Crisi: in 5 anni sopravvivenza pmi ridotta -6,8%

ROMA. In cinque anni, dal 2006 al 2011, il tasso di sopravvivenza delle imprese individuali e' diminuito del 6,8%. E' quanto emerge dai dati di Confesercenti. "Una situazione grave, come dimostra il calo del tasso di sopravvivenza in vita delle ditte individuali dopo i primi cinque anni di attivita', pari al 63,8% nel 2006 e crollato al 57% nel 2011". Senza una serie di interventi mirati, spiega l'associazione, "rischiamo un'accelerazione del declino dell'imprenditorialita' italiana. Con alti costi sociali: il settore, infatti, ha sempre svolto il ruolo di "shock absorber" della disoccupazione. E con l'attuale crisi del lavoro, saranno sempre di piu' i disoccupati che tenteranno di inventarsi imprenditori per tornare nel mondo produttivo".

In particolare, sottolinea Confesercenti, il tasso di sopravvivenza a 5 anni per le societa' di persone e' diminuito del 4%, sempre tra il 2006 e il 2011, passando dal 63% al 59%, mentre per le societa' di capitali, il tasso e' positivo del 4,6%. In totale il tasso di sopravvivenza e' negativo del 3,3%.

Secondo l'associazione "e' giusto favorire la creazione di nuove imprese, ma e' altrettanto giusto preoccuparsi di stabilizzare il radicamento di quelle esistenti, favorendo in questo modo il mantenimento dell'occupazione che c'e'. Con il decreto-crescita, il Governo ha agito per favorire l'avvio di nuove imprese, garantendo ai giovani sotto i 35 anni la possibilita' di aprire una Srl con un solo euro di capitale e senza sostenere spese notarili. Al provvedimento, pero', non si e' accompagnato un contestuale intervento teso a stabilizzare le imprese gia' attive. Da parte dell'Esecutivo si assiste quindi a un atteggiamento contraddittorio, che favorisce la nascita di nuove attivita' ma non si preoccupa di tutelarne la sopravvivenza, resa sempre piu' difficile dall'aumento dei costi e della pressione fiscale, del crollo dei consumi e della stretta del credito".

Nei prossimi 5 anni circa un quarto delle pmi chiudera' la propria attivita'. E' quanto emerge da un sondaggio Swg per Confesercenti. Dall'indagine emerge che la prospettiva a 5 anni per il 23% del campione comportera' la chiusura dell'attivita', per il 43% tutto restera' com'e' mentre solo per il 17% ci sara' un futuro di espansione.

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