LECCE.
“Abbiamo scelto la Puglia per riuscire a dare quel sapore degli anni Trenta che in Sicilia non riuscivamo a ricostruire, se non con grandi esborsi economici per questo genere di film, attraverso la bellezza della pietra leccese che restituisce il senso e l’atmosfera della Regione di quegli anni. Torneremo sicuramente a girare in Puglia”.
Sono queste le motivazioni che hanno convinto il produttore Giorgio Schöttler a sceglie la Puglia come set del film “Cesare Mori: il Prefetto di Ferro” diretto da Gianni Lepre, vicenda che si svolge nella Sicilia dei primi del ‘900, ma che è stata girata quasi interamente in Puglia tra Maglie, Nardò, Scorrano, Lecce e Otranto, con il sostegno di Apulia Film Commission.
Protagonisti della vicenda sono gli attori Vincent Perez (Cesare Mori, nella foto), Gabriella Pession (la baronessa Chiaramonte), Adolfo Margiotta (Spanò) e Anna Foglietta (Angelina).
All’incontro di presentazione, che si è svolto questa mattina al Cineporto di Lecce per annunciare la messa in onda della fiction in prima serata su RaiUno domenica 16 e lunedì 17, hanno partecipato oltre al produttore e al regista, gli attori gli attori Adolfo Margiotta, Paolo Ricca, Antonio Serrano, il presidente della Provincia di Lecce Antonio Maria Gabellone, Luigi De Luca e Silvio Maselli, rispettivamente vicepresidente e direttore di Apulia Film Commission, e i primi cittadini delle città coinvolte nelle riprese: Paolo Perrone, sindaco di Lecce, Antonio Fitto, sindaco di Maglie, Marcello Risi, sindaco di Nardò, e Luciano Cariddi, sindaco di Otranto.
“Il compito di Apulia Film Commission – ha precisato De Luca - è quello di aiutare e accogliere nel miglior modo possibile tutte le produzioni che decidono di girare le loro opere in Puglia. Una Film Commission attrezzata, ha tutte le potenzialità per accogliere anche film ambientati in un piccolo centro della Sicilia”.
“Cesare Mori: il Prefetto di Ferro”, infatti, è ambientato a Gangi e racconta la vicenda del Commissario Mori, ideale continuatore di Joe Petrosino, il poliziotto italo americano che per primo contrastò la mafia. La sua incisiva lotta al brigantaggio lo portò, dopo aver ricoperto la carica di Prefetto di Bologna prima e di Trapani poi, ad essere nominato nel 1924 da Mussolini Prefetto di Palermo, con poteri straordinari, attuando da quel momento una dura repressione contro la malavita e contro lo strapotere delle cosche mafiose, obiettivo che perseguirà fino al 1929, anno in cui andrà in riposo e sarà successivamente nominato Senatore del Regno. Le sue indagini portarono a centinaia di arresti e svelarono ben presto i rapporti esistenti tra mafiosi e personaggi del vecchio stato risorgimentale. Mori, infatti, provò a coinvolgere la popolazione civile nella lotta alla mafia combattendo l’omertà , e capì che bisognava colpire la rete di interessi economici e gli intrecci nascenti con la politica. Quella di Mori è una biografia ricca di eventi e di spunti per l’azione pubblica e l’attività investigativa. Sarà proprio il suo operato incisivo a portarlo ad ottenere notorietà e fama tra i colleghi, gli stessi nemici e tra le fila dei politici italiani. Quella di Mori è una storia di grande attualità per il messaggio di cui si fa portavoce nella lotta alla mafia.
Sceneggiato da Pietro Calderoni, Gualtiero Rosella e Nicola Ravera Rafele su soggetto di Antonio Domenici, Pietro Calderoni e Gualtiero Rosella, il film è coprodotto dalla Artis Edizioni Digitali e Rai Fiction con il sostegno di Apulia Film Commission e andrà in onda in due puntate, domenica 16 e lunedì 17 settembre, in prima serata su Rai Uno.
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