BARLETTA. “L’unica follia sarebbe togliere dall’ospedale Dimiccoli un reparto che funziona”. Così il consigliere regionale del Partito Democratico Ruggiero Mennea si è congedato dai pazienti e dai familiari presenti nel reparto di psichiatria del nosocomio di Barletta. Come ormai da due anni, a cavallo di Ferragosto l’esponente democratico di Barletta, accompagnato dal dottor Vincenzo Delcuratolo, direttore del Centro di Salute Mentale di Barletta, e dallo scrittore e autore televisivo Tommy Dibari, di recente protagonista di un progetto di comunicazione creativa proprio in favore dei malati psichici, hanno fatto visita ai pazienti del reparto di psichiatria per portare il saluto delle istituzioni e un incoraggiamento a uno dei reparti di frontiera della sanità locale. “Ancora una volta”, sottolinea Mennea, “devo prendere atto dello straordinario lavoro compiuto da tutto lo staff del reparto, che è in ottime condizioni, un fiore all’occhiello della sanità a Barletta e nella Bat”.
Il reparto accoglieva un numero di pazienti in sovrannumero rispetto alla dotazione di posti letto, per rispondere ad una domanda inarrestabile di un’utenza provenente dai comuni della provincia, una struttura che meriterebbe più attenzione per una serie di validi motivi: il possesso di tutti i requisiti minimi strutturali e di sicurezza previsti dal D.P.R. del 14/1/1997; la centralità territoriale e la facile accessibilità dall’intera area della provincia; la presenza nel presidio di tutte quelle aree specialistiche (cardiologia, nefrologia, terapia intensiva, Tac, Pet, Rm, ecc.) che possono consentire la cura integrata di utenti psichiatrici in presenza di altre patologie organiche, nonché di poter assistere pazienti non psichiatrici che possono andare incontro a quadri di patologia psichiatrica indotti da cause mediche o da stati di intossicazione; le linee guida regionali sul miglioramento dei reparti psichiatrici sostengono che questi reparti debbono essere ubicati negli ospedali principali.
Il reparto è funzionale ed è dotato di ulteriori spazi per la creazioni di nuovi posti letto”, spiega il consigliere regionale del Pd. “E’ questo su cui bisognerebbe ragionare, non certo sull’ipotesi di spostamento presso altri presidi ospedalieri come prevede l’infausta deliberazione del direttore generale della Bat (n. 1.189 del 3 agosto scorso), che ha sollevato profonda disapprovazione in tutti gli operatori della sanità e dell’intera rappresentanza sindacale, tanto che quest’ultime intendono intraprendere iniziative nelle varie sedi istituzionali. In questo atto la Psichiatria in toto ne viene stravolta, annullata, senza neanche considerare che c’è una legge regionale (la n. 30 del 1998 che regolamenta la disciplina). Questa normativa deve essere osservata e non abrogata da una deliberazione, merita rispetto perché stiamo parlando della sofferenza dell’animo di migliaia di persone”. Aggiunge Mennea: “La mancanza di lavoro è una piaga, ma i suicidi e il dolore psichico prescindono dalle fasce di reddito e dalle appartenenza socio-culturali, prevenirli non solo si può, ma si deve, investendo sul lavoro degli angeli della mente e ricordandoci sempre, che quei cittadini non sono i figli di un Dio minore! Mi auguro che la direzione generale della Asl Bt, possa condividere il mio pensiero per produrre tutto quello che è necessario in sede regionale”.
Il reparto accoglieva un numero di pazienti in sovrannumero rispetto alla dotazione di posti letto, per rispondere ad una domanda inarrestabile di un’utenza provenente dai comuni della provincia, una struttura che meriterebbe più attenzione per una serie di validi motivi: il possesso di tutti i requisiti minimi strutturali e di sicurezza previsti dal D.P.R. del 14/1/1997; la centralità territoriale e la facile accessibilità dall’intera area della provincia; la presenza nel presidio di tutte quelle aree specialistiche (cardiologia, nefrologia, terapia intensiva, Tac, Pet, Rm, ecc.) che possono consentire la cura integrata di utenti psichiatrici in presenza di altre patologie organiche, nonché di poter assistere pazienti non psichiatrici che possono andare incontro a quadri di patologia psichiatrica indotti da cause mediche o da stati di intossicazione; le linee guida regionali sul miglioramento dei reparti psichiatrici sostengono che questi reparti debbono essere ubicati negli ospedali principali.
Il reparto è funzionale ed è dotato di ulteriori spazi per la creazioni di nuovi posti letto”, spiega il consigliere regionale del Pd. “E’ questo su cui bisognerebbe ragionare, non certo sull’ipotesi di spostamento presso altri presidi ospedalieri come prevede l’infausta deliberazione del direttore generale della Bat (n. 1.189 del 3 agosto scorso), che ha sollevato profonda disapprovazione in tutti gli operatori della sanità e dell’intera rappresentanza sindacale, tanto che quest’ultime intendono intraprendere iniziative nelle varie sedi istituzionali. In questo atto la Psichiatria in toto ne viene stravolta, annullata, senza neanche considerare che c’è una legge regionale (la n. 30 del 1998 che regolamenta la disciplina). Questa normativa deve essere osservata e non abrogata da una deliberazione, merita rispetto perché stiamo parlando della sofferenza dell’animo di migliaia di persone”. Aggiunge Mennea: “La mancanza di lavoro è una piaga, ma i suicidi e il dolore psichico prescindono dalle fasce di reddito e dalle appartenenza socio-culturali, prevenirli non solo si può, ma si deve, investendo sul lavoro degli angeli della mente e ricordandoci sempre, che quei cittadini non sono i figli di un Dio minore! Mi auguro che la direzione generale della Asl Bt, possa condividere il mio pensiero per produrre tutto quello che è necessario in sede regionale”.