Scontri tra clan a Bari: condanne per 300 anni

BARI. E' la resa dei conti per alcuni clan baresi iperattivi negli ultimi giorni sul territorio. Con numerose condanne per oltre 300 anni di carcere, con pene individuali fino a 14 anni di carcere e alcune assoluzioni, e' giunto oggi a sentenza il processo Hinterland relativamente ai 63 imputati, a vario titolo collegati a due pericolosi clan criminali operanti a Bari e nel suo circondario.

Si tratta di una parte degli imputati che hanno avuto accesso al rito abbreviato e 58 di essi hanno riportato condanne, 5 sono stati assolti e altri due sono stati rinviati al rito ordinario. Fu chiamata "Hinterland" l'operazione che il 5 novembre del 2010 porto' la Procura della Repubblica con la Direzione Antimafia di Bari e la Squadra Mobile ad arrestare una novantina di presunti affiliati ai clan Di Cosola e Stramaglia per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e alle estorsioni.

Reso noto oggi il dispositivo della sentenza emessa dal gup, Antonio Diella, mentre il pm Desire' Di Geronimo, parlando informalmente con alcuni giornalisti, ha commentato positivamente il complesso del dispositivo della sentenza valutando che "l'impianto accusatorio ha sostanzialmente tenuto" alla prova del processo. Una trentina di altri imputati, invece, saranno giucicati con il rito ordinario. Per anni i due gruppi criminali si erano contesi il controllo del territorio in numerosi quartieri del capoluogo, e i diversi centri vicini, dove oltre al traffico e spaccio di grandi quantitativi di sostanze stupefacenti, ricavavano guadagni da attivita' estorsive a danno di commercianti ed imprenditori viticoli e olivicoli.

La sentenza di oggi giunge in un momento assai delicato per gli equilibri interni ai gruppi criminali baresi, che vanno ridefinendo i rapporti di forza nei vari quartieri, non esitando a fere ricorso ad armi da fuoco e gettando allarme tra gli inquirenti e nell'opinione pubblica.

Due ferimenti eccellenti come quelli di Giuseppe Mercante detto "Pinuccio il drogato", e di un componente della famiglia Campanale, e diversi ritrovamenti di bossoli esplosi nelle ultime notti in citta' fanno temere una ulteriore escalation di violenza.

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