di Redazione. Politica italiana sempre più incerta sul dopo Monti. Dopo una domenica in cui tutti hanno detto tutto, calano sensibilmente le quotazioni sull'eventualità che dopo le elezioni possa riformarsi una maggioranza in grado di sostenere un governo Monti-bis. Il no viene in primis dal Pd, il partito accreditato come possibile vincitore delle elezioni.
Il segretario Pd Pier Luigi Bersani, chiudendo la Festa democratica di Reggio Emilia, spiega la sua posizione: ''Tocca agli italiani, solo agli italiani e a tutti gli italiani, decidere chi governera'. Noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilita' davanti all'Italia e al mondo. Non saranno i banchieri a decidere chi governera' l'Italia''.
Il segretario del Pd conferma il sostegno verso la formula dell'attuale maggioranza solo fino alla fine della legislatura: ''La nostra parola verso il governo Monti e' stata e sara': lealta'. Noi diciamo, davanti a mesi cruciali, che garantiremo la stabilita' del governo Monti con la franchezza delle nostre idee e delle nostre posizioni, in quel che ci piace e non ci piace, in quel che faremmo o faremo diversamente''.
Ma anche dal versante Pdl non ci sono notizie che avvalorano un eventuale ritorno montiano a Palazzo Chigi: scettico sul Monti-bis e' anche Angelino Alfano, che dal Workshop Ambrosetti di Cernobbio puntualizza: ''Se qualcuno vuole ancora Monti alla guida del governo dovra' trovarlo sulla scheda perche' il sale della democrazia sta nel fatto che governa chi vince le elezioni''.
Il segretario del Pdl aggiunge: ''Io ritengo che la democrazia abbia il suo sale nella celebrazione delle elezioni e nella consacrazione al governo di chi le ha vinte. Cio' non toglie l'importantissima funzione che Monti ha svolto e sta svolgendo per il paese''. Il piu' convinto dell'ipotesi del Monti-bis e' Pier Ferdinando Casini, che ieri ha chiuso a Chianciano la Festa del suo partito: ''Per noi, dopo Monti c'e' Monti. Non puo' andare disperso lo spirito di collaborazione repubblicana che deve essere alla base della prossima legislatura. Non puo' essere dispersa la capacita' di guida italiana della politica europea che e' emersa in questi mesi e non puo' essere dispersa la politica di risanamento e di rigore che ha evitato un disastro annunciato''. Parole che sembrano bocciare l'idea di un accordo di governo con il Pd dopo le elezioni.
L'Udc, proprio a Chianciano, ha intanto rilanciato l'idea del ''partito dei moderati'' che potrebbe formare una lista ''per l'Italia'' in vista delle prossime elezioni. Rocco Buttiglione, valorizzando l'adesione al progetto di Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria, ha fatto balenare un'ipotesi per la guida del futuro governo: ''Forse abbiamo trovato un Monti femmina. E sta con noi''.
Con il nuovo partito dei moderati potrebbe candidarsi anche Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, presente a Chianciano. Gianfranco Fini, parlando nella Festa del Tricolore di Fli a Mirabello, auspica che ''chiunque vinca le prossime elezioni non consideri il governo Monti come una parentesi da archiviare in breve tempo''. Pur aggiungendo: ''Solo gli italiani decideranno con il voto chi dovra' governare''.
Il segretario Pd Pier Luigi Bersani, chiudendo la Festa democratica di Reggio Emilia, spiega la sua posizione: ''Tocca agli italiani, solo agli italiani e a tutti gli italiani, decidere chi governera'. Noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilita' davanti all'Italia e al mondo. Non saranno i banchieri a decidere chi governera' l'Italia''.
Il segretario del Pd conferma il sostegno verso la formula dell'attuale maggioranza solo fino alla fine della legislatura: ''La nostra parola verso il governo Monti e' stata e sara': lealta'. Noi diciamo, davanti a mesi cruciali, che garantiremo la stabilita' del governo Monti con la franchezza delle nostre idee e delle nostre posizioni, in quel che ci piace e non ci piace, in quel che faremmo o faremo diversamente''.
Ma anche dal versante Pdl non ci sono notizie che avvalorano un eventuale ritorno montiano a Palazzo Chigi: scettico sul Monti-bis e' anche Angelino Alfano, che dal Workshop Ambrosetti di Cernobbio puntualizza: ''Se qualcuno vuole ancora Monti alla guida del governo dovra' trovarlo sulla scheda perche' il sale della democrazia sta nel fatto che governa chi vince le elezioni''.
Il segretario del Pdl aggiunge: ''Io ritengo che la democrazia abbia il suo sale nella celebrazione delle elezioni e nella consacrazione al governo di chi le ha vinte. Cio' non toglie l'importantissima funzione che Monti ha svolto e sta svolgendo per il paese''. Il piu' convinto dell'ipotesi del Monti-bis e' Pier Ferdinando Casini, che ieri ha chiuso a Chianciano la Festa del suo partito: ''Per noi, dopo Monti c'e' Monti. Non puo' andare disperso lo spirito di collaborazione repubblicana che deve essere alla base della prossima legislatura. Non puo' essere dispersa la capacita' di guida italiana della politica europea che e' emersa in questi mesi e non puo' essere dispersa la politica di risanamento e di rigore che ha evitato un disastro annunciato''. Parole che sembrano bocciare l'idea di un accordo di governo con il Pd dopo le elezioni.
L'Udc, proprio a Chianciano, ha intanto rilanciato l'idea del ''partito dei moderati'' che potrebbe formare una lista ''per l'Italia'' in vista delle prossime elezioni. Rocco Buttiglione, valorizzando l'adesione al progetto di Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria, ha fatto balenare un'ipotesi per la guida del futuro governo: ''Forse abbiamo trovato un Monti femmina. E sta con noi''.
Con il nuovo partito dei moderati potrebbe candidarsi anche Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, presente a Chianciano. Gianfranco Fini, parlando nella Festa del Tricolore di Fli a Mirabello, auspica che ''chiunque vinca le prossime elezioni non consideri il governo Monti come una parentesi da archiviare in breve tempo''. Pur aggiungendo: ''Solo gli italiani decideranno con il voto chi dovra' governare''.
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