di Silvia Resta. L’Istituto di Culture Mediterranee ha presentato oggi nell’atrio di Palazzo dei Celestini il progetto denominato “On the road. Unità di Strada per Rifugiati e Migranti”: un camper acquistato con i Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale che girerà in lungo e largo con l’obiettivo di offrire orientamento e consulenza alle popolazioni migranti che giungono nel Salento.
Ad illustrare i dettagli dell’iniziativa sono intervenuti l’assessore provinciale alle Politiche sociali e alle Pari opportunità Filomena D’Antini Solero, il direttore dell’Istituto di Culture Mediterranee Luigi De Luca, la responsabile dell’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Azienda sanitaria locale di Lecce Sonia Giausa e la responsabile dello Sportello Immigrazione Salento Rosi D’Agata.
Presenti anche i dieci mediatori culturali professionisti (psicologi, avvocati, medici) che effettueranno a partire da lunedì prossimo in tutto il territorio provinciale, un servizio di orientamento e consulenza che mirerà a raggiungere più ampie fasce di popolazione migrante, intensificando e potenziando il ventaglio dei servizi fin qui offerti. In particolare, il camper sosterà nei comuni dove le problematiche dell’immigrazione sono più presenti e in quelli interessati dal fenomeno degli sbarchi, fornendo, in questo caso, assistenza anche alle autorità locali.
Il progetto, che gode di un’importante rete di partenariato, di cui fanno parte il Consiglio Italiano per i Rifugiati (Cir), la Lega italiana per la lotta all’Aids (Lila), l’Università popolare di Roma (Upter) e il Centro Studi Kairos, punta a favorire l’esigibilità dei diritti della popolazione migrante, sensibilizzando la cittadinanza alle “nuove diversità ”, affinché vengano superate ed abbattute eventuali pratiche discriminatorie e venga favorito lo svilupparsi di una società multietnica e interculturale, attraverso interventi di mediazione linguistico-interculturale presso i servizi socio-sanitari individuati, consulenza e supporto legale e iniziative di promozione culturale.
«L’affermarsi della società multiculturale – ha dichiarato l’assessore – richiede l’individuazione di percorsi di integrazione sempre più complessi e articolati che tengano conto del soddisfacimento di quei bisogni primari che sono connessi allo spostamento delle genti, ma anche alla sperimentazione e dell’avvio di nuove prassi volte alla salute dei diritti di base: assistenza sanitaria, assistenza giuridica, tutela del diritto del lavoro».
Ad illustrare i dettagli dell’iniziativa sono intervenuti l’assessore provinciale alle Politiche sociali e alle Pari opportunità Filomena D’Antini Solero, il direttore dell’Istituto di Culture Mediterranee Luigi De Luca, la responsabile dell’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Azienda sanitaria locale di Lecce Sonia Giausa e la responsabile dello Sportello Immigrazione Salento Rosi D’Agata.
Presenti anche i dieci mediatori culturali professionisti (psicologi, avvocati, medici) che effettueranno a partire da lunedì prossimo in tutto il territorio provinciale, un servizio di orientamento e consulenza che mirerà a raggiungere più ampie fasce di popolazione migrante, intensificando e potenziando il ventaglio dei servizi fin qui offerti. In particolare, il camper sosterà nei comuni dove le problematiche dell’immigrazione sono più presenti e in quelli interessati dal fenomeno degli sbarchi, fornendo, in questo caso, assistenza anche alle autorità locali.
Il progetto, che gode di un’importante rete di partenariato, di cui fanno parte il Consiglio Italiano per i Rifugiati (Cir), la Lega italiana per la lotta all’Aids (Lila), l’Università popolare di Roma (Upter) e il Centro Studi Kairos, punta a favorire l’esigibilità dei diritti della popolazione migrante, sensibilizzando la cittadinanza alle “nuove diversità ”, affinché vengano superate ed abbattute eventuali pratiche discriminatorie e venga favorito lo svilupparsi di una società multietnica e interculturale, attraverso interventi di mediazione linguistico-interculturale presso i servizi socio-sanitari individuati, consulenza e supporto legale e iniziative di promozione culturale.
«L’affermarsi della società multiculturale – ha dichiarato l’assessore – richiede l’individuazione di percorsi di integrazione sempre più complessi e articolati che tengano conto del soddisfacimento di quei bisogni primari che sono connessi allo spostamento delle genti, ma anche alla sperimentazione e dell’avvio di nuove prassi volte alla salute dei diritti di base: assistenza sanitaria, assistenza giuridica, tutela del diritto del lavoro».