BRINDISI. Prima tornata di audizioni sulla situazione ambientale di Brindisi e del territorio provinciale nella V commissione presieduta da Donato Pentassuglia, cui hanno partecipato anche gli assessori all’Ambiente Lorenzo Nicastro e allo Sviluppo economico Loredana Capone.
Sono stati auditi i rappresentanti di Lega Ambiente Puglia, di Italia Nostra, di Medicina Democratica, UGL Puglia, ARPA Puglia nonchè il Direttore generale della ASL BR Paola Ciannamea e i Sindaci di Brindisi Mimmo Consales e Torchiarolo Giovanni Del Coco. I dati ambientali – sanitari emersi non denotano una condizione rassicurante, legata alla presenza del polo petrolchimico (centrale Enel di Cerano e stabilimento dell’Enipower a Brindisi), alla necessità del rinnovo della convenzione tra Provincia, Regione e Comune con Enel in funzione delle riduzione delle emissioni di monossido di carbonio e al rilascio di alcune AIA (Autorizzazioni integrate ambientali) non sufficientemente rigide dal punto di vista della tutela ambientale.
Nella prossima tornata saranno auditi CGIL-CISL-UIL, CNR Università , il presidente della Provincia di Brindisi e i Sindaci di San Pietro Vernotico, Cellino San Marco e Sandonaci.
“La situazione ambientale del territorio di Brindisi presenta una serie di criticità non meno gravi di quelle di Taranto. La politica deve alzare l’attenzione perché questa è una provincia che produce un’elevatissima quantità di energia elettrica che va oltre il fabbisogno della regione. Per tale motivo non si può permettere che gli effetti negativi dell’inquinamento ricadano solo su quel territorio, ma occorrono interventi incisivi e sinergici da parte delle Istituzioni, sia a livello regionale che nazionale”. È quanto affermato dal presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro, al termine delle audizioni in V Commissione dove sono stati ascoltati i rappresentanti del territorio e delle associazioni ambientaliste brindisine sul grave problema dell’inquinamento che attanaglia la città e il territorio di quella provincia.
“Quello di Brindisi – ha sottolineato il capogruppo – è un territorio definito di interesse nazionale ai fini delle bonifiche ambientali e come tale soffre di una serie di criticità che vanno affrontate a tutti i livelli istituzionali e politici, senza aspettare gli interventi della magistratura come avvenuto purtroppo per Taranto. Gli atti formali che sono stati adottati fino ad oggi dalle Istituzioni devono essere trasformati in atti concreti, come ci hanno spronato a fare le associazioni ambientaliste ed i vari rappresentanti delle Istituzioni che oggi abbiamo ascoltato in Commissione. Sarebbe stato opportuno che ad ascoltare la voce di questo territorio ci fosse stato anche il presidente Vendola che invece continua a trascurare i problemi veri della Puglia per inseguire la campagna delle primarie. Ciò sta producendo un ritardo della Regione nell’affrontare il problema in modo incisivo. Tra l’altro, voglio ricordare che ancora non c’è un registro tumori che ci impedisce di avere a disposizione dati che sarebbero utili all’Ente per mettere in atto una campagna di prevenzione e di cura di questo drammatico problema sanitario”.
“La situazione ambientale del territorio di Brindisi presenta una serie di criticità non meno gravi di quelle di Taranto. La politica deve alzare l’attenzione perché questa è una provincia che produce un’elevatissima quantità di energia elettrica che va oltre il fabbisogno della regione. Per tale motivo non si può permettere che gli effetti negativi dell’inquinamento ricadano solo su quel territorio, ma occorrono interventi incisivi e sinergici da parte delle Istituzioni, sia a livello regionale che nazionale”. È quanto affermato dal presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro, al termine delle audizioni in V Commissione dove sono stati ascoltati i rappresentanti del territorio e delle associazioni ambientaliste brindisine sul grave problema dell’inquinamento che attanaglia la città e il territorio di quella provincia.
“Quello di Brindisi – ha sottolineato il capogruppo – è un territorio definito di interesse nazionale ai fini delle bonifiche ambientali e come tale soffre di una serie di criticità che vanno affrontate a tutti i livelli istituzionali e politici, senza aspettare gli interventi della magistratura come avvenuto purtroppo per Taranto. Gli atti formali che sono stati adottati fino ad oggi dalle Istituzioni devono essere trasformati in atti concreti, come ci hanno spronato a fare le associazioni ambientaliste ed i vari rappresentanti delle Istituzioni che oggi abbiamo ascoltato in Commissione. Sarebbe stato opportuno che ad ascoltare la voce di questo territorio ci fosse stato anche il presidente Vendola che invece continua a trascurare i problemi veri della Puglia per inseguire la campagna delle primarie. Ciò sta producendo un ritardo della Regione nell’affrontare il problema in modo incisivo. Tra l’altro, voglio ricordare che ancora non c’è un registro tumori che ci impedisce di avere a disposizione dati che sarebbero utili all’Ente per mettere in atto una campagna di prevenzione e di cura di questo drammatico problema sanitario”.
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