BARI. Qui di seguito il testo integrale della lettera inviata questo pomeriggio dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ai Ministri dell’Interno Anna Maria Cancellieri, della Giustizia Paola Severino e della Coesione Territoriale Fabrizio Barca.
Gentili Ministri,
in questi anni Bari e la Puglia intera hanno reagito alla protervia criminale grazie all’azione della magistratura e delle forze di polizia e all’impegno, talvolta corale, delle istituzioni, delle forze sociali, della rete delle associazioni, che hanno saputo innescare dinamiche di crescita di quella cultura della legalità, di tutela dei diritti di cittadinanza e che hanno quindi costituito un argine alla pervasività delle mafie.
Tuttavia la recrudescenza dei fenomeni criminali che si sono verificati a Bari negli ultimi mesi, come ha avuto modo di segnalare il mondo giudiziario, sono il segno tangibile di un nuovo tentativo di radicamento dei gruppi criminali nel nostro territorio. Siamo nel pieno di una transizione vissuta anche attraverso la guerra tra clan, la disperata voglia di sopravvivere di vecchie generazioni criminali, l’ascesa persino gangsteristica di nuovi boss. Non solo Bari, ma anche la Capitanata e il Salento sono aggrediti da questo processo di riorganizzazione della malavita organizzata.
Per questo oggi occorre con tempestività dare una risposta non episodica e occasionale, ma capace di respiro e di lungimiranza, che metta insieme tutti gli attori politici e istituzionali, per reagire allo stillicidio di violenza e di morte che macchia la nostra regione.
Pertanto vi chiedo di valutare l’opportunità di convocare un tavolo nel quale mettere assieme le informazioni e coordinare azioni ed iniziative all’altezza della sfida che abbiamo di fronte.
Gentili Ministri,
in questi anni Bari e la Puglia intera hanno reagito alla protervia criminale grazie all’azione della magistratura e delle forze di polizia e all’impegno, talvolta corale, delle istituzioni, delle forze sociali, della rete delle associazioni, che hanno saputo innescare dinamiche di crescita di quella cultura della legalità, di tutela dei diritti di cittadinanza e che hanno quindi costituito un argine alla pervasività delle mafie.
Tuttavia la recrudescenza dei fenomeni criminali che si sono verificati a Bari negli ultimi mesi, come ha avuto modo di segnalare il mondo giudiziario, sono il segno tangibile di un nuovo tentativo di radicamento dei gruppi criminali nel nostro territorio. Siamo nel pieno di una transizione vissuta anche attraverso la guerra tra clan, la disperata voglia di sopravvivere di vecchie generazioni criminali, l’ascesa persino gangsteristica di nuovi boss. Non solo Bari, ma anche la Capitanata e il Salento sono aggrediti da questo processo di riorganizzazione della malavita organizzata.
Per questo oggi occorre con tempestività dare una risposta non episodica e occasionale, ma capace di respiro e di lungimiranza, che metta insieme tutti gli attori politici e istituzionali, per reagire allo stillicidio di violenza e di morte che macchia la nostra regione.
Pertanto vi chiedo di valutare l’opportunità di convocare un tavolo nel quale mettere assieme le informazioni e coordinare azioni ed iniziative all’altezza della sfida che abbiamo di fronte.
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