Il Gargano sbarca sul New York Times nel racconto di una turista americana

FOGGIA. Il Gargano e le sue meraviglie finiscono di nuovo sul New York Times. Nel 2010 il quotidiano americano lo aveva definito uno dei 31 posti da visitare assolutamente. L'elogio-consiglio diventa conferma dopo due anni con la pubblicazione del racconto di una turista americana che a maggio ha fatto scalo a Peschici e alloggiato con il marito Mahir e la sua famiglia presso la "Chiusa delle More" dei proprietari Francesco e Antonella Martucci, coppia residente a Foggia. Il pane caldo con l'olio d'oliva, i fiori di zucca ripieni di acciughe, i calamari alla griglia, le cozze, i pomodori e il caciocavallo. E poi ancora, gli spaghetti alle vongole, la spigola arrosto, la torta di crema al limone e soprattutto il vino rosso locale. "Per tutto il tempo il proprietario ha riempito di vino i nostri bicchieri". "Pasti come questi - racconta la turista americana - li avevo soltanto sognati e non pensavo esistessero realmente". La donna si lascia andare alla descrizione del territorio, citando Vieste, Peschici, Monte Sant'Angelo e la Foresta Umbra con i suoi antichissimi alberi. "E' lo sperone d'Italia, dove mezzo secolo fa - sottolinea - Enrico Mattei fu rapito dal fascino e dalla bellezza dei luoghi. Fu così che decise di costruirvi Pugnochiuso, due alberghi, un residence e un complesso commerciale. A pochi chilometri, a Vieste, stava nascendo invece l'hotel Pizzomunno". ''Di lì in poi nacquero lidi, pizzerie, ristoranti, campeggi e alberghi decisamente economici. Da alcuni anni, fa intendere la viaggiatrice, i costi sono aumentati: "Il Gargano è un mix di storia, cibo e calore della gente". "Soltanto dopo averlo visitato capiamo perché Mattei rimase affascinato da questo posto" fatto di pinete, macchia verde, scogliere e di varietà di orchidee che rendono l'aria leggermente profumata.“

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