ANDRIA. ”Una sollecitazione del presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, a riqualificare il Centro Ricerche Bonomo di Castel del Monte è stata annunciata nell’incontro con una delegazione di ricercatori dell’istituto di ricerca in agricoltura.
“I tempi per il rilancio sono maturi”, alla luce della disponibilità confermata dalle Amministrazioni provinciali di Bari e BAT e in considerazione della scadenza della cassa integrazione per i dipendenti. In una lettera ai presidenti Schittulli e Ventola, il presidente è tornato ad auspicare una “pronta soluzione, per restituire ad ogni utile attività personale qualificato e una struttura di ricerca di eccellenza”. Introna invita i due presidenti a definire soluzioni urgenti a “salvaguardia dei posti di lavoro”, vista l’indubbia qualità dell’attività svolta e delle commesse e incarichi qualificati, che non sono mai venuti a mancare, a dimostrazione della considerazione positiva, in Italia e all’estero, nei confronti del Centro”. In particolare, ha fatto riferimento alle ipotesi di riqualificazione avanzate dalle due amministrazioni in un incontro a fine luglio nella prefettura di Barletta.
“Nella riunione opportunamente promossa dal prefetto della sesta provincia Carlo Sessa – nota Introna – il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Marmo aveva informato dell’interesse del CRA di Roma (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) ad usare, ‘dietro pagamento di un canone annuo’, sede e attrezzature di Castel del Monte, assumendo peraltro cinque unità di personale tecnico”. Intanto, il Centro Bonomo dovrebbe essere interessato da trasformazioni, col trasferimento di enti di ricerca in via di soppressione e la rideterminazione della pianta organica. Di fronte all’ipotesi della convenzione col CRA, considerata ottimale, la Provincia di Bari ha preso atto della disponibilità della BAT a confermare il comodato d’uso gratuito e si è detta disposta a riassumere l’attività gestionale, fino al 2014, aprendo ad altri soci privati e pubblici. Sempre nell’incontro di Barletta del 31 luglio, a sua volta il presidente della BAT aveva riaffermato, in alternativa, l’eventualità di prendere in carico il Centro Ricerche, a condizione del completo azzeramento dei debiti pregressi, per creare una nuova fondazione dì ricerca in agricoltura, nella quale convogliare beni e personale del Bonomo.
“I tempi per il rilancio sono maturi”, alla luce della disponibilità confermata dalle Amministrazioni provinciali di Bari e BAT e in considerazione della scadenza della cassa integrazione per i dipendenti. In una lettera ai presidenti Schittulli e Ventola, il presidente è tornato ad auspicare una “pronta soluzione, per restituire ad ogni utile attività personale qualificato e una struttura di ricerca di eccellenza”. Introna invita i due presidenti a definire soluzioni urgenti a “salvaguardia dei posti di lavoro”, vista l’indubbia qualità dell’attività svolta e delle commesse e incarichi qualificati, che non sono mai venuti a mancare, a dimostrazione della considerazione positiva, in Italia e all’estero, nei confronti del Centro”. In particolare, ha fatto riferimento alle ipotesi di riqualificazione avanzate dalle due amministrazioni in un incontro a fine luglio nella prefettura di Barletta.
“Nella riunione opportunamente promossa dal prefetto della sesta provincia Carlo Sessa – nota Introna – il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Marmo aveva informato dell’interesse del CRA di Roma (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) ad usare, ‘dietro pagamento di un canone annuo’, sede e attrezzature di Castel del Monte, assumendo peraltro cinque unità di personale tecnico”. Intanto, il Centro Bonomo dovrebbe essere interessato da trasformazioni, col trasferimento di enti di ricerca in via di soppressione e la rideterminazione della pianta organica. Di fronte all’ipotesi della convenzione col CRA, considerata ottimale, la Provincia di Bari ha preso atto della disponibilità della BAT a confermare il comodato d’uso gratuito e si è detta disposta a riassumere l’attività gestionale, fino al 2014, aprendo ad altri soci privati e pubblici. Sempre nell’incontro di Barletta del 31 luglio, a sua volta il presidente della BAT aveva riaffermato, in alternativa, l’eventualità di prendere in carico il Centro Ricerche, a condizione del completo azzeramento dei debiti pregressi, per creare una nuova fondazione dì ricerca in agricoltura, nella quale convogliare beni e personale del Bonomo.