Bersani e D'Alema |
"Io 'quelli da rottamare' li conosco tutti, e non da oggi parlo con loro. E sono buon testimone che non c'era bisogno di Renzi perché facessero una riflessione, perché è tutta gente che sa benissimo che si può essere protagonisti senza essere parlamentari", sottolinea il segretario del Pd, a proposito del ricambio della classe dirigente. "Quel che non è accettabile - aggiunge - è che ci sia qualcuno che si impanca, che dica 'tu sei il ramo secco, tu sei il motorino da rottamare'. Cambiare sì, rottamare no. E il cambiamento ci sarà, la ruota girera".
Quanto alla "denegata ipotesi che il porcellum non cambi", il leader del Pd afferma che in questo caso "è chiaro che noi facciamo le primarie" per i parlamentari. E sottolinea che "con le primarie non c'é nessuno che può battezzare chi è deputato".
Più tardi, interviene sul tema anche D'Alema: "Non decide Bersani ma il partito. Questo prevede lo statuto", dice. Ma glissa sulla domanda se chiederà al Pd una deroga al limite dei tre mandati. Poi, a chi gli domanda se si senta 'scaricato' da Bersani, risponde: "Assolutamente no!". E ribadisce quanto già affermato a proposito della posizione assunta sulla questione delle candidature dal segretario del Pd. "Sono d'accordo con Bersani quando polemizza col tentativo di rottamazione e spiega la verità, cioé che non è il capo che fa le liste nemmeno se vince le primarie".
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