BRINDISI. “Com’era facilmente prevedibile, a Brindisi l’eccessiva politicizzazione del dibattito relativo al riordino delle Province ha prodotto un risultato oltremodo negativo che, probabilmente, peserà come un macigno sui futuri sviluppi della materia: la defezione di tutti i rappresentanti politici ed istituzionali del centrodestra all’invito rivolto dal Presidente della Provincia a partecipare all’incontro odierno”.
Lo dichiara l’ex senatore Euprepio Curto, consigliere regionale di Futuro e Libertà , che però ha ritenuto di essere presente all’iniziativa.
“In effetti – ha dichiarato Curto – ferma restando l’autodeterminazione dei singoli partiti su come interpretare il confronto politico, non vi è dubbio che regola generale vorrebbe che non si disertassero mai gli inviti. E’ questione di bon ton, principio valido anche quando si tratta di inviti di diversa natura, come lo sono, ad esempio, gli inviti a partecipare ai congressi dei partiti”. “ Devo però ammettere – ha proseguito Curto - che forse qualche attenuante va riconosciuta quando la polemica politica, che dovrebbe essere sempre di natura generale, finisce per materializzarsi nell’esatto opposto“.
“Al di là di queste considerazioni – ha poi detto Curto -, un dato comunque è emerso con tutta evidenza: e cioè che non vi è nessuna certezza che la disponibilità di Taranto a riconoscere il ruolo di capoluogo anche a Brindisi resti tale ove l’attuale provincia messapica non sia nelle condizioni di escludere l’ipotesi di fuga verso Lecce o Bari da parte di molti suoi comuni”.
“Come dire – ha concluso Curto – che, come nel gioco dell’oca, siamo ritornati a quel punto di partenza temuto da Futuro e Libertà che, proprio prevedendo tale ipotesi, aveva suggerito l’Ente brindisino promotore a verificare preliminarmente l’adesione di tutti e venti comuni al progetto di accorpamento con Taranto. Che si sia tenuto conto del suggerimento non so dire. Ma non vi è alcun dubbio che il nodo ( e che nodo!) è venuto al pettine“.
“In effetti – ha dichiarato Curto – ferma restando l’autodeterminazione dei singoli partiti su come interpretare il confronto politico, non vi è dubbio che regola generale vorrebbe che non si disertassero mai gli inviti. E’ questione di bon ton, principio valido anche quando si tratta di inviti di diversa natura, come lo sono, ad esempio, gli inviti a partecipare ai congressi dei partiti”. “ Devo però ammettere – ha proseguito Curto - che forse qualche attenuante va riconosciuta quando la polemica politica, che dovrebbe essere sempre di natura generale, finisce per materializzarsi nell’esatto opposto“.
“Al di là di queste considerazioni – ha poi detto Curto -, un dato comunque è emerso con tutta evidenza: e cioè che non vi è nessuna certezza che la disponibilità di Taranto a riconoscere il ruolo di capoluogo anche a Brindisi resti tale ove l’attuale provincia messapica non sia nelle condizioni di escludere l’ipotesi di fuga verso Lecce o Bari da parte di molti suoi comuni”.
“Come dire – ha concluso Curto – che, come nel gioco dell’oca, siamo ritornati a quel punto di partenza temuto da Futuro e Libertà che, proprio prevedendo tale ipotesi, aveva suggerito l’Ente brindisino promotore a verificare preliminarmente l’adesione di tutti e venti comuni al progetto di accorpamento con Taranto. Che si sia tenuto conto del suggerimento non so dire. Ma non vi è alcun dubbio che il nodo ( e che nodo!) è venuto al pettine“.