Maglie, il temporale affoga città e classe politica

di Francesco Greco. Un temporale di fine estate, nemmeno tanto abbondante, e Maglie affoga. E sott’acqua finisce anche la gestione del territorio negli ultimi 30 anni, e la sua classe politica.

Il cuore del centro antico (fra via dell’Ospedale e via Paisiello) devastato, seppellito dal fango, auto inghiottite dall’asfalto aperto in piccole voragini, attività commerciali e abitazioni invase dall’acqua. Cittadini infuriati. Si annuncia una class action contro il Comune: sotto accusa la scarsa manutenzione dei tombini, ma soprattutto il sistema complessivo di incanalamento delle acque piovane, che forse non avrebbe funzionato.

Povera Maglie, la città di Aldo Moro, di Oreste Macrì l’ispanista, del poeta Salvatore Toma che ne fu soffocato, di De Donno, altro poeta raffinato ridotta a un fantasma tipo Aleppo: liquami, macerie, asfalto squarciato, negozi che non si riprenderanno più, e non si erano ancora riavuti dall’ultimo alluvione di qualche anno fa.

Tornano le paure di allora che fanno del futuro un buco nero. Alcuni cittadini ci chiamano sul cellulare: “E’ una tragedia, oggi questa è una città in lutto... Se quello di anni fa fu un temporale violentissimo, con grossi chicchi di grandine, quello di venerdì è stato meno violento, ma la città ha sofferto più di allora… Hanno chiesto lo stato di calamità, ma per finta, neanche stavolta saremo risarciti dei danni, resteremo di nuovo beffati…”. Due minuti e sulla e-mail appare la gallery del disastro (la foto accanto di Alessio Maria Amato ritrae il dramma della Libreria Universal).

Maglie città aperta, ferita, umiliata, stanca. Un colpo mortale alle sue storiche attività commerciali. Una libreria del centro aveva pronti i libri per le scuole: ha salvato solo quelli degli scaffali in alto. Nelle case della zona l’acqua è arrivata un metro di livello. Sotto accusa il deflusso e le pompe che, chiusa la “Vora”, avrebbero dovuto mandarle verso San Sidero (luogo mitico avendo ospitato i Templari): i magliesi dicono che non ha funzionato. Eppure costò e non poco (finanziamenti europei). In città ci sarebbero interi quartieri a rischio perché addirittura privi di un adeguato sistema di deflusso della acque.

Torna alla mente la beffa dell’ultimo alluvione, quando ai commercianti colpiti fu chiesto un contributo di 1000 € per i tecnici che avrebbero redatto il progetto da allegare alla richiesta di risarcimento danni: ancora aspettano i rimborsi. Persero anche quelli. Maglie è da secoli città di commerci. Alcuni esercenti non si sono più ripresi da allora e, corsi e ricorsi, temono che accadrà anche stavolta, nel bel mezzo di una crisi dei consumi, con forti esposizioni presso gli istituti di credito. La città agonizza, e forse un'alluvione politica ancora più pesante sta per cominciare: non potrà che portare effetti benefici...

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