“Blasi in verità confessa di non aver mai aderito al Pd”
BARI. “Se il segretario regionale del mio partito dice che se vince Renzi lascia il partito, vuol dire che nel mio partito si vuol far valere la regola che solo il pensiero di chi tiene il banco è giusto e che le regole della partecipazione e della democrazia valgono solo se il risultato è congeniale alla volontà del presunto più forte”.
Lo ha detto Fabiano Amati, consigliere e assessore regionale, con riferimento alle opinioni espresse dal segretario regionale del PD pugliese Sergio Blasi, durante un’iniziativa politica svoltasi qualche giorno fa a Nardò, riportate oggi da alcuni quotidiani. “Se Blasi pensa davvero ciò che ha dichiarato, dovrebbe sapere che quel tipo di dichiarazioni manifestano non già la volontà futura di abbandonare il partito ma la confessione di non aver mai aderito. E questo è un bel problema per un segretario regionale; è il problema del come si fa a continuare a svolgere in questo momento la funzione e non quando le urne delle primarie si saranno aperte. Detto da me che attendo l’esito dell’Assemblea nazionale di domani per decidere a chi far andare la preferenza, nella speranza che le primarie siano aperte e di coalizione, e per questo senza l’obbligo per alcuno di decidere seguendo solo il colore della casacca”./
Lo ha detto Fabiano Amati, consigliere e assessore regionale, con riferimento alle opinioni espresse dal segretario regionale del PD pugliese Sergio Blasi, durante un’iniziativa politica svoltasi qualche giorno fa a Nardò, riportate oggi da alcuni quotidiani. “Se Blasi pensa davvero ciò che ha dichiarato, dovrebbe sapere che quel tipo di dichiarazioni manifestano non già la volontà futura di abbandonare il partito ma la confessione di non aver mai aderito. E questo è un bel problema per un segretario regionale; è il problema del come si fa a continuare a svolgere in questo momento la funzione e non quando le urne delle primarie si saranno aperte. Detto da me che attendo l’esito dell’Assemblea nazionale di domani per decidere a chi far andare la preferenza, nella speranza che le primarie siano aperte e di coalizione, e per questo senza l’obbligo per alcuno di decidere seguendo solo il colore della casacca”./
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Politica locale