ROMA. E' alta tensione tra Usa e Libia in queste ore. Il consolato Usa di Bengasi, in Libia, e' stato attaccato ieri sera da un gruppo di manifestanti che protestava contro un film, prodotto negli Stati Uniti, giudicato blasfemo per l'Islam.
Nell'assalto, secondo Al Arabiya, sarebbe stato ucciso l'ambasciatore americano. La tv satellitare araba al-Jazeera ha sottolineato come nell'attacco abbiano perso la vita anche tre funzionari della sede diplomatica. L'assalto al consolato di Bengasi e' avvenuto a poche ore di distanza da un altro simile episodio esploso stavolta all'ambasciata di Washington al Cairo dove un folto gruppo di islamisti (tre mila circa) e' riuscito a salire sulle mura che circondano la sede diplomatica dopo aver bruciato le bandiere statunitensi.
Un gesto particolarmente inquietante se si pensa che ieri ricorreva l'11esimo anniversario degli attacchi dell'11 settembre contro le Torri Gemelle. Il film al centro delle proteste anti-americane e' stato prodotto da un regista israeliano-americano, Sam Bacile, che ha descritto l'Islam come un ''cancro'' e ha schernito l'immagine del profeta Maometto. Ieri il segretario di Stato Usa Hillary Clinton aveva confermato la morte di un funzionario americano pur non rilasciando alcun dettaglio riguardo alla sua identita'.
Il vice ministro dell'Interno libico, Wanis al-Sharif, aveva raccontato all'Afp che un ''americano e' stato ucciso e un altro e' stato ferito. Gli altri membri dello staff sono stati evacuati e si trovano al sicuro''. ''I manifestanti hanno assaltato il consolato Usa di Bengasi. Hanno sparato alcuni colpi in aria prima di fare irruzione nell'edificio'', ha spiegato. Dura e repentina la reazione del Congresso Nazionale generale della Libia che ha condannato aspramente le violenze.
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