BARI. Una conferenza nazionale sul digitale terrestre, “per fare il punto col ministro Passera di tutto quello che non va in una transizione inceppata”: è la richiesta del referente per la comunicazione della Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni, Onofrio Introna. Il presidente del Consiglio regionale della Puglia ha anticipato la proposta nel convegno sui servizi del Corecom Puglia ai cittadini, che ha riunito a Bari, nella Fiera del Levante, rappresentanti dell’Ispettorato territoriale delle telecomunicazioni, dell’Agenzia garante nazionale (Agcom) e dei Comitati regionali per la comunicazione.
Il passaggio al digitale terrestre sta provocando disagi in tutta Italia, non solo nelle regioni meridionale che solo da qualche mese hanno completato lo switch off ma anche in quelle già transitare nel 2010. I Corecom ricevono messaggi di “telespettatori disperati”: canali introvabili, confusione delle frequenze, problemi di sintonizzazione, disturbi di ogni genere, disfunzioni che sostituiscono ai programmi preferiti l’indisponente schermata: ‘Assenza di segnale’.
Rai e Mediaset non hanno la copertura totale enei territori e per le emittenti locali va anche peggio. La protesta degli utenti “va raccolta e subito”, secondo Introna, che nel suo intervento di apertura ha rappresentato ai Corecom l’esigenza di un percorso in sintonia con i Consigli regionali, per proporre al Ministero di “promuovere un momento di confronto nazionale di tutti gli attori di un sistema sensibile come quello della comunicazione, sul quale si regge l’intera democrazia. Un collegamento tra le varie esperienze istituzionali manca e va stabilito. Bisogna creare una rete, un interfaccia con i problemi della comunità”.
Sempre nella sua qualità di capofila nazionale, Introna ha già chiesto un incontro al ministro Passera, proprio per rappresentare i disagi di una “svolta epocale che si sta rivelando un momento difficile: tutti i protagonisti della filiera devono farsi – Ministero dello sviluppo, Agcom, Corecom, Consigli regionali – del diritto dei cittadini ad una ricezione televisiva senza interferenze”. “È un problema di democrazia”, secondo il presidente pugliese, perché ostacola la diffusione di una corretta informazione. “Una situazione inaccettabile per un Paese moderno”.
L’attenzione alle esigenze dei cittadini è una priorità per Introna e a suo avviso uno strumento come il Corecom deve avvicinarsi sempre più agli utenti, assicurando una funzione di assistenza e di tutela, con i suoi servizi capillari. A loro volta, i Comitati – attraverso il coordinatore nazionale, Filippo Lucci, sollecitano interventi urgenti, risorse e più attenzione alle loro esigenze operative.
La difesa di “ogni antenna locale e di ogni posto di lavoro” è un altro tema affrontato dal presidente Introna. La Regione Puglia ha messo a disposizione delle emittenti private risorse per l’ammodernamento tecnologico, ma tutte hanno partecipato al bando, a causa delle condizioni rigorose poste sulla tenuta dei livelli occupazionali. “Questo dà un’idea delle ansie dei lavoratori (giornalisti, tecnici e amministrativi) e dimostra anche le difficoltà che vivono le aziende del settore e quanto ci sia da fare perché non una sola delle televisioni sia spenta”.
Il passaggio al digitale terrestre sta provocando disagi in tutta Italia, non solo nelle regioni meridionale che solo da qualche mese hanno completato lo switch off ma anche in quelle già transitare nel 2010. I Corecom ricevono messaggi di “telespettatori disperati”: canali introvabili, confusione delle frequenze, problemi di sintonizzazione, disturbi di ogni genere, disfunzioni che sostituiscono ai programmi preferiti l’indisponente schermata: ‘Assenza di segnale’.
Rai e Mediaset non hanno la copertura totale enei territori e per le emittenti locali va anche peggio. La protesta degli utenti “va raccolta e subito”, secondo Introna, che nel suo intervento di apertura ha rappresentato ai Corecom l’esigenza di un percorso in sintonia con i Consigli regionali, per proporre al Ministero di “promuovere un momento di confronto nazionale di tutti gli attori di un sistema sensibile come quello della comunicazione, sul quale si regge l’intera democrazia. Un collegamento tra le varie esperienze istituzionali manca e va stabilito. Bisogna creare una rete, un interfaccia con i problemi della comunità”.
Sempre nella sua qualità di capofila nazionale, Introna ha già chiesto un incontro al ministro Passera, proprio per rappresentare i disagi di una “svolta epocale che si sta rivelando un momento difficile: tutti i protagonisti della filiera devono farsi – Ministero dello sviluppo, Agcom, Corecom, Consigli regionali – del diritto dei cittadini ad una ricezione televisiva senza interferenze”. “È un problema di democrazia”, secondo il presidente pugliese, perché ostacola la diffusione di una corretta informazione. “Una situazione inaccettabile per un Paese moderno”.
L’attenzione alle esigenze dei cittadini è una priorità per Introna e a suo avviso uno strumento come il Corecom deve avvicinarsi sempre più agli utenti, assicurando una funzione di assistenza e di tutela, con i suoi servizi capillari. A loro volta, i Comitati – attraverso il coordinatore nazionale, Filippo Lucci, sollecitano interventi urgenti, risorse e più attenzione alle loro esigenze operative.
La difesa di “ogni antenna locale e di ogni posto di lavoro” è un altro tema affrontato dal presidente Introna. La Regione Puglia ha messo a disposizione delle emittenti private risorse per l’ammodernamento tecnologico, ma tutte hanno partecipato al bando, a causa delle condizioni rigorose poste sulla tenuta dei livelli occupazionali. “Questo dà un’idea delle ansie dei lavoratori (giornalisti, tecnici e amministrativi) e dimostra anche le difficoltà che vivono le aziende del settore e quanto ci sia da fare perché non una sola delle televisioni sia spenta”.