Berlusconi, il crepuscolo degli dei

Silvio Berlusconi lascia: via a primarie Pdl per trovare il suo successore
ROMA. “Per amore dell’Italia si possono fare pazzie e cose sagge. Diciotto anni fa sono entrato in campo, una follia non priva di saggezza: ora preferisco fare un passo indietro per le stesse ragioni d’amore che mi spinsero a muovermi allora". Così l'ex premier Silvio Berlusconi annuncia il suo ritiro. "Non ripresenterò la mia candidatura a Premier ma rimango a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol. Ho ancora buoni muscoli e un po’ di testa, ma quel che mi spetta è dare consigli, offrire memoria, raccontare e giudicare senza intrusività".

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"Con elezioni primarie aperte nel Pdl, sapremo entro dicembre chi sarà il mio successore, dopo una competizione serena e libera tra personalità diverse e idee diverse cementate da valori comuni", annuncia Berlusconi. Il voto sarà fissato "a breve" e il Cavaliere suggerisce il 16/12.

"La continuità con lo sforzo riformatore cominciato diciotto anni fa è in pericolo serio - scrive l'ex presidente del Consiglio - Una coalizione di sinistra che vuole tornare indietro alle logiche di centralizzazione pianificatrice che hanno prodotto la montagna del debito pubblico e l'esplosione del paese corporativo e pigro che conosciamo, chiede di governare con uno stuolo di professionisti di partito educati e formati nelle vecchie ideologie egualitarie, solidariste e collettiviste del Novecento".

Casini, spero che Alfano si emancipi ora - "Se la linea del Pdl è quella della Santanché non la condivido di certo". Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, replicando al Tg1 a chi gli chiedeva se non ci potesse essere un riavvicinamento con la linea del Pdl dopo l'uscita di Berlusconi. E se fosse la linea di Alfano?"Alfano - replica Casini- è una persona che stimo, speriamo venga emancipato da questa uscita di Berlusconi perché ce ne sarebbe bisogno".

Con l'addio del Cavaliere finisce anche il Berlusconismo? - L'altalena riguardante la conferma e la smentita di una ricandidatura di Silvio Berlusconi alla guida del centrodestra è terminata. L'annuncio ufficiale, anticipato dalle agenzie, ha già fatto il giro delle redazioni. Dopo 18 anni "Silvio non ci sarà".

Volgendo al futuro con la parafrasi di uno spot musical-elettorale corrispondente al "Meno male che Silvio c'è", il Cavaliere abdicherà a chi, il 16 Dicembre, uscirà vincente dall'urna delle Primarie del Pdl. Come egli stesso ha anticipato sarà comunque dietro le quinte dispensando di consigli la giovane guida del centro-destra nonchè la relativa classe dirigente che afferisce al Popolo delle Libertà. Resta però con la sua abdicazione un quesito appetibile alla politologia italiana ed internazionale.

Finirà o proseguirà la stagione del 'Berlusconismo' intesa come visione particolare della politica quale espressione originale della Seconda Repubblica antitetica alla visione generalistica della Prima? Largo ai giovani, prima di tutto, per l'ardua sentenza. (Nicola Zuccaro)

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