LOS ANGELES. Il 14 settembre 1982 moriva in un incidente stradale Grace Kelly. E il mito a trent'anni dalla morte non accenna a sbiadire: prima ancora di sposare un reale e diventare una principessa vera, era stata già incoronata come tale da Hollywood che aveva trovato, nel suo essere «ghiaccio bollente» (così la definì Alfred Hitchcock), la perfetta sintesi tra bellezza e sensualità . Altera ed eterea riusciva a sprigionare una sensualità magnetica e, nonostante la sua fosse un’eleganza attenta a rispettare i dettami del bon ton, a coniugare perfettamente compostezza e ardore. Gonne a ruota e a tubo, capisaldi di un’epoca, fasciavano la vita esile dell’attrice – principessa quando non incantava sudditi e fan in tenuta da gran soirée. Dalle foto «rubate» alla sua vita di tutti i giorni si percepisce un’eleganza innata che Grace di Monaco declinava in pantaloni in stile capri, camicie dal taglio maschile e cappelli di tutte le fogge.
Grande icona di stile del suo tempo ha condito la favola della ragazza sprovvista di sangue blu che diventa principessa con la sua immensa che l’ha contraddistinta per tutta la vita. Menzione d’onore, infine, per l’abito nuziale, immacolata meringa che ha fatto sognare generazioni e generazioni e che resterà sempre nella storia.
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