BARI. I geologi “sentinelle” della difesa degli equilibri ambientali: “aiutateci a difendere il nostro territorio”. È il saluto del presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, in apertura del settimo simposio internazionale sulla conservazione del patrimonio geologico, appuntamento scientifico ospitato a Bari, per la seconda volta in Italia.
La Puglia è molto attenta agli studi geologici, per lo “straordinario impegno del governo regionale sull’ambiente”, ha osservato Introna. Molto resta ancora da fare per mettere in sicurezza “il nostro territorio, usato per anni come un kleenex, come un piatto usa e getta”. È una regione nella quale l’uomo fa più danni della natura. Non è sismica, escluso il Gargano, altrimenti “come spiegava il prof. Anelli – ha notato il presidente del Consiglio regionale – si sarebbero osservate delle fratture nelle stalattiti delle grandi Grotte di Castellana”.
È priva di fiumi e di laghi, ma è attraversata dalle lame, avvallamenti tracciati nella terra da antichi corsi d’acqua a regime torrentizio. Le lame, solitamente asciutte, “ogni tanto ci ricordano che gli equilibri millenari della natura non vanno sconvolti, quando riversano valanghe d’acqua lungo il loro percorso fino a mare, tanto più se ostruiti, intralciati da detriti, costruzioni o interventi artificiali”. Dal simposio geologico la Puglia, secondo Introna, attende un’indicazione chiara su cosa rischiano le nostre coste dal tentativo di violare i mari con le perforazioni petrolifere.
“Ma non siamo solo la Regione dei NO agli idrocarburi e al nucleare – ha concluso il presidente Introna – noi diciamo SI’ alle energie pulite, SI’ alla tutela dell’ambiente, SI’ alla sua conservazione e valorizzazione e forniamo già il massimo contributo alla bolletta energetica del Paese con le centrali a carbone e da fonti fossili”.
La Puglia è molto attenta agli studi geologici, per lo “straordinario impegno del governo regionale sull’ambiente”, ha osservato Introna. Molto resta ancora da fare per mettere in sicurezza “il nostro territorio, usato per anni come un kleenex, come un piatto usa e getta”. È una regione nella quale l’uomo fa più danni della natura. Non è sismica, escluso il Gargano, altrimenti “come spiegava il prof. Anelli – ha notato il presidente del Consiglio regionale – si sarebbero osservate delle fratture nelle stalattiti delle grandi Grotte di Castellana”.
È priva di fiumi e di laghi, ma è attraversata dalle lame, avvallamenti tracciati nella terra da antichi corsi d’acqua a regime torrentizio. Le lame, solitamente asciutte, “ogni tanto ci ricordano che gli equilibri millenari della natura non vanno sconvolti, quando riversano valanghe d’acqua lungo il loro percorso fino a mare, tanto più se ostruiti, intralciati da detriti, costruzioni o interventi artificiali”. Dal simposio geologico la Puglia, secondo Introna, attende un’indicazione chiara su cosa rischiano le nostre coste dal tentativo di violare i mari con le perforazioni petrolifere.
“Ma non siamo solo la Regione dei NO agli idrocarburi e al nucleare – ha concluso il presidente Introna – noi diciamo SI’ alle energie pulite, SI’ alla tutela dell’ambiente, SI’ alla sua conservazione e valorizzazione e forniamo già il massimo contributo alla bolletta energetica del Paese con le centrali a carbone e da fonti fossili”.
Tags
Politica locale