Ilva: il piano dell'azienda, ridurremo polveri del 70-90%

BARI. Il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante ha depositato alla Procura della Repubblica di Taranto un piano di interventi immediati di risanamento degli impianti dell'area a caldo sotto sequestro.

+ Il nuovo allarme: "Lavoratori cimitero Tamburi troppo esposti a sostanze"
+ Idv: a Taranto serve progetto alternativo
+ Il pm: su proposte azienda spettano a gip decisioni

Chiede anche se l'azienda può continuare a produrre, sempre restando in linea con quanto stabilito dal riesame che ha confermato il sequestro senza facoltà d'uso degli impianti.

Per il ministro dell'Ambiente Clini i provvedimenti disposti dai custodi giudiziari non implicherebbero chiusura dello stabilimento.

Ora i pm che si occupano dell'inchiesta sul presunto inquinamento ambientale esamineranno la proposta del presidente della societa' Bruno Ferrante.

AZIENDA: POLVERI DA RIDURRE DEL 70-90% - E' prevista una riduzione delle polveri "del 70-90%, sulla base delle garanzie fornite da societa' specializzate nel settore" nel piano di investimenti dell'azienda siderurgica Ilva presentato questa mattina alla Procura della Repubblica di Taranto che il presidente del Cda, Bruno Ferrante sta illustrando in questi minuti ai sindacati territoriali dei metalmeccanici, prima di un incontro con la stampa.

Il piano che "Ilva si impegna da subito a realizzare" permettera' "la riduzione delle emissioni di polveri e altri inquinanti con un impegno straordinario del valore di circa 400 mln di euro per investimenti ambientali".

Gli interventi previsti "nei parchi minerali sono finalizzati all'abbattimento delle polveri diffuse prodotte dallo spolveramento dei cumuli. Per quanto riguarda la copertura dei parchi minerali - si continua in una sintesi del piano consegnata poco fa ai giornalisti - Ilva ha gia' dato incarico alla societa' 'Paul Wurth', leader mondiale nella progettazione di impianti siderurgici, di progettare un sistema per la copertura".

CLINI: NON SIAMO DI FRONTE A CHIUSURA - I provvedimenti annunciati ieri dai custodi giudiziari dell'Ilva di Taranto non implicano la chiusura dello stabilimento: lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. "Non siamo di fronte alla chiusura ma ad un passaggio del risanamento - ha aggiunto - e mi auguro che con le iniziative del ministero, dei giudici e dell'azienda, si costruisca un percorso concreto. Ho parlato a lungo in modo costruttivo stamattina con il procuratore capo di Taranto.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto