BARI. Il Presidente della VII Commissione, l’UDC De Leonardis, corroborato dalla “copertura” politica del suo Presidente di Gruppo, l’UDC Totò Negro, non intende proprio portare alla discussione della Commissione la legge di iniziativa popolare “Disposizioni in materia di equilibrio della rappresentanza di genere nelle elezioni del Consiglio Regionale”.
Per raggiungere questo non nobile scopo, dopo la richiesta dei Gruppi Sel e PPV e dopo il richiamo del Presidente Vendola, ha elaborato la fragilissima “astuzia” di inserire nel prossimo ordine del giorno (la commissione è convocata per il 31 ottobre) tutte le proposte di legge giacenti in commissione dal maggio 2010.
L’obiettivo si questa “furbizia” formale è quello di definire una graduatoria temporale per la quale la legge delle donne, sottoscritta da 30.000 pugliesi, si ritroverebbe al 16° posto con tempi di discussione che vanno ben oltre il 2015.
Questa “furbizia” protocollare è in verità una “scempiaggine” politica che conferma l’inesistente spessore culturale nel rapporto con l’altra metà del cielo presente nel cosiddetto centro politico, quello che si affanna a chiedere alla parte che definisce “sana” del PD di scaricare Vendola ed il Governo Regionale.
Ma è anche uno strappo istituzionale, essendo del tutto acquisito e non in discussione il dato e il fatto che nelle Commissioni, compreso la VII, motivi di priorità politica consentono di superare lo stretto dato cronologico, anticipando o posticipando alcuni provvedimenti.
Altrimenti dovremmo pensare che quella Commissione è affetta anche da inerzia, al punto da conservare un arretrato così corposo. E in tal caso il suo Presidente non sarebbe esente da ulteriori responsabilità istituzionali.
Nel chiedere al Presidente De Leonardis un operoso ripensamento rispetto a questi “giochini” avanziamo anche un appello alle altre forze del centrosinistra e dell’opposizione affinché facciano sentire la propria posizione e chiariscano ai pugliesi da che parte stanno.
A riferirlo in una nota il Presidente Gruppo Sel, Michele Losappio.
Chiarelli: “Losappio contenga i toni e ci risparmi i sermoni populistici” - Gianfranco Chiarelli (PDL) contesta l'attacco del capogruppo di SEL alla VII commissione. “A leggere la nota stampa sulla questione legge 50/50, che il capogruppo regionale Losappio (SEL) ha inoltrato, lanciando strali contro il presidente della VII commissione De Leonardis (UDC), si ha davvero difficoltà a pensare che possa esserci in futuro un accordo elettorale tra le due forze politiche: l'UDC in particolare ne tenga conto. Impossibile mettere insieme diavolo e acqua santa!” Il consigliere regionale del PDL Gianfranco Chiarelli (PDL), vice presidente della VII commissione interviene nella polemica sollevata dal collega di SEL. “Come al solito la sinistra interpreta i regolamenti secondo le proprie convenienze del momento e, soprattutto, si ritiene unica forza impegnata a tutelare i diritti dei cittadini. In questo caso l'attenzione è rivolta all'elettorato femminile di cui si vuole acquisire il consenso sollecitando la discussione sulla legge detta 50 e 50. E' chiara la volontà di strumentalizzare una giusta rivendicazione dell' ‘altra metà del cielo’, nel momento in cui Vendola, che a sua volta ha scritto anche a Introna, interferendo impropriamente nell'attività della commissione, è in piena campagna elettorale. La VII commissione, di cui lo scrivente è vice presidente, intende affrontare la questione ma nel contesto della discussione più generale sulla riforma elettorale, e nel rispetto delle priorità all'ordine del giorno. Non si tratta di ‘furbizie’ ma di rispetto delle procedure che non possono essere modificate in funzione dei desiderata di Losappio o della propaganda di Vendola”./comunicato
Per raggiungere questo non nobile scopo, dopo la richiesta dei Gruppi Sel e PPV e dopo il richiamo del Presidente Vendola, ha elaborato la fragilissima “astuzia” di inserire nel prossimo ordine del giorno (la commissione è convocata per il 31 ottobre) tutte le proposte di legge giacenti in commissione dal maggio 2010.
L’obiettivo si questa “furbizia” formale è quello di definire una graduatoria temporale per la quale la legge delle donne, sottoscritta da 30.000 pugliesi, si ritroverebbe al 16° posto con tempi di discussione che vanno ben oltre il 2015.
Questa “furbizia” protocollare è in verità una “scempiaggine” politica che conferma l’inesistente spessore culturale nel rapporto con l’altra metà del cielo presente nel cosiddetto centro politico, quello che si affanna a chiedere alla parte che definisce “sana” del PD di scaricare Vendola ed il Governo Regionale.
Ma è anche uno strappo istituzionale, essendo del tutto acquisito e non in discussione il dato e il fatto che nelle Commissioni, compreso la VII, motivi di priorità politica consentono di superare lo stretto dato cronologico, anticipando o posticipando alcuni provvedimenti.
Altrimenti dovremmo pensare che quella Commissione è affetta anche da inerzia, al punto da conservare un arretrato così corposo. E in tal caso il suo Presidente non sarebbe esente da ulteriori responsabilità istituzionali.
Nel chiedere al Presidente De Leonardis un operoso ripensamento rispetto a questi “giochini” avanziamo anche un appello alle altre forze del centrosinistra e dell’opposizione affinché facciano sentire la propria posizione e chiariscano ai pugliesi da che parte stanno.
A riferirlo in una nota il Presidente Gruppo Sel, Michele Losappio.
Chiarelli: “Losappio contenga i toni e ci risparmi i sermoni populistici” - Gianfranco Chiarelli (PDL) contesta l'attacco del capogruppo di SEL alla VII commissione. “A leggere la nota stampa sulla questione legge 50/50, che il capogruppo regionale Losappio (SEL) ha inoltrato, lanciando strali contro il presidente della VII commissione De Leonardis (UDC), si ha davvero difficoltà a pensare che possa esserci in futuro un accordo elettorale tra le due forze politiche: l'UDC in particolare ne tenga conto. Impossibile mettere insieme diavolo e acqua santa!” Il consigliere regionale del PDL Gianfranco Chiarelli (PDL), vice presidente della VII commissione interviene nella polemica sollevata dal collega di SEL. “Come al solito la sinistra interpreta i regolamenti secondo le proprie convenienze del momento e, soprattutto, si ritiene unica forza impegnata a tutelare i diritti dei cittadini. In questo caso l'attenzione è rivolta all'elettorato femminile di cui si vuole acquisire il consenso sollecitando la discussione sulla legge detta 50 e 50. E' chiara la volontà di strumentalizzare una giusta rivendicazione dell' ‘altra metà del cielo’, nel momento in cui Vendola, che a sua volta ha scritto anche a Introna, interferendo impropriamente nell'attività della commissione, è in piena campagna elettorale. La VII commissione, di cui lo scrivente è vice presidente, intende affrontare la questione ma nel contesto della discussione più generale sulla riforma elettorale, e nel rispetto delle priorità all'ordine del giorno. Non si tratta di ‘furbizie’ ma di rispetto delle procedure che non possono essere modificate in funzione dei desiderata di Losappio o della propaganda di Vendola”./comunicato