Berlusconi: non mi candido per bene dell'Italia. Spazio a Monti

L'ex premier Silvio Berlusconi
Redazione. E' diventato ormai il tormentone del 2012: si candida o non si candida? A sciogliere le riserve (non tutte) è lo stesso Cavaliere. ''Non escluderei Mario Monti'' come leader dei moderati. Sono le parole di Silvio Berlusconi, intervenuto a ''La telefonata di Belpietro'' su Canale 5. Chi sara' candidato premier?, chiede Belpietro, dopo l'annuncio di un passo indietro da parte di Berlusconi: ''E' difficile fare nomi - dice il Cavaliere - perche' dietro i nomi si instaurerebbero subito delle polemiche. Saranno tutti i partiti moderati insieme a decidere un leader che possa rappresentarli''. Potrebbe essere Mario Monti il presidente del Consiglio del centrodestra? ''Non escludo che possa essere Mario Monti il quale e' sempre stato nel campo dei liberali. Potrebbe essere lui, ma ci sono anche altri nomi importanti che possono essere condivisi. Ne ho sondati qualcuno, penso che ci possa essere davvero la possibilita' di mettere insieme i moderati''.

LA RINUNCIA - La rinuncia alla candidatura per le prossime elezioni ''non e' una novita' - continua il Cavaliere -: e' quanto dico da tempo. Io voglio l'unita' dei moderati e per ottenerla, se serve, sono pronto anche a non presentarmi. Che c'e' di strano? Io intendo fare cio' che e' utile e giusto per il mio Paese e se, per ottenere un fronte unico della sinistra, c'e' bisogno che io mi faccia da parte, lo faro'''. ''E' una linea - prosegue - assolutamente coerente con tutto cio' che e' stato fatto da quando nel '94 ho deciso di lasciare il mestiere dell'imprenditore per scendere in campo al servizio del Paese, anche allora c'era l'ipotesi che l'Italia potesse essere consegnata a una sinistra ancora post comunista e cominciai a mettere insieme tutti moderati, da An alla Lega Nord''.

E anche oggi Berlusconi rivolge un appello ai moderati: ''A tutti i moderati che rappresentano la maggioranza degli italiani che non si riconoscono nella sinistra. Qui ormai ci sono due forze in campo: una sinistra che, purtroppo per noi e' e sara' una sinistra guidata dalla Cgil e da Vendola e un centrodestra che rappresenta la continuita' con la tradizione democratica del paese. Quindi i moderati sono tutti coloro che non si riconoscono nella sinistra: da l'Udc a ItaliaFutura di Montezemolo a Vittorio Sgarbi fino alla Lega Nord. Se i moderati si uniranno saranno la maggioranza del Paese e potranno avere la responsabilita' di governo, se parteciperanno alle elezioni divisi, la maggioranza sara' della sinistra''.

ALFANO - Le parole del segretario del Pdl che ha annunciato per Silvio Berlusconi il ruolo di padre nobile del partito e chiamato Pier Ferdinando Casini, esortandolo a unire le forze per "un campo di centrodestra che impedisca alla sinistra di andare al governo", è arrivata il giorno in cui Silvio è a Mosca per festeggiare il compleanno del suo amico Putin. Il messaggio o di Alfano a Casini è chiarissimo: "Se Berlusconi non si ricandida per favorire l’unità del centrodestra hai il diritto, la possibilità e il dovere di giocare questa partita per riunire l’area dei moderati", ha aggiunto il segretario Pdl rivolgendosi al leader Udc. E ancora: "Bisogna profondere ogni sforzo per unire una grande area moderata e alternativa alla sinistra. Caro Pier, sei chiamato a questa sfida. Se come Pdl - ha proseguito -, siamo disposti e pronti allo sforzo più generoso e importante, chiediamo agli altri di fare la stessa cosa. Noi ci stiamo e, caro Casini, spero che le nostre strade possano tornare a incrociarsi".

FALCHI E COLOMBE - Ma ci sono già le prime fazioni sulla mossa del Cav. Tra i falchi del Pdl c'è chi Fabrizio Cicchitto si augura che "Casini e Montezemolo affrontino la questione in modo costruttivo, aperto e positivo". La pensa così anche Maurizio Lupi: "La disponibilità a un passo indiestro è un grande gesto di repsonsabilità". E Guido Crosetto applaude a un nuovo ruolo del Cavaliere: "Con Berlusconi come garante, arbitro, padre nobile, si può aprire un confronto tra uomini, idee e programmui. Se non ora quando?" Daniela Santanché è certamente più prudente: "Non mi risulta che Alfano possa decidere se Alfano si debba candidare oppure no. Berluscononi ha dempre detto che il suo obiettivo è allargare il centrodestra".

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