Vittorio Polito. Venerdi 28 settembre alle ore 19 nell’ambito delle “Notti Sacre 2012”, nella Chiesa del Gesù di Bari (Città vecchia), a cura dell’Unione Cattolica Stampa Italiana di Puglia (UCSI), l’Associazione ex Alunni/e “Istituto Di Cagno Abbrescia e l’Ordine Equestre del santo Sepolcro (sezione di Bari-Bitonto), padre Francesco Occhetta, redattore di “Civiltà Cattolica” e consulente ecclesiale dell’UCSI, terrà una conferenza sul tema “C’è il valore educativo della notizia?”.
Interverranno: Michele Montinari – Associazione ex alunni/e “Istituto Di Cagno Abbrescia”; Aurelio Metta – Preside Sezione Bari-Bitonto dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Introdurrà Enzo Quarto, giornalista Rai e presidente UCSI Puglia. Da una intervista di Enrica Simonetti, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, allo stesso padre Francesco Occhetta si evince molto chiaramente che la buona notizia esiste (e può fare notizia).
Un esempio? «Sono tutti quei casi in cui si racconta la bontà e la bellezza del vivere insieme agli altri. Un caso poco citato è rappresentato da gran parte dei settimanali cattolici che ogni settimana stampano un milione di copie». Alla ulteriore domanda “Perché il bene non fa notizia?”, padre Ochetta ha risposto: «Non solo fa notizia, ma il “bene incarnato” è stato crocifisso. La forza vera di un sano giornalismo risiede nella sua debolezza e nel sapere vincere le tentazioni dell’apparire e del potere. È grande colui che serve, non solo davanti agli occhi di Dio ma anche a quelli degli uomini. Questi sono i giornalisti a cui dare credito, forse i meno famosi, i più liberi dai poteri, quelli che vedono fino a dove c’è un uomo». Considerando che la parola “Vangelo” significa “buona notizia” e che Cristo morì per i nostri peccati, non va dimenticato che questa rappresenta una “buona notizia” nel senso che qualcuno ha pagato i nostri debiti.
Interverranno: Michele Montinari – Associazione ex alunni/e “Istituto Di Cagno Abbrescia”; Aurelio Metta – Preside Sezione Bari-Bitonto dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Introdurrà Enzo Quarto, giornalista Rai e presidente UCSI Puglia. Da una intervista di Enrica Simonetti, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, allo stesso padre Francesco Occhetta si evince molto chiaramente che la buona notizia esiste (e può fare notizia).
Un esempio? «Sono tutti quei casi in cui si racconta la bontà e la bellezza del vivere insieme agli altri. Un caso poco citato è rappresentato da gran parte dei settimanali cattolici che ogni settimana stampano un milione di copie». Alla ulteriore domanda “Perché il bene non fa notizia?”, padre Ochetta ha risposto: «Non solo fa notizia, ma il “bene incarnato” è stato crocifisso. La forza vera di un sano giornalismo risiede nella sua debolezza e nel sapere vincere le tentazioni dell’apparire e del potere. È grande colui che serve, non solo davanti agli occhi di Dio ma anche a quelli degli uomini. Questi sono i giornalisti a cui dare credito, forse i meno famosi, i più liberi dai poteri, quelli che vedono fino a dove c’è un uomo». Considerando che la parola “Vangelo” significa “buona notizia” e che Cristo morì per i nostri peccati, non va dimenticato che questa rappresenta una “buona notizia” nel senso che qualcuno ha pagato i nostri debiti.