BARI. Il consigliere regionale del Pdl Ignazio Zullo ha inviato un’interrogazione urgente agli assessori alle politiche per la salute Ettore Attolini e al diritto allo studio Alba Sasso, per sapere “quali verifiche pone in essere la Regione nei confronti degli Atenei beneficiari di risorse del bilancio regionale per il finanziamento di borse di studio, ai fini della corretta selezione dei candidati all’interno dei principi di equità, imparzialità, meritocrazia e pari dignità e come intende, la Regione, verificare la corretta applicazione del D.M. n. 172/06 nell’ambito dei concorsi per l’accesso alle scuole di specializzazione degli Atenei insistenti nel territorio regionale”.
“La Regione Puglia stanzia somme da destinare alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Bari - si legge nella premessa dell’interrogazione - per il finanziamento di borse di studio per l’accesso e la frequenza, da parte dei laureati in medicina, alle scuole di specializzazione nelle diverse branche specialistiche. Borse che si aggiungono a quelle già previste e finanziate a livello ministeriale. I destinatari delle suddette borse - prosegue l’interrogante - sono gli studenti che superano apposita procedura indetta annualmente dall’Università degli Studi di Bari con relativo bando, sulla base della disciplina sull’accesso alle scuole di specializzazione di area medica contenuta nel D.M. Sanità n. 172 del 6.3.2006.
Per quanto concerne la valutazione del curriculum dei candidati – sottolinea il consigliere Zullo - il citato decreto, all’articolo 5 prevede che ogni commissione di concorso deve attribuire i punteggi sulla base degli specifici criteri indicati nello stesso articolo. In base al contenuto letterale della suddetta norma, sarebbero valutabili tutte le pubblicazioni a stampa o lavori in extenso accettati da riviste scientifiche fino alla scadenza del termine stabilito dal bando. Per ciò che concerne l’Ateneo barese – evidenzia il consigliere del Pdl - è invece emerso che la quasi totalità delle commissioni riguardanti le diverse branche specialistiche, hanno effettuato un’applicazione letterale della norma in questione nel solco di quanto avvenuto nelle altre Università italiane, così ammettendo a valutazione tutte le pubblicazioni presentate dai candidati. Due sole commissioni (quella per l’accesso alla scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare e quella per l’accesso alla scuola di specializzazione in chirurgia plastica), sia pur operando nell’ambito nel medesimo concorso e sulla base dello stesso bando, hanno invece applicato un diverso criterio, valutando solo le pubblicazioni pre-laurea. Così facendo le due commissioni in questione si sono discostate dal contenuto della norma del bando generando una evidente disparità di trattamento.
Ciò è avvenuto a danno di quei candidati che, avendo prodotto numerose pubblicazioni attinenti la materia ma in un periodo post-laurea avrebbero potuto agevolmente accedere alla specializzazione, collocandosi in posizione utile nelle rispettive graduatorie, qualora fossero state (correttamente) valutate anche tali pubblicazioni. Tutto ciò premesso e considerato – ha concluso Zullo – interrogo l’assessore alle politiche per la salute, Ettore Attolini, e l’assessore al diritto allo studio e formazione, Alba Sasso, per comprendere: - quali verifiche pone in essere la Regione nei confronti degli Atenei beneficiari di risorse del bilancio regionale per il finanziamento di borse di studio ai fini della corretta selezione dei candidati all’interno dei principi di equità, imparzialità, meritocrazia e pari dignità; - come intende la Regione verificare la corretta applicazione del D.M. n. 172/06 nell’ambito dei concorsi per l’accesso alle scuole di specializzazione degli atenei insistenti nel territorio regionale”.
“La Regione Puglia stanzia somme da destinare alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Bari - si legge nella premessa dell’interrogazione - per il finanziamento di borse di studio per l’accesso e la frequenza, da parte dei laureati in medicina, alle scuole di specializzazione nelle diverse branche specialistiche. Borse che si aggiungono a quelle già previste e finanziate a livello ministeriale. I destinatari delle suddette borse - prosegue l’interrogante - sono gli studenti che superano apposita procedura indetta annualmente dall’Università degli Studi di Bari con relativo bando, sulla base della disciplina sull’accesso alle scuole di specializzazione di area medica contenuta nel D.M. Sanità n. 172 del 6.3.2006.
Per quanto concerne la valutazione del curriculum dei candidati – sottolinea il consigliere Zullo - il citato decreto, all’articolo 5 prevede che ogni commissione di concorso deve attribuire i punteggi sulla base degli specifici criteri indicati nello stesso articolo. In base al contenuto letterale della suddetta norma, sarebbero valutabili tutte le pubblicazioni a stampa o lavori in extenso accettati da riviste scientifiche fino alla scadenza del termine stabilito dal bando. Per ciò che concerne l’Ateneo barese – evidenzia il consigliere del Pdl - è invece emerso che la quasi totalità delle commissioni riguardanti le diverse branche specialistiche, hanno effettuato un’applicazione letterale della norma in questione nel solco di quanto avvenuto nelle altre Università italiane, così ammettendo a valutazione tutte le pubblicazioni presentate dai candidati. Due sole commissioni (quella per l’accesso alla scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare e quella per l’accesso alla scuola di specializzazione in chirurgia plastica), sia pur operando nell’ambito nel medesimo concorso e sulla base dello stesso bando, hanno invece applicato un diverso criterio, valutando solo le pubblicazioni pre-laurea. Così facendo le due commissioni in questione si sono discostate dal contenuto della norma del bando generando una evidente disparità di trattamento.
Ciò è avvenuto a danno di quei candidati che, avendo prodotto numerose pubblicazioni attinenti la materia ma in un periodo post-laurea avrebbero potuto agevolmente accedere alla specializzazione, collocandosi in posizione utile nelle rispettive graduatorie, qualora fossero state (correttamente) valutate anche tali pubblicazioni. Tutto ciò premesso e considerato – ha concluso Zullo – interrogo l’assessore alle politiche per la salute, Ettore Attolini, e l’assessore al diritto allo studio e formazione, Alba Sasso, per comprendere: - quali verifiche pone in essere la Regione nei confronti degli Atenei beneficiari di risorse del bilancio regionale per il finanziamento di borse di studio ai fini della corretta selezione dei candidati all’interno dei principi di equità, imparzialità, meritocrazia e pari dignità; - come intende la Regione verificare la corretta applicazione del D.M. n. 172/06 nell’ambito dei concorsi per l’accesso alle scuole di specializzazione degli atenei insistenti nel territorio regionale”.
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