BRINDISI. Sabato, 29 settembre p. v., alle ore 18, a Selva di Fasano, in v.le dei Pini n. 63, sarà inaugurata la tabella turistica relativa alla Chiesa di San Michele (già don Filippo Bonifacio), dopo la celebrazione della messa, officiata da don Gino Copertino, alle ore 17, 30 nell’omonima cappella.
L’ottocentesca chiesetta (alla quale si accede percorrendo v.le dei pini e dal n.63 deviando in una strada asfaltata, che conduce all’edificio) apparteneva al canonico fasanese don Filippo Bonifacio (1857-1929), che fu un poeta dissacratore e serio, salace e lirico, e con questa sua antinomia rappresentò in versi e in prosa un segmento importante della storia fasanese, restituendo tratti sociologici e antropologici del passato paesano.
Egli connotò il microcosmo letterario di Fasano a cavallo tra Ottocento e Novecento. Don Filippo, da una parte, nei suoi componimenti aprì la sua vena poetica alla paesanità con la lingua del “volgo”. Dall’altra, scrisse in italiano con compostezza, elevandosi nel linguaggio, che epurò e controllò fino a renderlo perfino elegante. Compose in vernacolo poesie, canzoncine, una farsa, che hanno per tema ricordi, bozzetti paesani, brindisi scherzosi, dediche satiriche. In lingua italiana compose inni sacri, preghiere rivolte a Gesù, alla Vergine e ai santi più gettonati della tradizione popolare, poesie di argomento vario, tra cui alcune in cui l’Autore fa vibrare la sua mordace satira contro politici nazionali e locali, il clero, la Chiesa, concittadini.
I suoi componimenti sono stati raccolti nel volume “I Pallòume de don Felippe. Versi e pensieri in libertà” ( Faso Editrice, 2008), dalla scrittrice fasanese Palmina Cannone, studiosa di storia patria. Ed è per iniziativa e col contributo della stessa Autrice, che sarà installata una tabella turistica che ricordi il prete – poeta e la sua chiesetta silvana. La Cannone, infatti, ha devoluto l’intero ricavato della vendita dei libri nella serata di presentazione dell’opera, tenutasi un mese fa al Club “Amici della Selva, per la realizzazione della suddetta tabella.
La manifestazione è stata organizzata oltre che da Palmina Cannone, dal Club “Amici della Selva”, dal Comitato Silvano, e dai parenti dello stesso curato. Si spera che questo momento culturale serva a consegnare alle giovani generazioni un tassello del patrimonio storico silvano, e sia altresì l’inizio di tanti altri simili, perché la Selva, come il Canale, Laureto e tutto il territorio, è disseminata di chiesette, di cui molti fasanesi ignorano l’ubicazione. La serata si concluderà con la degustazione di una sorpresa gastronomica e non solo... La festa di San Michele è un appuntamento aperto a tutti.
L’ottocentesca chiesetta (alla quale si accede percorrendo v.le dei pini e dal n.63 deviando in una strada asfaltata, che conduce all’edificio) apparteneva al canonico fasanese don Filippo Bonifacio (1857-1929), che fu un poeta dissacratore e serio, salace e lirico, e con questa sua antinomia rappresentò in versi e in prosa un segmento importante della storia fasanese, restituendo tratti sociologici e antropologici del passato paesano.
Egli connotò il microcosmo letterario di Fasano a cavallo tra Ottocento e Novecento. Don Filippo, da una parte, nei suoi componimenti aprì la sua vena poetica alla paesanità con la lingua del “volgo”. Dall’altra, scrisse in italiano con compostezza, elevandosi nel linguaggio, che epurò e controllò fino a renderlo perfino elegante. Compose in vernacolo poesie, canzoncine, una farsa, che hanno per tema ricordi, bozzetti paesani, brindisi scherzosi, dediche satiriche. In lingua italiana compose inni sacri, preghiere rivolte a Gesù, alla Vergine e ai santi più gettonati della tradizione popolare, poesie di argomento vario, tra cui alcune in cui l’Autore fa vibrare la sua mordace satira contro politici nazionali e locali, il clero, la Chiesa, concittadini.
I suoi componimenti sono stati raccolti nel volume “I Pallòume de don Felippe. Versi e pensieri in libertà” ( Faso Editrice, 2008), dalla scrittrice fasanese Palmina Cannone, studiosa di storia patria. Ed è per iniziativa e col contributo della stessa Autrice, che sarà installata una tabella turistica che ricordi il prete – poeta e la sua chiesetta silvana. La Cannone, infatti, ha devoluto l’intero ricavato della vendita dei libri nella serata di presentazione dell’opera, tenutasi un mese fa al Club “Amici della Selva, per la realizzazione della suddetta tabella.
La manifestazione è stata organizzata oltre che da Palmina Cannone, dal Club “Amici della Selva”, dal Comitato Silvano, e dai parenti dello stesso curato. Si spera che questo momento culturale serva a consegnare alle giovani generazioni un tassello del patrimonio storico silvano, e sia altresì l’inizio di tanti altri simili, perché la Selva, come il Canale, Laureto e tutto il territorio, è disseminata di chiesette, di cui molti fasanesi ignorano l’ubicazione. La serata si concluderà con la degustazione di una sorpresa gastronomica e non solo... La festa di San Michele è un appuntamento aperto a tutti.