BARI. "Il presidente dell'ente Fiera del Levante, Gianfranco Viesti, farebbe bene ad uscire allo scoperto, e invece di addentrarsi nel balletto di cifre per il numero di espositori e di visitatori nell'ultima edizione della Campionaria – che lui continua a chiamare Fiera di Settembre – farebbe cosa utile al mondo produttivo della città , ammettendo il totale fallimento di quella che un tempo era la vetrina mondiale delle nostre imprese.
+ D'Ambrosio Lettieri: si deve cambiare passo
Viesti dovrebbe anche spiegare – dando per esatti il numero di visitatori e espositori – come può annunciare per imminente il pareggio di bilancio. La realtà , visibile, purtroppo è ben altra, e non serve scomodare i tempi di crisi, che anzi dovrebbero invogliare le aziende a maggior investimenti per riprogrammare il futuro. La realtà è che la Fiera del Levante non mostra più alcuna capacità di attrarre le imprese ed è gestita in modo pasticciato e con una sorta di “occupazione politica” che nulla ha da condividere con il mondo economico, imprenditoriale e produttivo pugliese e del Mezzogiorno d'Italia.
Viesti invece di osannare la presenza di 232mila persone nei nove giorni di Fiera, avrebbe fatto bene a chiedere ad un campione di questi cosa pensano di quel che hanno visto. Per non parlare della sconfitta, ammessa, del numero degli espositori: dai 645 dell'anno scorso agli attuali 419 (meno 35%), con una diminuzione della superficie espositiva del 10%. Se queste sono le basi gettate per la Fiera del 2013, il futuro non solo non è roseo, ma sarà nerissimo".
A riferirlo in una nota il vicecapogruppo PdL, Massimo Cassano
+ D'Ambrosio Lettieri: si deve cambiare passo
Viesti dovrebbe anche spiegare – dando per esatti il numero di visitatori e espositori – come può annunciare per imminente il pareggio di bilancio. La realtà , visibile, purtroppo è ben altra, e non serve scomodare i tempi di crisi, che anzi dovrebbero invogliare le aziende a maggior investimenti per riprogrammare il futuro. La realtà è che la Fiera del Levante non mostra più alcuna capacità di attrarre le imprese ed è gestita in modo pasticciato e con una sorta di “occupazione politica” che nulla ha da condividere con il mondo economico, imprenditoriale e produttivo pugliese e del Mezzogiorno d'Italia.
Viesti invece di osannare la presenza di 232mila persone nei nove giorni di Fiera, avrebbe fatto bene a chiedere ad un campione di questi cosa pensano di quel che hanno visto. Per non parlare della sconfitta, ammessa, del numero degli espositori: dai 645 dell'anno scorso agli attuali 419 (meno 35%), con una diminuzione della superficie espositiva del 10%. Se queste sono le basi gettate per la Fiera del 2013, il futuro non solo non è roseo, ma sarà nerissimo".
A riferirlo in una nota il vicecapogruppo PdL, Massimo Cassano