Balzo in avanti della Cassa Integrazione in Puglia: “Ammortizzatori in deroga fondamentali, ma senza un piano per la crescita è tutto inutile”

BARI. “Risanare i conti pubblici senza politiche di crescita per il Paese significa illudere lavoratori e cittadini già fin troppo penalizzati da una politica del rigore che, come al solito, chiede sacrifici ai soliti noti. Oltre a produrre la logica conseguenza del rallentamento ulteriore dell’economia generale e, dunque, la perdita di altri posti di lavoro”.

Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, esamina i dati relativi alla cassa integrazione e invita le istituzioni “ad agire con solerzia per evitare un drammatico effetto valanga”. In Italia ad agosto, secondo i dati diffusi dall’Inps, sono stati autorizzati alle aziende 67 milioni di ore, con un rialzo del 18,7% su base annua, mentre la riduzione del 42,1% rispetto al precedente mese di luglio è soltanto fisiologica. Preoccupanti sono anche le ore complessive autorizzate dall’Inps nei primi 8 mesi del 2012. Si è raggiunta quota 706,5 milioni di ore e superare la soglia del miliardo di ore non è affatto un miraggio. Eloquenti, in tal senso, sono gli incrementi delle domande di disoccupazione dei lavoratori: nei primi 7 mesi del 2012 sono state presentate all’Inps 763.256 domande, con un rialzo del 14,8% rispetto allo stesso periodo del 2011, allorquando si attestavano a quota 664.989.

Ma Aldo Pugliese definisce addirittura “ben più inquietanti” i dati della Puglia, superiori alla tendenza nazionale. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il numero di ore complessive di cassa integrazione autorizzate dall’Inps è di 44,2 milioni (agosto 2012), a fronte dei 32,5 milioni dello scorso anno: l’aumento tendenziale delle ore totali di cassa integrazione è di 36 punti percentuali. Unica nota apparentemente positiva è il decremento tendenziale del 98,9% della Cigo mentre, su base annua, sono cresciute sia la cassa straordinaria che la cassa in deroga, rispettivamente dell’11,9% e del 98,5%.

“Il segnale negativo della Cigs, concessa nelle ipotesi di ristrutturazione aziendale, mette in risalto la circostanza che, rispetto allo scorso anno, ancora più aziende stanno cessando l’attività produttiva e dunque sono sull’orlo del baratro. Sarebbe auspicabile un piano di studio tra istituzioni finalizzato ad evitare la perdita di altri posti di lavoro e consentire alle aziende in crisi di ripartire con slancio. Ciò attraverso l’uso mirato e concreto delle risorse comunitarie. Il tutto gioverebbe all’economia generale ed eviterebbe di far precipitare nel dramma numerose famiglie. Per quanto concerne l’istituto della Cigd, il cui dato (+98,5% su base annua) è ancor più pesante rispetto alla Cigs, viene confermata ancora una volta la incisiva importanza degli ammortizzatori in deroga – conclude il Segretario Generale della UIL regionale - destinati, primariamente, alle aziende di piccole dimensioni che non hanno accesso alla cassa ordinaria e straordinaria e che risentono per prime della pesante situazione di crisi economica”.

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