Bari: il discorso del consigliere alla Polizia municipale Emanuele Martinelli sulla sicurezza

BARI. Di seguito il testo del discorso pronunciato in aula dal consigliere delegato alla Polizia municipale in occasione del Consiglio comunale odierno.

 Colleghi Consiglieri,

sono molto contento che l’Aula Consiliare abbia deciso di confrontarsi con un tema così importante per la vita della nostra comunità, che è stata profondamente scossa dai fatti di sangue degli ultimi giorni e che costituiscono prove evidenti di una recrudescenza delle attività della criminalità organizzata nella nostra città. È importante che tutte le componenti politiche di quest’Aula provino a confrontarsi su questo tema poiché è proprio al Comune che viene spesso indirizzata la domanda di sicurezza proveniente direttamente dai cittadini, quando sono colpiti da episodi gravi come quelli che abbiamo appreso. Anche se, come tutti coloro i quali ricoprono da anni un ruolo di rilievo all’interno delle Istituzioni dovrebbero sapere, l’Ente Locale è del tutto privo di qualsivoglia competenza, potere o strumento in detta materia. Ma evidentemente, considerando alcune dichiarazioni di illustri esponenti del Centrodestra cittadino, non è superfluo ricordare che le leggi dello Stato Italiano sono molto chiare in materia: la tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico spetta alle Forze dell'Ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza), il perseguimento dei reati spetta alla Magistratura con l'ausilio della Polizia Giudiziaria. Non di meno comprendo benissimo che da quando è stata introdotta l'elezione diretta dei sindaci è a questi che vengono rivolte pressanti richieste anche in materia di sicurezza. Ma nell'ordinamento italiano, come detto, vi è una precisa e rigida distinzione di ruoli, funzioni e competenze in quest'ambito. I sindaci e le Amministrazioni Locali oggi non hanno poteri. E quando è stato richiesto dagli Amministratori di numerose città italiane di attribuire specifiche facoltà ai Comuni in materia di sicurezza, i Governi di turno hanno sempre nicchiato, riconoscendo a parole l'importanza della collaborazione tra amministrazioni locali e amministrazioni del comparto Sicurezza, ma di fatto non cambiando nulla del sistema legislativo oggi vigente. Oggi, l'unica cosa che un Sindaco o un amministratore che abbia a cuore la sicurezza dei propri concittadini può fare, quando accadono fatti di sangue gravi come questi di cui parliamo, è avere fiducia nella Magistratura e nelle Forze dell'Ordine, lasciando che svolgano il proprio difficilissimo lavoro serenamente. Tuttavia, in uno scenario sociale ed economico che ha visto susseguirsi nel tempo cambiamenti profondi, l’amministrazione locale, pur in assenza di poteri specifici in tale materia, ha a propria disposizione solo due strumenti operativi: la Polizia Municipale e delle intelligenti politiche di prevenzione. E devo affermare con un certo orgoglio, che sono certo sia anche il vostro, che la nostra Polizia Municipale in questi anni ha offerto un contributo straordinario, ben al di sopra delle attuali leggi che ne disciplinano l’attività, alla sicurezza di questa città. Negli ultimi 5 anni ha operato ben 192 arresti in flagranza di reato, effettuato 2260 comunicazioni di reato, realizzato più di 100 servizi di controllo e prevenzione in occasione delle festività più importanti della città, indirizzato quasi 1500 denunce all’Autorità Giudiziaria, dalla quale ha ricevuto nel tempo quasi 400 deleghe di indagine. Questi semplici ma significativi numeri dimostrano come nel tempo l’Amministrazione abbia saputo impiegare i propri mezzi per contribuire a rafforzare il controllo del territorio e il perseguimento della sicurezza dei nostri concittadini, grazie soprattutto ai sacrifici ed agli sforzi alla professionalità ed al senso del dovere degli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale che, lo ricordiamo, gode di prerogative e strumenti operativi nettamente inferiori rispetto ai Corpi di Polizia Nazionali (Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza). E dimostra come anche presso la Magistratura il Corpo di Polizia Municipale goda di stima ed apprezzamento professionale. Ma quest’Amministrazione sin dai primi giorni del proprio insediamento ha avuto ben chiaro l’obiettivo di affiancare alle politiche di repressione e di controllo del territorio quelle di prevenzione, facendo propria la convinzione di Paolo Borsellino, il quale ripeteva spesso: “La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”. Negli ultimi 5 anni, nel solco di questo indimenticabile insegnamento, grazie al lavoro dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata del Comune di Bari, abbiamo coinvolto più di 6.000 studenti delle scuole di ogni grado nei progetti di educazione alla legalità, recuperato più di 50 unità immobiliari confiscate ed oggi sottratte alla materiale disponibilità dei clan locali, realizzato decine e decine di momenti pubblici (ricorderete la meravigliosa marcia di più di 100.000 persone il 15 marzo 2008 qui a Bari) di formazione e informazione nelle scuole, nelle piazze, nelle associazioni di questa città e che hanno visto la partecipazione di Luigi Ciotti, Giancarlo Caselli, Pietro Grasso, Maria Falcone, Rita Borsellino e molti altri, che hanno sempre apertamente apprezzato lo sforzo che questa Amministrazione da tempo compie, rivolgendosi a tutte le componenti della nostra comunità per spiegare come le mafie si possano vincere solo con l’impegno e la responsabilità di tutti. Si tratta di attività di prevenzione che certamente non consegna alle galere i malfattori, ma prova a costruire nel tempo ed in particolare nei nostri giovani la convinzione che scelte responsabili e consapevoli portino ad un futuro migliore. Sono certo che quella di oggi possa costituire un’occasione per confrontarsi in modo costruttivo su quanto vorremo insieme fare, in aggiunta ai risultati che vi ho finora descritti. Perché sarebbe bello che, in un momento così difficile come quello che la nostra città sta vivendo, vi fosse una reazione compatta che non guardi agli interessi politici di parte di ciascuno di noi, ma generi coesione e generosità verso coloro i quali ci hanno scelti come propri rappresentanti e che si aspettano da noi vicinanza reale, proposte concrete ed impegno disinteressato.

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