LUCERA (FG). Fin dalla prima edizione del Festival gli scrittori e gli intellettuali, che si sono avvicendati nei tanti incontri svoltisi in questi dieci anni, hanno ricostruito e ampliato temi universali della cultura mediterranea, offrendoci pensieri, idee e suggestioni. In questo anno, per noi, di festa e di traguardi, al centro di quei tanti pensieri e suggestioni ci saranno, come sempre, gli scrittori in prima persona e il loro lavoro, ma, soprattutto, la scrittura, esercizio e arte nobile del pensiero che assume oggi forme e contenuti ampi, che non appare più elitaria ma aperta e slegata da canoni consueti. Una sorta di bulimia narrante, parrebbe, che apre interrogativi e discussioni, non solo sulla natura dell’intellettuale ma soprattutto sul naturale mezzo con cui esso opera: la parola. Spesso sottovalutata, svilita, svuotata. Il Festival vuole riflettere sulla dignità delle parole, ergendole di nuovo al loro ruolo di veicolo e corpo dei pensieri. Ecco perché la formula scelta per titolare questa decima edizione è “Liber-e parole” che rappresenta la chiave dei nostri appuntamenti, di cui sia i libri che le parole saranno protagonisti. Occorre forse tornare a un’idea originaria della funzione della scrittura, senza escludere le nuove frontiere che l’evoluzione tecnologica ci consente, ritessendo quel fil rouge tra letteratura come esercizio di stile e letteratura come mezzo sociale. In questo percorso, snodato tra gli interventi degli scrittori nostri ospiti, procederemo dal generale al particolare, da come nasce la necessità di scrivere alla comprensione delle parole. Il lavoro, la creatività , il ricordo, gli affetti, l’identità , il cambiamento, saranno queste alcune tematiche sulle quali rifletteremo nei nostri incontri.
Mercoledì 19 settembre
- Ore 19.00 Cortile Palazzo Vescovile
Apertura del Festival con la presenza dell’Assessore Regionale al Mediterraneo Silvia Godelli e saluto delle Autorità .
- Ore 19.30 Antonio Pascale, autore italiano, presenta ”La manutenzione della cultura”, conversazione multimediale.
Un personaggio epico e antico: l’Agricoltura. La storia dell’evoluzione delle pratiche agricole e i cambiamenti delle colture segna il rapporto dell’uomo con l’ambiente e pone le basi del rapporto dell’uomo con la scienza. Antonio Pascale ci propone un racconto diverso del nostro presente, andando oltre le tematiche ecologiste o ambientali, ne supera i confini e profila un’analisi ampia in cui l’attività cognitiva dell’uomo procede nella sua evoluzione di pari passo con quella delle colture. In un oggi in cui è urgente ricercare nuove prospettive per garantire la sostenibilità del nostro ecosistema, quali tipi di decisioni occorre prendere per salvaguardare la nostra cultura?
Antonio Pascale vive prima a Caserta, poi a Roma, dove attualmente lavora al Mipaaf. Ha pubblicato tra l’altro: La manutenzione degli affetti (Einaudi, 2003), Passa la bellezza (Einaudi, 2005), S’è fatta ora (Minimum Fax, 2006), Qui dobbiamo fare qualcosa. Sì ma cosa? (Laterza, 2009), Democrazia: cosa può fare uno scrittore? (Codice, 2011). Ha curato la raccolta di racconti The best off 2005 per Minimum Fax. Collabora con «Limes», la rivista «Le Scienze», Il Corriere della Sera, lo Straniero e il Mattino. Si occupa inoltre di divulgazione scientifica e scrive per la rivista di agricoltura «Karpos». La sua ultima uscita è Pane e pace. Il cibo, il progresso, il sapere nostalgico (Chiarelettere, 2012).
Mercoledì 19 settembre
- Ore 19.00 Cortile Palazzo Vescovile
Apertura del Festival con la presenza dell’Assessore Regionale al Mediterraneo Silvia Godelli e saluto delle Autorità .
- Ore 19.30 Antonio Pascale, autore italiano, presenta ”La manutenzione della cultura”, conversazione multimediale.
Un personaggio epico e antico: l’Agricoltura. La storia dell’evoluzione delle pratiche agricole e i cambiamenti delle colture segna il rapporto dell’uomo con l’ambiente e pone le basi del rapporto dell’uomo con la scienza. Antonio Pascale ci propone un racconto diverso del nostro presente, andando oltre le tematiche ecologiste o ambientali, ne supera i confini e profila un’analisi ampia in cui l’attività cognitiva dell’uomo procede nella sua evoluzione di pari passo con quella delle colture. In un oggi in cui è urgente ricercare nuove prospettive per garantire la sostenibilità del nostro ecosistema, quali tipi di decisioni occorre prendere per salvaguardare la nostra cultura?
Antonio Pascale vive prima a Caserta, poi a Roma, dove attualmente lavora al Mipaaf. Ha pubblicato tra l’altro: La manutenzione degli affetti (Einaudi, 2003), Passa la bellezza (Einaudi, 2005), S’è fatta ora (Minimum Fax, 2006), Qui dobbiamo fare qualcosa. Sì ma cosa? (Laterza, 2009), Democrazia: cosa può fare uno scrittore? (Codice, 2011). Ha curato la raccolta di racconti The best off 2005 per Minimum Fax. Collabora con «Limes», la rivista «Le Scienze», Il Corriere della Sera, lo Straniero e il Mattino. Si occupa inoltre di divulgazione scientifica e scrive per la rivista di agricoltura «Karpos». La sua ultima uscita è Pane e pace. Il cibo, il progresso, il sapere nostalgico (Chiarelettere, 2012).