TARANTO. Un terzo arresto e' stato effettuato dai carabinieri di Taranto nell'ambito dell'inchiesta sull'usura. C.F., 62 anni, e' stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria perche' indiziato di essere complice di L.D., 55 anni, presunto usuraio. Secondo gli investigatori sarebbe il suo braccio destro sarebbe stato sempre presente ad ogni incontro con le vittime. Con i suoi modi duri le avrebbe intimidite e minacciate di pesanti ritorsioni a loro e ai loro congiunti.
L'inchiesta ha preso il via dall'arresto in flagranza di reato di un uomo di 41 anni, sorpreso dai carabinieri mentre riceveva lo scorso 28 agosto la somma contante di 600 euro da una commerciante vittima di usura. Da quel momento e' partita l'indagine dei carabinieri che sono riusciti a risalire in pochi giorni al finanziatore, ossia al presunto capo dell'organizzazione. Il 2 settembre, gia' sottoposto agli arresti domiciliari, e' stato arrestato e condotto al carcere San Vittore di Milano.
Mancava ancora un tassello per completare il puzzle, l'uomo che, ergendosi a protettore di Donati, aveva preso in consegna il materiale prezioso e le pellicce date in garanzia in attesa del saldo del debito. Ieri pomeriggio, a seguito di una serie di perquisizioni effettuate dai carabinieri su delega del pm, presso l'abitazione di un congiunto del 62enne sono state rinvenute le tre pellicce consegnate dalla imprenditrice coraggiosa sotto usura.
Il sequestro e' stato un ulteriore riscontro di quanto gia' appreso dagli investigatori. Secondo gli inquirenti nel capoluogo ionico l'usura e' un fenomeno molto diffuso. Molti non hanno la consapevolezza di esserne vittima, considerando addirittura lo strozzino come un benefattore che aiuta a superare un momento di crisi economica passeggero.
L'inchiesta ha preso il via dall'arresto in flagranza di reato di un uomo di 41 anni, sorpreso dai carabinieri mentre riceveva lo scorso 28 agosto la somma contante di 600 euro da una commerciante vittima di usura. Da quel momento e' partita l'indagine dei carabinieri che sono riusciti a risalire in pochi giorni al finanziatore, ossia al presunto capo dell'organizzazione. Il 2 settembre, gia' sottoposto agli arresti domiciliari, e' stato arrestato e condotto al carcere San Vittore di Milano.
Mancava ancora un tassello per completare il puzzle, l'uomo che, ergendosi a protettore di Donati, aveva preso in consegna il materiale prezioso e le pellicce date in garanzia in attesa del saldo del debito. Ieri pomeriggio, a seguito di una serie di perquisizioni effettuate dai carabinieri su delega del pm, presso l'abitazione di un congiunto del 62enne sono state rinvenute le tre pellicce consegnate dalla imprenditrice coraggiosa sotto usura.
Il sequestro e' stato un ulteriore riscontro di quanto gia' appreso dagli investigatori. Secondo gli inquirenti nel capoluogo ionico l'usura e' un fenomeno molto diffuso. Molti non hanno la consapevolezza di esserne vittima, considerando addirittura lo strozzino come un benefattore che aiuta a superare un momento di crisi economica passeggero.