Ventola replica a Idv Bisceglie

ANDRIA. «Mi spiace constatare che l’acume politico ed il confronto costruttivo non albergano evidentemente nelle sezioni cittadine dell’Italia dei Valori».
Così il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, replica agli attacchi pervenuti a mezzo stampa in queste ore dalla sezione cittadina dell’Italia dei Valori.

«Difendere iniziative come Agorà - spiega Ventola -, il cui obiettivo è quello di abolire il distacco che separa i cittadini dalla politica e dalle istituzioni, nonché di ascoltarne opinioni, proposte ed eventuali critiche, assume una semplicità disarmante se si hanno come interlocutori soggetti politici dall’atteggiamento alquanto strano e contraddittorio. Gli esponenti dell’Idv di Bisceglie, infatti, avrebbero potuto intervenire, come d’altronde alcuni organi di stampa avevano lasciato intendere, nella tappa di Agorà di Bisceglie dello scorso 17 settembre, per far emergere il proprio punto di vista e per proporre qualcosa di utile alla comunità. Invece, tenendo fede ad un atteggiamento sempre polemico e mai costruttivo, si sono limitati a lanciare provocazioni sui giornali prima e dopo l’evento, disertando l’incontro di lunedì scorso. Della loro presenza, insomma, neanche l’ombra!».

Il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani ha poi spiegato di «rispettare, pur non condividendo, la posizione del circolo biscegliese dell’Idv di abolire le Province: ma il perché di questa opinione, evidentemente irremovibile, avrebbe potuto emergere in piazza, magari supportata da motivazioni plausibili, alla luce del sole e con la possibilità di una replica da parte di chi la pensa diversamente. Si è invece preferito procedere con attacchi unidirezionali a mezzo stampa, che hanno un solo obiettivo: mostrare alla gente, ancora una volta, una politica che litiga e non dialoga per il bene del territorio e dei cittadini. Il mio modo di fare politica - ha poi concluso Ventola - è completamente diverso: ritengo che scendere in piazza per un confronto diretto e senza peli sulla lingua con i cittadini, gli stessi che attraverso lo strumento democratico del voto ci eleggono o ci mandano a casa, sia la maniera più costruttiva, sana, leale e democratica per esercitare il nostro ruolo. Indipendentemente dal livello di partecipazione riscontrata, credo che “Agorà” sia stata un validissimo esempio di tutto questo».

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