BARI. “Interrogherò immediatamente l’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, perché sia audito in Commissione Ambiente, o, preferibilmente, in Consiglio regionale, il Ministro Clini per spiegare, o meglio, confermare, quanto a sua conoscenza riguardo ad un dato che, ove confermato, sconvolgerebbe le tesi attualmente prevalenti in tema di sostenibilità ambientale. E cioè, che a Lecce si registra un picco di patologie tumorali superiori a Taranto”.
Lo comunica in una nota il consigliere regionale di Fli, Euprepio Curto.
“Quanto ascoltato dalla viva voce del Ministro dell’Ambiente, sia pure in circostanze e con modalità non formalmente ineccepibili ( registrato a mezzo di un telefonino ) , e comunque fedelmente riportato da una emittente televisiva – ha poi dichiarato Curto – dimostra, ove ve ne fosse bisogno, che alcune tesi miranti prevalentemente a colpire determinati e specifici gruppi industriali ( Ilva a Taranto ed Enel a Brindisi ) hanno bisogno di puntuali verifiche, anche alla luce della dichiarata costituzione di parte civile del Ministero dell’Ambiente nel procedimento a carico di alcuni dirigenti Ilva, decisione che stride palesemente con l’approccio molto positivo avuto sino ad ora dal Governo nazionale nei confronti del più grande gruppo siderurgico d’Europa“.
“Una scelta tanto contraddittoria – ha concluso Curto – da far pensare che i più beceri condizionamenti antindustriali stanno, sia pure lentamente, facendo breccia all’interno dello stesso Governo nazionale”.
Lo comunica in una nota il consigliere regionale di Fli, Euprepio Curto.
“Quanto ascoltato dalla viva voce del Ministro dell’Ambiente, sia pure in circostanze e con modalità non formalmente ineccepibili ( registrato a mezzo di un telefonino ) , e comunque fedelmente riportato da una emittente televisiva – ha poi dichiarato Curto – dimostra, ove ve ne fosse bisogno, che alcune tesi miranti prevalentemente a colpire determinati e specifici gruppi industriali ( Ilva a Taranto ed Enel a Brindisi ) hanno bisogno di puntuali verifiche, anche alla luce della dichiarata costituzione di parte civile del Ministero dell’Ambiente nel procedimento a carico di alcuni dirigenti Ilva, decisione che stride palesemente con l’approccio molto positivo avuto sino ad ora dal Governo nazionale nei confronti del più grande gruppo siderurgico d’Europa“.
“Una scelta tanto contraddittoria – ha concluso Curto – da far pensare che i più beceri condizionamenti antindustriali stanno, sia pure lentamente, facendo breccia all’interno dello stesso Governo nazionale”.