BARI
. Si è svolta ieri mattina, in occasione del 32° anniversario della strage di Bologna, la cerimonia di commemorazione delle vittime baresi della tragedia, Sonia Burri, Francesco Cesare Diomede Fresa, Vito Diomede Fresa, Enrica Frigerio, Patrizia Messineo, Giuseppe Patruno e Silvana Serravalli. Il sindaco Michele Emiliano, alla presenza dei familiari delle vittime e delle autorità cittadine e militari, ha deposto una corona d’alloro presso la lapide esposta sulla facciata di Palazzo di Città, in corso Vittorio Emanuele.
Dopo il minuto di silenzio osservato alle ore 10.25, stessa ora in cui il 2 agosto del 1980 nella sala d’aspetto della stazione di Bologna esplose l’ordigno che uccise ottantacinque persone e ne ferì oltre duecento, il sindaco di Bari ha dichiarato: “Provo diversi sentimenti questa mattina. Il primo mi riporta indietro a otto anni fa, quando per la prima volta ho avuto l’onore di commemorare le vittime. Sentivo una grande confusione in testa, propria di coloro che sono ai primi mesi di un compito complicato. Era una confusione che, con l’aiuto dei congiunti delle vittime della strage di Bologna, man mano si chiariva. Proprio loro, col tempo e con discrezione, hanno saputo trasformare il nostro rapporto in una relazione di natura personale. Fu una lezione per me indimenticabile.
Il secondo, invece, mi riporta all’anno scorso, quando ho ricordato le vittime alla stazione di Bologna. Potete immaginare l’emozione che ho vissuto nell’essere presente alla cerimonia nella quale la Città di Bari ha avuto un ruolo molto importante, in quanto gemellata con il capoluogo emiliano.
Questa manifestazione evidentemente non è in grado di riparare nulla. Rappresenta semplicemente la forza di chi continua a vivere, che si manifesta nelle forme in cui gli umani riescono a resistere al dolore. Le forme possono essere tante ma quella più efficace è quella di avere la certezza che il dolore dell’uno diventi il dolore dell’altro, è la consapevolezza che non si continui a raccontare proprie versioni dei fatti.
Ciò significa che questi sentimenti, positivi nonostante tutto, reggono però su un elemento fondamentale, che è il basamento di diamante che tiene insieme non solo i parenti delle vittime, ma le istituzioni, il dolore e le emozioni di ciascuno di noi. Questo basamento di diamante è la verità che va continuamente cercata, perché è evidente che su questo basamento di diamante è fondata la Repubblica italiana. La nostra Costituzione, infatti, non può consentire che venga nascosta la verità, neanche per la ragione di Stato.
Sono certo che questo Paese, proprio attraverso manifestazioni come queste che costituiscono tutt’altro che memoria negativa, come qualcuno sostiene, possa continuare a fare la storia dell’umanità fondandosi sulla verità. L’associazione dei parenti delle vittime della strage di Bologna è uno dei pilastri fondamentali in questo senso, perché preziosa nella sua costante vigilanza finalizzata alla ricerca della verità. È questo il motivo per cui voglio ribadire che la Città di Bari continuerà a sostenere l’associazione nella battaglia per l’accertamento della dei fatti della strage che li ha colpiti così duramente”.
Tags
Bari