Scuola: Vendola, educhiamo i ragazzi, perché possano educare la società
BARI. “Sul palcoscenico della vita ogni giorno si recita il copione del lavoro. Il lavoro che non c’è, il lavoro precario, il lavoro sporco, il lavoro che comporta il rischio della propria vita”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola alla conferenza stampa di presentazione del progetto “Dal palcoscenico alla realtà: a scuola di prevenzione”, realizzato dall’Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia e INAIL, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e il Teatro Kismet di Bari. L’iniziativa è stata illustrata ai giornalisti questa mattina, presso il Padiglione istituzionale della Regione Puglia, all’interno della 76esima edizione della Fiera del Levante. Oltre al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola hanno partecipato alla conferenza il Direttore INAIL Puglia, Mario Longo, il Dirigente del Servizio Programmazione, Assistenza Territoriale e Prevenzione, Fulvio Longo, Anna Cammalleri dell’Ufficio Scolastico Regionale e Augusto Masiello, Direttore del Teatro Kismet Opera di Bari. Ha moderato Antonio Stornaiolo.
“Dal palcoscenico alla realtà: a scuola di prevenzione” è destinato agli studenti del IV e V anno degli Istituti Tecnici e Professionali pugliesi, per sensibilizzarli al tema della sicurezza e della prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro.
“Dal palcoscenico alla realtà: a scuola di prevenzione” è l’evoluzione progettuale di “Vite spezzate”, la pièce teatrale prodotta dalla Regione Puglia in collaborazione con il Teatro Kismet Opera di Bari, premiata da Confindustria Salerno come Best Practice per l’Innovazione. La pièce, ideata dalla regista Teresa Ludovico, mette in scena 10 racconti di infortuni sul lavoro realmente accaduti in Puglia per mantenere alta l’attenzione su una tematica importante e purtroppo molto spesso trascurata. La principale finalità del concorso per le scuole presentato oggi è infatti quella di avvicinare gli studenti al mondo del lavoro partendo da un’analisi dei rischi connessi all’attività lavorativa; il tutto per favorire e rafforzare la cultura della prevenzione.
Durante la conferenza a lanciare i dati allarmanti sugli incidenti sul lavoro è stato il Presidente Nichi Vendola che ha ricordato i numeri: 20mila invalidi l’anno per incidenti sul luogo di lavoro, 1000 morti e 1milione di incidenti complessivi. Il settore che più risente della scarsa sicurezza è quello dell’edilizia, mentre secondo i dati dell’INAIL, migliorano le condizioni dei lavoratori nel settore industriale. Così dalla scuola parte la lotta per la prevenzione e la sicurezza, una battaglia contro il male che si insidia nei sottoscala dei laboratori tessili o lungo i fili elettrici degli impianti.
“Parliamo, a proposito degli ultimi vent’anni – ha spiegato Vendola – di una media italiana annuale di un milione di incidenti sul lavoro, ventimila feriti con invalidazioni permanenti e oltre mille morti; si tratta una guerra invisibile e nascosta, ma che c’è. Si muore tutti i giorni, in tanti modi: risucchiati dalla fornace della fonderia, decapitati da un cavo quando si è appesi su una gru, si muore nella stiva di una nave, nel ribaltamento di un mezzo agricolo o precipitando dalle impalcature dei cantieri di un’edilizia talvolta border line”.
“Tutti i giorni va in scena, quindi il rapporto tra il lavoro e la vita: si lavora per vivere e non è possibile che sia normale rischiare la vita pur di lavorare. Questo è il tema che dobbiamo cercare di affrontare con qualche conoscenza precisa”.
Con l’Inail, in questi anni, ha evidenziato Vendola “abbiamo fatto un lavoro di approfondimento, accendendo ogni giorno i riflettori sulle realtà degli incidenti sul lavoro. Abbiamo scosso le grandi aziende: molti non lo sanno, ma tra le tante cose negative che accompagnano la vicenda dell’Ilva a Taranto, c’è un dato positivo, è la unica grande fabbrica in Italia che è stata costretta dall’azione congiunta della Regione e dell’Inail ad aprire un ambulatorio all’interno della fabbrica, affinché ci fosse dentro la cittadella industriale un luogo di monitoraggio permanente di quelle dinamiche che favoriscono gli incidenti”.
Secondo il Presidente della Regione Puglia “i dati che ci fornisce l’Inail da un lato sono incoraggianti, perché rilevano un lento e costante abbattimento delle percentuali di incidentalità e di mortalità sui luoghi di lavoro; dall’altro, però ci devono allarmare perché gli incidenti aumentano clamorosamente per i lavoratori atipici. Il lavoro precario è anche più rischioso del lavoro a tempo indeterminato”.
“Noi – ha continuato Vendola – abbiamo bisogno di conoscere la dinamica di ogni incidente per poter fare anche una battaglia culturale nei confronti delle aziende: le imprese in cui non vengono rispettati i crismi della sicurezza devono perdere immediatamente i contributi pubblici, perché non è possibile avere i finanziamenti pubblici e non dare la garanzia del diritto alla vita a chi lavora”.
“Non possiamo abituarci all’idea – ha sottolineato Vendola – che mille morti, ventimila invalidi e un milione di incidenti all’anno siano un fatto naturale. Non possiamo accettare il fatalismo nei confronti di una drammatica condizione che investe il mondo del lavoro”.
Vendola ha poi evidenziato l’importanza del contributo della scuola su questo tema, “la scuola se non educa alla prevenzione, non educa ad un ingrediente fondamentale della cittadinanza. Educare alla prevenzione significa non soltanto fornire gli strumenti ai più piccoli per capire che cos’è l’organizzazione del lavoro e il mercato del lavoro, ma vuol dire educarli alla responsabilità dei propri comportamenti, primo fra tutti quello alimentare”.
“La cultura della prevenzione – ha concluso Vendola – è fondamentalmente cultura della responsabilità. Prevenzione significa essere intelligenti, responsabili, significa produrre meno costi per la collettività che poi deve affrontare gli effetti della mancata prevenzione. Io sono rimasto molto affezionato ad un poemetto scritto da Elsa Morante dal titolo “Il mondo salvato dai ragazzini”: quando penso al mondo degli adulti ho qualche disincanto, quando penso al mondo dei bambini e degli adolescenti delle nostre scuole ritrovo il filo della speranza. Educhiamo i bambini, perché possano educare la società a diventare un posto più decente”.
Il progetto è stato finanziato con i proventi ricavati dalle sanzioni per inosservanze delle regole sulla sicurezza del lavoro. La scadenza per le adesioni è fissata per l’8 ottobre 2012. I lavori pervenuti (entro gennaio 2013) verranno selezionati da una giuria di esperti presieduta dal produttore della Fandango Domenico Procacci.
Tutte le informazioni e le modalità di adesione sul sito www.ascuoladiprevenzione.it
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola alla conferenza stampa di presentazione del progetto “Dal palcoscenico alla realtà: a scuola di prevenzione”, realizzato dall’Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia e INAIL, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e il Teatro Kismet di Bari. L’iniziativa è stata illustrata ai giornalisti questa mattina, presso il Padiglione istituzionale della Regione Puglia, all’interno della 76esima edizione della Fiera del Levante. Oltre al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola hanno partecipato alla conferenza il Direttore INAIL Puglia, Mario Longo, il Dirigente del Servizio Programmazione, Assistenza Territoriale e Prevenzione, Fulvio Longo, Anna Cammalleri dell’Ufficio Scolastico Regionale e Augusto Masiello, Direttore del Teatro Kismet Opera di Bari. Ha moderato Antonio Stornaiolo.
“Dal palcoscenico alla realtà: a scuola di prevenzione” è destinato agli studenti del IV e V anno degli Istituti Tecnici e Professionali pugliesi, per sensibilizzarli al tema della sicurezza e della prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro.
“Dal palcoscenico alla realtà: a scuola di prevenzione” è l’evoluzione progettuale di “Vite spezzate”, la pièce teatrale prodotta dalla Regione Puglia in collaborazione con il Teatro Kismet Opera di Bari, premiata da Confindustria Salerno come Best Practice per l’Innovazione. La pièce, ideata dalla regista Teresa Ludovico, mette in scena 10 racconti di infortuni sul lavoro realmente accaduti in Puglia per mantenere alta l’attenzione su una tematica importante e purtroppo molto spesso trascurata. La principale finalità del concorso per le scuole presentato oggi è infatti quella di avvicinare gli studenti al mondo del lavoro partendo da un’analisi dei rischi connessi all’attività lavorativa; il tutto per favorire e rafforzare la cultura della prevenzione.
Durante la conferenza a lanciare i dati allarmanti sugli incidenti sul lavoro è stato il Presidente Nichi Vendola che ha ricordato i numeri: 20mila invalidi l’anno per incidenti sul luogo di lavoro, 1000 morti e 1milione di incidenti complessivi. Il settore che più risente della scarsa sicurezza è quello dell’edilizia, mentre secondo i dati dell’INAIL, migliorano le condizioni dei lavoratori nel settore industriale. Così dalla scuola parte la lotta per la prevenzione e la sicurezza, una battaglia contro il male che si insidia nei sottoscala dei laboratori tessili o lungo i fili elettrici degli impianti.
“Parliamo, a proposito degli ultimi vent’anni – ha spiegato Vendola – di una media italiana annuale di un milione di incidenti sul lavoro, ventimila feriti con invalidazioni permanenti e oltre mille morti; si tratta una guerra invisibile e nascosta, ma che c’è. Si muore tutti i giorni, in tanti modi: risucchiati dalla fornace della fonderia, decapitati da un cavo quando si è appesi su una gru, si muore nella stiva di una nave, nel ribaltamento di un mezzo agricolo o precipitando dalle impalcature dei cantieri di un’edilizia talvolta border line”.
“Tutti i giorni va in scena, quindi il rapporto tra il lavoro e la vita: si lavora per vivere e non è possibile che sia normale rischiare la vita pur di lavorare. Questo è il tema che dobbiamo cercare di affrontare con qualche conoscenza precisa”.
Con l’Inail, in questi anni, ha evidenziato Vendola “abbiamo fatto un lavoro di approfondimento, accendendo ogni giorno i riflettori sulle realtà degli incidenti sul lavoro. Abbiamo scosso le grandi aziende: molti non lo sanno, ma tra le tante cose negative che accompagnano la vicenda dell’Ilva a Taranto, c’è un dato positivo, è la unica grande fabbrica in Italia che è stata costretta dall’azione congiunta della Regione e dell’Inail ad aprire un ambulatorio all’interno della fabbrica, affinché ci fosse dentro la cittadella industriale un luogo di monitoraggio permanente di quelle dinamiche che favoriscono gli incidenti”.
Secondo il Presidente della Regione Puglia “i dati che ci fornisce l’Inail da un lato sono incoraggianti, perché rilevano un lento e costante abbattimento delle percentuali di incidentalità e di mortalità sui luoghi di lavoro; dall’altro, però ci devono allarmare perché gli incidenti aumentano clamorosamente per i lavoratori atipici. Il lavoro precario è anche più rischioso del lavoro a tempo indeterminato”.
“Noi – ha continuato Vendola – abbiamo bisogno di conoscere la dinamica di ogni incidente per poter fare anche una battaglia culturale nei confronti delle aziende: le imprese in cui non vengono rispettati i crismi della sicurezza devono perdere immediatamente i contributi pubblici, perché non è possibile avere i finanziamenti pubblici e non dare la garanzia del diritto alla vita a chi lavora”.
“Non possiamo abituarci all’idea – ha sottolineato Vendola – che mille morti, ventimila invalidi e un milione di incidenti all’anno siano un fatto naturale. Non possiamo accettare il fatalismo nei confronti di una drammatica condizione che investe il mondo del lavoro”.
Vendola ha poi evidenziato l’importanza del contributo della scuola su questo tema, “la scuola se non educa alla prevenzione, non educa ad un ingrediente fondamentale della cittadinanza. Educare alla prevenzione significa non soltanto fornire gli strumenti ai più piccoli per capire che cos’è l’organizzazione del lavoro e il mercato del lavoro, ma vuol dire educarli alla responsabilità dei propri comportamenti, primo fra tutti quello alimentare”.
“La cultura della prevenzione – ha concluso Vendola – è fondamentalmente cultura della responsabilità. Prevenzione significa essere intelligenti, responsabili, significa produrre meno costi per la collettività che poi deve affrontare gli effetti della mancata prevenzione. Io sono rimasto molto affezionato ad un poemetto scritto da Elsa Morante dal titolo “Il mondo salvato dai ragazzini”: quando penso al mondo degli adulti ho qualche disincanto, quando penso al mondo dei bambini e degli adolescenti delle nostre scuole ritrovo il filo della speranza. Educhiamo i bambini, perché possano educare la società a diventare un posto più decente”.
Il progetto è stato finanziato con i proventi ricavati dalle sanzioni per inosservanze delle regole sulla sicurezza del lavoro. La scadenza per le adesioni è fissata per l’8 ottobre 2012. I lavori pervenuti (entro gennaio 2013) verranno selezionati da una giuria di esperti presieduta dal produttore della Fandango Domenico Procacci.
Tutte le informazioni e le modalità di adesione sul sito www.ascuoladiprevenzione.it