BARI. Una nota del consigliere regionale del “Gruppo Misto - P.S.I.” Donato Pellegrino.
“Si è appena conclusa la cinque giorni della ‘festa nazionale socialista’, che quest’anno ha festeggiato i 120 anni dalla sua nascita, nel parco dell’Arringatore di Pila, a Perugia, ma gli echi, ne sono convinto, condizioneranno inevitabilmente lo scenario politico italiano.
Cinque giorni di dibattiti e di confronti, in risalto un grande amore per l’Italia ed in bella evidenza i giovani militanti che rappresentano il futuro della casa riformista e dei democratici come auspicato dal segretario del PSI Riccardo Nencini.
Il passaggio alle nuove generazioni secondo qualità e merito si deve fare al più presto con il fine di garantire alla politica italiana il giusto mix di gioventù, nuove idee ed esperienza.
Ospiti di riguardo Susanna Camusso, il presidente dell’UDC Pierferdinando Casini, l’ex guardasigilli Claudio Martelli e il segretario del PD Pierluigi Bersani.
Mi rammarica l’assenza del Presidente della Regione Puglia Niki Vendola.
Mi preme sottolineare la dichiarazione del segretario del PD, quando ha affermato che i socialisti italiani hanno il diritto di appuntarsi la coccarda per la realizzazione dello statuto dei lavoratori e che una figura come Gino Giugni non può essere dimenticata.
In verità molte sono le coccarde di cui può fregiarsi il Partito Socialista, una lunga storia, quella del socialismo riformista e del socialismo democratico che ha attraversato tutto il diciannovesimo secolo mentre la sinistra europea ancora lo percorre.
In Italia ed in Europa non c’è stata battaglia di libertà e di giustizia che non sia stata combattuta dai socialisti. Prima che la memoria storica venga meno, è bene raccontarlo alle nuove generazioni, bisogna dire loro che i socialisti europei spesso sono stati avanti di decenni rispetto agli altri soggetti politici come peraltro la storia insegna.
Fin dal 1896 Turati, nel suo primo discorso alla camera tracciò l’obbiettivo degli “Stati Uniti d’Europa”.
Noi del Partito Socialista ci proponiamo di fornire la bussola alla sinistra italiana che l’ha smarrita, per tracciare insieme la rotta di una coalizione, quella del centrosinistra, che punti senza indugi verso una politica solidale.
E’ evidente che in Europa si stanno affrontando sfide senza precedenti, recessione economica e disoccupazione crescente, aumenti dei prezzi degli alimentari e dei carburanti, abbassamento del potere d’acquisto, aumento della povertà, cambiamento climatico, minacce alla sicurezza dal terrorismo e dal crimine.
E’ in gioco una scelta tra partiti politici con idee completamente diverse per il futuro dell’Europa. E’ una scelta tra la nostra visione di un’Europa di progresso nella quale i cittadini, gli Stati membri e le istituzioni lavorino insieme per risolvere le questioni , o un’Europa conservatrice nella quale il futuro dei nostri paesi e delle nostre persone è lasciato nelle mani del mercato.
Il partito socialista europeo è impegnato a creare una società più giusta e più sicura, affrontando le sfide che abbiamo di fronte mettendo in primo piano le persone e la loro dignità.
Nessun paese è in grado di risolvere da solo problemi globali. La crisi economica è europea ed occorre un’azione europea concertata per gestirla, insomma l’Unione Europea è la connessione vitale nell’era della globalizzazione.
Facendo squadra con i grandi leader europei, per esempio con Hollande, potremmo sconfiggere, ancora una volta, i mali che di secolo in secolo si ripropongono, con vesti diverse, ma con lo stesso intento, quello di emarginare i più deboli.
Nel secolo passato il nazismo ed il fascismo con la grande guerra, oggi il razzismo, l’intolleranza, il separatismo l’antipolitica e infine, il peggiore di tutti i mali che sta affamando intere nazioni: lo strapotere dei mercati finanziari con le loro speculazioni selvagge, senza regole e senza morale, governati da mercanti di morte e disperazione senza volto e senza nome.
Dalla nostra festa è emerso un messaggio inequivocabile secondo il quale tra i valori primari dell’azione politica devono esserci l’onestà, la correttezza amministrativa e il rispetto del denaro pubblico. Le autonomie locali devono tornare ad essere un valore e non un peso ed una spesa aggiuntiva. E’ emerso anche che il centrosinistra è per noi socialisti, la nostra linea politica, in vista delle prossime elezioni politiche.
Dalle risposte date dal sondaggio “le primarie delle idee” attraverso i questionari consegnati al pubblico che ha partecipato numeroso, è emerso un sostegno forte e chiaro ad una coalizione tra PSI, PD e SEL, con l’auspicio di un’alleanza con l’UDC e, infine, il 62 per cento vuole un cambiamento di marcia, auspica un governo politico nella prossima legislatura.
Desidero concludere con uno slogan del 1947 ancora oggi attualissimo: non c’è Europa senza socialismo, non c’è socialismo senza Europa”.
“Si è appena conclusa la cinque giorni della ‘festa nazionale socialista’, che quest’anno ha festeggiato i 120 anni dalla sua nascita, nel parco dell’Arringatore di Pila, a Perugia, ma gli echi, ne sono convinto, condizioneranno inevitabilmente lo scenario politico italiano.
Cinque giorni di dibattiti e di confronti, in risalto un grande amore per l’Italia ed in bella evidenza i giovani militanti che rappresentano il futuro della casa riformista e dei democratici come auspicato dal segretario del PSI Riccardo Nencini.
Il passaggio alle nuove generazioni secondo qualità e merito si deve fare al più presto con il fine di garantire alla politica italiana il giusto mix di gioventù, nuove idee ed esperienza.
Ospiti di riguardo Susanna Camusso, il presidente dell’UDC Pierferdinando Casini, l’ex guardasigilli Claudio Martelli e il segretario del PD Pierluigi Bersani.
Mi rammarica l’assenza del Presidente della Regione Puglia Niki Vendola.
Mi preme sottolineare la dichiarazione del segretario del PD, quando ha affermato che i socialisti italiani hanno il diritto di appuntarsi la coccarda per la realizzazione dello statuto dei lavoratori e che una figura come Gino Giugni non può essere dimenticata.
In verità molte sono le coccarde di cui può fregiarsi il Partito Socialista, una lunga storia, quella del socialismo riformista e del socialismo democratico che ha attraversato tutto il diciannovesimo secolo mentre la sinistra europea ancora lo percorre.
In Italia ed in Europa non c’è stata battaglia di libertà e di giustizia che non sia stata combattuta dai socialisti. Prima che la memoria storica venga meno, è bene raccontarlo alle nuove generazioni, bisogna dire loro che i socialisti europei spesso sono stati avanti di decenni rispetto agli altri soggetti politici come peraltro la storia insegna.
Fin dal 1896 Turati, nel suo primo discorso alla camera tracciò l’obbiettivo degli “Stati Uniti d’Europa”.
Noi del Partito Socialista ci proponiamo di fornire la bussola alla sinistra italiana che l’ha smarrita, per tracciare insieme la rotta di una coalizione, quella del centrosinistra, che punti senza indugi verso una politica solidale.
E’ evidente che in Europa si stanno affrontando sfide senza precedenti, recessione economica e disoccupazione crescente, aumenti dei prezzi degli alimentari e dei carburanti, abbassamento del potere d’acquisto, aumento della povertà, cambiamento climatico, minacce alla sicurezza dal terrorismo e dal crimine.
E’ in gioco una scelta tra partiti politici con idee completamente diverse per il futuro dell’Europa. E’ una scelta tra la nostra visione di un’Europa di progresso nella quale i cittadini, gli Stati membri e le istituzioni lavorino insieme per risolvere le questioni , o un’Europa conservatrice nella quale il futuro dei nostri paesi e delle nostre persone è lasciato nelle mani del mercato.
Il partito socialista europeo è impegnato a creare una società più giusta e più sicura, affrontando le sfide che abbiamo di fronte mettendo in primo piano le persone e la loro dignità.
Nessun paese è in grado di risolvere da solo problemi globali. La crisi economica è europea ed occorre un’azione europea concertata per gestirla, insomma l’Unione Europea è la connessione vitale nell’era della globalizzazione.
Facendo squadra con i grandi leader europei, per esempio con Hollande, potremmo sconfiggere, ancora una volta, i mali che di secolo in secolo si ripropongono, con vesti diverse, ma con lo stesso intento, quello di emarginare i più deboli.
Nel secolo passato il nazismo ed il fascismo con la grande guerra, oggi il razzismo, l’intolleranza, il separatismo l’antipolitica e infine, il peggiore di tutti i mali che sta affamando intere nazioni: lo strapotere dei mercati finanziari con le loro speculazioni selvagge, senza regole e senza morale, governati da mercanti di morte e disperazione senza volto e senza nome.
Dalla nostra festa è emerso un messaggio inequivocabile secondo il quale tra i valori primari dell’azione politica devono esserci l’onestà, la correttezza amministrativa e il rispetto del denaro pubblico. Le autonomie locali devono tornare ad essere un valore e non un peso ed una spesa aggiuntiva. E’ emerso anche che il centrosinistra è per noi socialisti, la nostra linea politica, in vista delle prossime elezioni politiche.
Dalle risposte date dal sondaggio “le primarie delle idee” attraverso i questionari consegnati al pubblico che ha partecipato numeroso, è emerso un sostegno forte e chiaro ad una coalizione tra PSI, PD e SEL, con l’auspicio di un’alleanza con l’UDC e, infine, il 62 per cento vuole un cambiamento di marcia, auspica un governo politico nella prossima legislatura.
Desidero concludere con uno slogan del 1947 ancora oggi attualissimo: non c’è Europa senza socialismo, non c’è socialismo senza Europa”.
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