BRINDISI. “Una volta accertata la difficile praticabilità della istituzione di una Super Provincia costituita da Brindisi, Taranto e Lecce, appare, sia pure parzialmente, condivisibile la posizione che gli Enti Locali (Provincia e Comune di Brindisi) sosterranno nell’incontro di domani con l’assessore regionale Marida Dentamaro, e cioè l’accorpamento delle province di Brindisi e Taranto”. Lo afferma in una nota il coordinatore provinciale di Futuro e Libertà , Euprepio Curto, a margine dell’incontro tenutosi in data odierna presso il Palazzo di Via De Leo.
+ Pastore: soddisfatto per documento approvato da Consiglio Bat
“Costituire una Super Provincia – ha infatti sottolineato Curto – avrebbe avuto come conseguenza in primo luogo il depotenziamento di alcune spinte centrifughe proprie di alcuni comuni brindisini particolarmente attratti dalla provincia di Lecce; in secondo luogo avrebbe determinato una realtà politico- economico- istituzionale per certi versi assimilabile ad una nuova Regione; in terzo luogo, avrebbe indubbiamente favorito la provincia di Brindisi a causa della sua particolarmente felice collocazione geografica che la vede baricentrica rispetto alle omologhe di Lecce e Taranto”.
“Ma anche il necessitato accorpamento con Taranto non deve essere vissuto come una sciagura, in quanto i due territori presentano specificità geografiche, economiche, sociali e culturali che le rendono non concorrenti ma compatibili, e, soprattutto, complementari. Resta il fatto – ha evidenziato Curto – che in questa delicata circostanza ha pesato come un macigno la mancata istituzione, da parte della Regione Puglia, del Consiglio delle Autonomie Locali, organismo che meglio avrebbe potuto valutare e considerare la materia in tutte le sue sfaccettature, soprattutto tenuto conto del fatto che, paradossalmente, la Regione andrà a decidere sui nuovi assetti provinciali senza uno specifico coinvolgimento dei diretti rappresentanti territoriali: i consiglieri regionali”.
“Un paradosso – ha concluso Curto – che sarebbe opportuno sanare tempestivamente attraverso una specifica iniziativa dei consiglieri regionali brindisini, mirante a sensibilizzare il presidente Introna affinché dell’estemporaneo organismo consultivo che ha preso il posto del Consiglio delle Autonomie locali possano far parte anche i consiglieri regionali delle province soppresse e/ o accorpate".
+ Pastore: soddisfatto per documento approvato da Consiglio Bat
“Costituire una Super Provincia – ha infatti sottolineato Curto – avrebbe avuto come conseguenza in primo luogo il depotenziamento di alcune spinte centrifughe proprie di alcuni comuni brindisini particolarmente attratti dalla provincia di Lecce; in secondo luogo avrebbe determinato una realtà politico- economico- istituzionale per certi versi assimilabile ad una nuova Regione; in terzo luogo, avrebbe indubbiamente favorito la provincia di Brindisi a causa della sua particolarmente felice collocazione geografica che la vede baricentrica rispetto alle omologhe di Lecce e Taranto”.
“Ma anche il necessitato accorpamento con Taranto non deve essere vissuto come una sciagura, in quanto i due territori presentano specificità geografiche, economiche, sociali e culturali che le rendono non concorrenti ma compatibili, e, soprattutto, complementari. Resta il fatto – ha evidenziato Curto – che in questa delicata circostanza ha pesato come un macigno la mancata istituzione, da parte della Regione Puglia, del Consiglio delle Autonomie Locali, organismo che meglio avrebbe potuto valutare e considerare la materia in tutte le sue sfaccettature, soprattutto tenuto conto del fatto che, paradossalmente, la Regione andrà a decidere sui nuovi assetti provinciali senza uno specifico coinvolgimento dei diretti rappresentanti territoriali: i consiglieri regionali”.
“Un paradosso – ha concluso Curto – che sarebbe opportuno sanare tempestivamente attraverso una specifica iniziativa dei consiglieri regionali brindisini, mirante a sensibilizzare il presidente Introna affinché dell’estemporaneo organismo consultivo che ha preso il posto del Consiglio delle Autonomie locali possano far parte anche i consiglieri regionali delle province soppresse e/ o accorpate".