Francesco Greco. E’ ancora un tabù, purtroppo: parlare di donazione di organi in molti casi “disturba”. Eppure a rimuoverlo si potrebbero salvare molte vite, curare malattie per le quali non resta altra opzione percorribile. C’è dunque un ostacolo culturale: perciò occorre incentivare la conoscenza della materia per fugare queste paure, perchè ognuno di noi potrebbe aver bisogno di essere curato con un trapianto, e comunque può scegliere se essere donatore di organi perché “un donatore moltiplica la vita” è il motto dell’associazione culturale di Salve “Officina ad altiora”.
Per questo oggi e domani, in più di mille piazze italiane, avrà luogo l’11ma giornata nazionale di informazione e autofinanziamento indetta dall’Aido (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule). I volontari sono a disposizione dei cittadini per dare notizie, raccogliere storie di donazioni e di persone che hanno ricevuto organi e tessuti. Con un’offerta si finanzia la ricerca e si porta a casa un bellissimo Anthurium Andreanum.
Si possono donare come organi: cuore, reni, fegato, polmoni, pancreas, intestino. Come tessuti: pelle, ossa, tendini, cartilagini, cornee, valvole cardiache, vasi sanguigni. E’ il caso di ricordare che la donazione avviene solo dopo che è stato tentato tutto per salvare la vita del paziente, ma il cervello ha smesso di funzionare a causa della distruzione delle cellule staminali. Cioè: quando è stata accertata la morte encefalica, o cerebrale: uno stato definito ”irreversibile”.
In Italia le cose non vanno male, e la sensibilità è diffusa: è il pensiero del presidente nazionale Aido Vincenzo Passarelli alla presentazione della manifestazione nazionale. Ha fornito dati incoraggianti: i trapianti effettuati sono oltre 3mila, in lista d’attesa intorno agli 8mila. Poco più di un paziente su 3 quindi riesce a vincere la sua battaglia per la vita. Ma si può fare di più…
”Sono un uomo di 55 anni – afferma Francesco Marzo, di Salve, nel Leccese: per molto tempo ha fatto riferimento all’Aido di Padova – e da 3 vivo attaccato a una macchina che mi permette di respirare. Se non dovesse arrivare il trapianto polmonare di cui ho bisogno la mia aspettativa di vita sarà molto breve…”. Storie come la sua sono purtroppo frequenti. Marzo è assistito quotidianamente, amorevolmente dalla moglie, ma ci sono persone sole al mondo che sono in condizioni peggiori. “Troppo poco si parla di trapianti – aggiunge Marzo – e invece è una terapia efficace per alcune malattie gravi che colpiscono organi o tessuti. Molti di noi pensano che il trapianto è estraneo alla nostra vita, e invece donare i propri organi o tessuti significa salvare vite umane o curare gravi malattie. Ognuno di noi potrebbe aver bisogno di un trapianto…”. Verità sacrosante.
Nel Leccese le manifestazioni sono previste a Lecce (Ospedale “Vito Fazzi”), Copertino (Ospedale), Tricase (Ospedale “Cardinale Giovanni Panico”), Corigliano d’Otranto (Palazzo Ducale), Salice Salentino (Chiesa Madre), Casarano (Viale Roma), Surano, Collepasso, San Cesario (Palazzo Ducale).
Per questo oggi e domani, in più di mille piazze italiane, avrà luogo l’11ma giornata nazionale di informazione e autofinanziamento indetta dall’Aido (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule). I volontari sono a disposizione dei cittadini per dare notizie, raccogliere storie di donazioni e di persone che hanno ricevuto organi e tessuti. Con un’offerta si finanzia la ricerca e si porta a casa un bellissimo Anthurium Andreanum.
Si possono donare come organi: cuore, reni, fegato, polmoni, pancreas, intestino. Come tessuti: pelle, ossa, tendini, cartilagini, cornee, valvole cardiache, vasi sanguigni. E’ il caso di ricordare che la donazione avviene solo dopo che è stato tentato tutto per salvare la vita del paziente, ma il cervello ha smesso di funzionare a causa della distruzione delle cellule staminali. Cioè: quando è stata accertata la morte encefalica, o cerebrale: uno stato definito ”irreversibile”.
In Italia le cose non vanno male, e la sensibilità è diffusa: è il pensiero del presidente nazionale Aido Vincenzo Passarelli alla presentazione della manifestazione nazionale. Ha fornito dati incoraggianti: i trapianti effettuati sono oltre 3mila, in lista d’attesa intorno agli 8mila. Poco più di un paziente su 3 quindi riesce a vincere la sua battaglia per la vita. Ma si può fare di più…
”Sono un uomo di 55 anni – afferma Francesco Marzo, di Salve, nel Leccese: per molto tempo ha fatto riferimento all’Aido di Padova – e da 3 vivo attaccato a una macchina che mi permette di respirare. Se non dovesse arrivare il trapianto polmonare di cui ho bisogno la mia aspettativa di vita sarà molto breve…”. Storie come la sua sono purtroppo frequenti. Marzo è assistito quotidianamente, amorevolmente dalla moglie, ma ci sono persone sole al mondo che sono in condizioni peggiori. “Troppo poco si parla di trapianti – aggiunge Marzo – e invece è una terapia efficace per alcune malattie gravi che colpiscono organi o tessuti. Molti di noi pensano che il trapianto è estraneo alla nostra vita, e invece donare i propri organi o tessuti significa salvare vite umane o curare gravi malattie. Ognuno di noi potrebbe aver bisogno di un trapianto…”. Verità sacrosante.
Nel Leccese le manifestazioni sono previste a Lecce (Ospedale “Vito Fazzi”), Copertino (Ospedale), Tricase (Ospedale “Cardinale Giovanni Panico”), Corigliano d’Otranto (Palazzo Ducale), Salice Salentino (Chiesa Madre), Casarano (Viale Roma), Surano, Collepasso, San Cesario (Palazzo Ducale).
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