TARANTO.
Il gip ha respinto le richieste di rimessione in libertà avanzate dai legali di Emilio e Nicola Riva, ex presidenti dell'Ilva, e di Luigi Capogrosso, direttore fino allo scorso mese di giugno dello stabilimento siderurgico tarantino. I tre sono agli arresti domiciliari dal 26 luglio scorso. "Avevamo formulato una parere che almeno al momento ha trovato accoglimento". E' il primo commento del procuratore di Taranto, Franco Sebastio. Nel decreto odierno il gip fa proprie gran parte del parere negativo espresso dalla Procura sulle richieste aziendali e le indicazioni date dal tribunale del riesame nell'agosto scorso.
Alcuni operai, intanto, sin da ieri sera sono saliti sulla passerella in cima al camino E312 dell'area agglomerato dell'Ilva, a una settantina di metri di altezza, per manifestare la preoccupazione per il posto di lavoro. Gli operai hanno issato tre striscioni con le scritte 'la nostra salute e' la vostra salute', 'Noi strumentalizzati da salute e lavoro, voi da chi?' e 'Noi per ambiente salute e lavoro'. (Foto: ANSA)
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Notte di protesta sulla torre di smistamento dell'altoforno 5 dello stabilimento, dove gruppi di operai dell'Ilva si sono dati il cambio dietro a uno striscione con scritto ''Lavoro e' dignita'''. La protesta, sorta spontanea, potrebbe oggi proseguire in altre forme.
E per oggi è attesa la decisione del gip del tribunale sul piano di investimenti dell'azienda.Ieri 4 feriti nelle proteste all'Alcoa di Cagliari.
Uno dei cinque operai ha consegnato una lettera al segretario provinciale della Uilm, Antonio Talò, che si è recato sul posto per manifestare la solidarietà del sindacato. "Aiutateci, non spezzate il mio futuro" scrive tra l'altro l'operaio, un giovane lavoratore sposato e padre di due figli. I cinque operai intenderebbero proseguire ad oltranza questa forma di protesta, avendo già ricevuto la solidarietà dei loro colleghi di reparto.
I lavoratori si sono issati sulla cosiddetta 'torretta di smistamento' dell'Afo5, tra il nastro 11 e il nastro 12 dove avviene il caricamento dell'impianto. Per questo altoforno, secondo le disposizioni impartite dai custodi giudiziari il 17 settembre, è previsto lo spegnimento e il completo rifacimento per risanare l'impianto dal punto di vista ambientale. Stessa cosa è prevista per l'Afo1, mentre per l'Altoforno 3 sono previste la dismissione e la bonifica oppure, in alternativa, il suo completo rifacimento.
Il gip ha respinto le richieste di rimessione in libertà avanzate dai legali di Emilio e Nicola Riva, ex presidenti dell'Ilva, e di Luigi Capogrosso, direttore fino allo scorso mese di giugno dello stabilimento siderurgico tarantino. I tre sono agli arresti domiciliari dal 26 luglio scorso. "Avevamo formulato una parere che almeno al momento ha trovato accoglimento". E' il primo commento del procuratore di Taranto, Franco Sebastio. Nel decreto odierno il gip fa proprie gran parte del parere negativo espresso dalla Procura sulle richieste aziendali e le indicazioni date dal tribunale del riesame nell'agosto scorso.
Alcuni operai, intanto, sin da ieri sera sono saliti sulla passerella in cima al camino E312 dell'area agglomerato dell'Ilva, a una settantina di metri di altezza, per manifestare la preoccupazione per il posto di lavoro. Gli operai hanno issato tre striscioni con le scritte 'la nostra salute e' la vostra salute', 'Noi strumentalizzati da salute e lavoro, voi da chi?' e 'Noi per ambiente salute e lavoro'. (Foto: ANSA)
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Notte di protesta sulla torre di smistamento dell'altoforno 5 dello stabilimento, dove gruppi di operai dell'Ilva si sono dati il cambio dietro a uno striscione con scritto ''Lavoro e' dignita'''. La protesta, sorta spontanea, potrebbe oggi proseguire in altre forme.
E per oggi è attesa la decisione del gip del tribunale sul piano di investimenti dell'azienda.Ieri 4 feriti nelle proteste all'Alcoa di Cagliari.
Uno dei cinque operai ha consegnato una lettera al segretario provinciale della Uilm, Antonio Talò, che si è recato sul posto per manifestare la solidarietà del sindacato. "Aiutateci, non spezzate il mio futuro" scrive tra l'altro l'operaio, un giovane lavoratore sposato e padre di due figli. I cinque operai intenderebbero proseguire ad oltranza questa forma di protesta, avendo già ricevuto la solidarietà dei loro colleghi di reparto.
I lavoratori si sono issati sulla cosiddetta 'torretta di smistamento' dell'Afo5, tra il nastro 11 e il nastro 12 dove avviene il caricamento dell'impianto. Per questo altoforno, secondo le disposizioni impartite dai custodi giudiziari il 17 settembre, è previsto lo spegnimento e il completo rifacimento per risanare l'impianto dal punto di vista ambientale. Stessa cosa è prevista per l'Afo1, mentre per l'Altoforno 3 sono previste la dismissione e la bonifica oppure, in alternativa, il suo completo rifacimento.