnare al meglio l'animo del Sud che vuole riscattarsi unitamente all'Italia che lotta e che vuole rialzare la china superando il difficile momento economico così come avvenne proprio a Londra nell'Olimpiade del 1948. La prima del secondo dopoguerra.
Croci e delizie si sono mescolate lungo questi 15 giorni olimpici in Casa Italia. All'esclusione di Schwarzer per il caso di doping sono seguite, nel canottaggio, le dimissioni del ct De Capua per l'assenza di un coordinamento federale nella spedizione olimpica nonostante l'argento ottenuto.
Sulla stregua delle croci i dolori per gli insuccessi nel nuoto e nell'atletica. Quanto alle delizie che si possono unire alle gioie vanno rilevate le sorpendenti prestazioni di alto livello offerte nella scherma. Quanto agli sport di squadra di punta quali pallavolo e pallanuoto si sarebbe potuto e dovuto fare di più.
Invece dell'oro sono stati raccolti rispettivamente un bronzo e un argento. Al termine di questa Olimpiade (con Molmenti oro nel Kayak, portabandiera nella cerimonia di chiusura) l'Italia si conferma per l'ottavo posto ottenuto una potenza olimpionica di primo piano. E, alla luce delle altre medaglie d'oro sfiorate, e di quelle ottenute, volge già lo sguardo alla prossima rassegna olimpica in programma a Rio De Janeiro nel 2016.
Una in più della precedente Olimpiade ospitata da Pechino nel 2008. Sessantaquattro anni dopo, Londra si conferma terreno fertile per la pattuglia azzurra negli sport individuali e di lotta.
Dopo il bronzo femminile ottenuto nella lotta greco-romana dalla Forciniti è giunto, nell'ultimo week-end, l'oro dal taekwondo con l'eccellente prestazione di Carlo Molfetta. Due medaglie conseguite da due giovani atleti meridionali che hanno saputo incarnare al meglio l'animo del Sud che vuole riscattarsi unitamente all'Italia che lotta e che vuole rialzare la china superando il difficile momento economico così come avvenne proprio a Londra nell'Olimpiade del 1948. La prima del secondo dopoguerra.
Croci e delizie si sono mescolate lungo questi 15 giorni olimpici in Casa Italia. All'esclusione di Schwarzer per il caso di doping sono seguite, nel canottaggio, le dimissioni del ct De Capua per l'assenza di un coordinamento federale nella spedizione olimpica nonostante l'argento ottenuto.
Sulla stregua delle croci i dolori per gli insuccessi nel nuoto e nell'atletica. Quanto alle delizie che si possono unire alle gioie vanno rilevate le sorpendenti prestazioni di alto livello offerte nella scherma. Quanto agli sport di squadra di punta quali pallavolo e pallanuoto si sarebbe potuto e dovuto fare di più.
Invece dell'oro sono stati raccolti rispettivamente un bronzo e un argento. Al termine di questa Olimpiade (con Molmenti oro nel Kayak, portabandiera nella cerimonia di chiusura) l'Italia si conferma per l'ottavo posto ottenuto una potenza olimpionica di primo piano. E, alla luce delle altre medaglie d'oro sfiorate, e di quelle ottenute, volge già lo sguardo alla prossima rassegna olimpica in programma a Rio De Janeiro nel 2016.