TARANTO. "C'e' tutta la volonta' e l'intenzione di restare a Taranto, c'e' una ferma volonta' perche' questo impianto e' strategico per le attivita' del gruppo e per l'economia del Paese". Lo ha detto il presidente dell'Ilva di Taranto Bruno Ferrante parlando con i giornalisti al termine del tavolo istituzionale svoltosi oggi a Bari nel corso del quale ha incontrato i rappresentanti istituzionali (parlamentari europei e italiani, autorita' regionali, provinciali e comunali, il ministro dell'ambiente Corrado Clini e il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti) sulla problematica del siderurgico della citta' jonica.
"Noi abbiamo portato a questo 'tavolo' - ha spiegato - una serie di proposte e di nostre intenzioni. Noi presenteremo la prossima settimana un piano di interventi alla Procura della Repubblica con cui chiederemo alcune cose che riguardano anche impegni nostri sul tema del risanamento ambientale e quindi del contenimento delle emissioni nocive. Noi abbiamo chiesto al tavolo certezza di regole e chiarezza normativa", ha evidenziato Ferrante. "L'impresa, se deve fare investimenti, deve avere chiaro il quadro di riferimento normativo. Quindi non possiamo tollerare cambiamenti in corso d'opera perche' questo costringe l'azienda a rimodellare ogni volta la propria posizione e i propri investimenti".
"Abbiamo chiesto collaborazione anche al governo", ha chiarito Ferrante che ieri, dopo essere stato autorizzato, ha incontrato il patron dell'Ilva Emilio Riva attualmente agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Taranto sul presunto inquinamento ambientale. Gli investimenti che verranno chiesti all'azienda saranno molto importanti".
Per questo c'e' "bisogno della collaborazione di tutti, governo in testa, per cui la mia personale idea e l'invito che ho rivolto al governo e' di pensare a una strada condivisa nella quale convergano tutte le istituzioni pubbliche e il privato". Tra gli interventi della parte pubblica Ferrante ha escluso "finanziamenti, che devono essere soltanto privati, pero' la parte pubblica, come gia' accaduto in altre circostanze, puo' agevolare questo percorso con iniziative che possono riguardare per esempio gli sgravi fiscali".
"Noi abbiamo portato a questo 'tavolo' - ha spiegato - una serie di proposte e di nostre intenzioni. Noi presenteremo la prossima settimana un piano di interventi alla Procura della Repubblica con cui chiederemo alcune cose che riguardano anche impegni nostri sul tema del risanamento ambientale e quindi del contenimento delle emissioni nocive. Noi abbiamo chiesto al tavolo certezza di regole e chiarezza normativa", ha evidenziato Ferrante. "L'impresa, se deve fare investimenti, deve avere chiaro il quadro di riferimento normativo. Quindi non possiamo tollerare cambiamenti in corso d'opera perche' questo costringe l'azienda a rimodellare ogni volta la propria posizione e i propri investimenti".
"Abbiamo chiesto collaborazione anche al governo", ha chiarito Ferrante che ieri, dopo essere stato autorizzato, ha incontrato il patron dell'Ilva Emilio Riva attualmente agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Taranto sul presunto inquinamento ambientale. Gli investimenti che verranno chiesti all'azienda saranno molto importanti".
Per questo c'e' "bisogno della collaborazione di tutti, governo in testa, per cui la mia personale idea e l'invito che ho rivolto al governo e' di pensare a una strada condivisa nella quale convergano tutte le istituzioni pubbliche e il privato". Tra gli interventi della parte pubblica Ferrante ha escluso "finanziamenti, che devono essere soltanto privati, pero' la parte pubblica, come gia' accaduto in altre circostanze, puo' agevolare questo percorso con iniziative che possono riguardare per esempio gli sgravi fiscali".